martedì 17 marzo 2009

allegrezza altro veramente non sia che...

Volevo rispondere ai commenti al post precedente, ma poi ho pensato fosse piu' semplice scrivere un altro post. Sulla definizione di allegria forse non siamo tutti d'accordo. Ho consultato qualche dizionario e in effetti, si parla anche di contentezza, gioia, pero' a me sembra che si possa benissimo essere allegri senza essere felici. Il dizionario etimologico infatti dice:

Qui si parla di un'abitudine al sorriso piu' che altro e anche gli americani sono allegri nella stessa maniera, solo che non hanno una parola uguale o piu' che altro un'idea uguale.
Specialmente qui al sud, la gente e' sempre sorridente e allegra appunto. Alla domanda come stai? si assiste a un tripudio di great, good, awsome, terrific. Insomma anche questa loro ingiustificata esaltazione, magari della cassiera al supermercato, potrebbe essere giudicata come ipocrisia ai nostri occhi in un primo momento. Noi che se si chiede come stai? lo si chiede davvero e non tanto per. Pero' ci tenevo a precisare che con queste osservazioni, non voglio assolutamente dare un giudizio negativo, sono solo piccolissime diversita' culturali e linguistiche. Punti di vista differenti che arricchiscono tutti perche' danno la possibilita' di riflettere meglio sulle cose e sulle parole.
Trovo piuttosto divertente e comprensibile in fondo, la reazione del mio studente. E' giusto che si sia un po' scombussolati da una lingua nuova e dalle differenze culturali che in essa si possono manifestare, a me succede tutti i giorni.
A volte fraintendo e giudico male, poi mi faccio spiegare e tutto ha un po' piu' senso.

13 commenti:

Sick Girl ha detto...

credo anche io che si possa essere allegri senza essere felici.
L'allegria può essere collegata con qualcosa di superficiale. Ad esempio in una bella giornata di sole sarò allegra e ben disposta verso il mondo, in uno di pioggia sarò di cattivo umore. Questo però non ha a che vedere con l'essere felici in assoluto

tizi ha detto...

in Sicilia, anzi , nel catanese, usiamo una parola che rende secondo me l`idea di allegria .Questa parola e ` "liscia" .Quando una persona ha la cosidetta liscia ,e` in una sorta di ubriacatura alcool free ,che ti far star bene...che ti far dire cose senza senso che ti mette di buon umore e , cosa piu` importante e` contagiosissima.

fabio r. ha detto...

è proprio vero - come diceva G.B. Shaw - che Inghilterra e Stati Uniti sono due nazioni separate dalla stessa lingua.
Lo small talk inglese non ammetterebbe mai espressioni così, il massimo dell'eccitazione è "not bad, thanks...."
ciao

dilaudid ha detto...

anche tu sei stata contagiata dall'allegria imperante del sud?

nonsisamai ha detto...

tizi: grazie, non lo sapevo, mi piace!

fabio r: interessante :)

dilaudid: all'inizio quasi mi infastidiva. venendo da milano, era davvero scioccante per me. poi pero' ti diro', non so se sono proprio stata contagiata, ma e' una cosa che ho imparato ad amare molto facilmente.
e' tutta un'altra cosa essere accolti da un sorriso, vero o finto che sia.
tanto i problemi ce li hanno tutti, non farli pesare agli altri pero' e' una piccola arte.

MiKo ha detto...

Sai? Quando ero lì, la sovrabbondanza di great, terrific, wonderful eccetera un po' mi nauseava. Ho appunto pensato che fosse un po' ipocrita: lo trovavo un modo come un altro per nascondersi, per non comunicare davvero. Per impacchettarsi in un mondo di plastica, finto. Sono d'accordo che essere accolti da un sorriso è un'altra cosa, ma un sorriso di cortesia non ha bisogno di essere un sorriso a trentadue denti. Anche perché poi si sminuicono i sorrisi a trentadue denti "veri". Va bene non far pesare i propri problemi agli altri, ma il cercare di convinverti ad ogni costo che sei nel migliore dei mondi possibili e nel migliore dei momenti possibili per me è un po' troppo.

MiKo ha detto...

Oddio: per qualche motivo ho scritto il mio commento senza leggere l'ultima parte del tuo post. Trovo singolare che abbia usato quasi le tue stesse parole senza averle lette (ci stavo anche mettendo una parte sul "chiedere come stai veramente e non tanto per dire"). Mah...

Anonimo ha detto...

oddio, conosco tantissime persone che chiedono "come stai" come un intercalare... tra l'altro è un'abitudine che detesto...

sariti ha detto...

io ho un preciso ricordo delle elementari, quando la maestra ci spiego' la differenza tra allegria e felicita'e la definizione che ne usci' fu esattamente identica alla tua..

nonsisamai ha detto...

miko: allora siamo telepatici! ;)

alicesu: si, ma in italiano e' piu' difficile che sia una domanda retorica. in inglese lo e' praticamente sempre.

sariti: insomma ho fatto un po' la maestrina, deve essere una deformazione professionale...

eccemarco ha detto...

ora, ema, try and go with the music!
how does that 'sound'?
quando dici "allegro" fagli notare che molti pezzi classici hanno andamento allegro, parlagli di mozart.
http://www.youtube.com/watch?v=0wKMx6tOJUs
ps1 che orgoglio pensare che tanti termini artistici provengono dall'italiano!
ps2 ma l'americano medio sa chi è mozart? no, dico senza sarcasmo! scioglimi il dubbio please!
un sorriso :)
ecce

Anonimo ha detto...

ecce, ti ringrazio per la stima, ma non so quanto sia qualificata a parlare di mozart.
comunque si, fra le altre cose ho fatto anche l'esempio del 'allegro' musicale.
per il resto non conosco tanti americani medi e, ripeto, mozart non e' fra i mie principali argomenti di conversazione...sorry

manukag ha detto...

sono d'accordo con te, anche io penso che sia una disposizione e che si possa essere allegri senza essere intimamente felici, anche perché per quanto mi riguarda la felicità é un sentimento molto passeggero.
non credo di essere mai stata felice un giorno intero per dire.
va e viene, mentre allegra si', lo sono stata per giorni, non solo per un giorno intero.
forte, non ci avevo mai pensato.