giovedì 27 novembre 2008
mercoledì 26 novembre 2008
carfagna - palin
E' che l'altro giorno, mi sono imbattuta nell'intervista di Daria Bignardi a Mara Carfagna. L'intervista era lunghissima e snervante, ma ho pensato che non fosse giusto giudicare una persona, soprattutto una donna di potere, senza averla mai sentita esprimersi e cosi' l'ho guardata tutta per farmi un'idea. E' da un po' che non seguo molto la politica italiana, trovo anche quella piuttosto snervante, pero' sono sempre curiosa. Innanzitutto mi ha stupito come non sia mai saltato fuori un riferimento alla Palin. A me sembra tremedamente evidente che la Carfagna sia una sorta di Palin nostrana [ma se lei si sente come Obama, insomma sara' anche giusto lasciarglielo credere]. Certo, e' piu' giovane, ha ancora meno esperienza, ma e' stata nominata ministro, mica vicepresidente. E poi anche le domande che le venivano rivolte, mi hanno ricordato molto il tenore di quelle che vengono fatte a Sarah Palin.
Quando veniva fatto notare alla Palin, soprattutto durante la campagna elettorale, la brevita' del proprio curriculum vitae, la stessa aveva principalmente un argomento: certo e' cosi', infatti io non voglio essere come quei dinosauri di Whashington, io rappresento la gente comune, le casalinghe della provincia americana, che non hanno mai avuto voce e bla bla bla. Si puo' essere d'accordo o meno, ma ha una sua logica in qualche modo.
La Carfagna invece, si irritava e sostanzialmente non rispondeva. Non aveva argomenti. La mia sensazione e' che il messagio fosse: non importa come sono arrivata qui, oramai ci sono e sto lavorando tantissimo per dimostrare di essere all'altezza. Il che', scusate, ma non ha molto senso: a noi importa eccome, altrimenti non le sarebbe stato chiesto. Questa persona, e' finita con pochissima esperienza ad occupare un ministero e non si preoccupa nemmeno di prepararsi una risposta adeguata a una domanda che logicamente le sarebbe stata fatta. Ad altri attacchi ha risposto magari, ma non con un argomento di solito, bensi' attaccando a sua volta. Per quanto riguarda la preparazione politica in generale, in piu' di quaranta minuti ha citato i comunisti (mille volte), Reagan e si e' anche paragonata a Obama, ma dove vive? Li legge i giornali almeno?
Insomma, tutto questo solo per dire che fa tristezza che le donne in politica siano scelte molto spesso (ci sono eccezioni: Merkel, Clinton, Bachelet...) per le motivazioni sbagliate.
Piuttosto che donne cosi', sarebbe mille volte meglio avere uomini qualificati.
martedì 25 novembre 2008
sottosopra
- Dai non ti preoccupare queste cose vanno a onde...
- Allora questo cosa sarebbe, uno tsunami?
lunedì 24 novembre 2008
le ultime
E poi, accidenti, non potra' mica fare peggio di Bush?
Per il resto sta per cominciare la mitica settimana del tacchino (ma avete visto questo? Truce, vi avverto, ma soprattutto surreale). Vedremo come andra' quest'anno.
Un'ultima cosa personalissima. Ho scoperto che ho una lettrice in piu' e anche da diverso tempo: la mia mamma. La cosa mi ha un po' sconvolto all'inizio, ma devo ammettere che mi fa anche un po' di piacere. E' saltato fuori per caso che da mesi legge tutto, anche i commenti e mi difende a spada tratta. Siccome sono cattivissima, le ho molto caldamente chiesto di continuare a evitare di intervenire o anche solo di accennare a nonsisamai quando ci sentiamo che se no, se penso che lei legge, non riesco piu' a scrivere. Ecco, lei dice che non legge tutti i giorni, e io non ho mai fatto una cosa del genere, ma essendo questo un giorno davvero speciale per lei, se per caso si trovasse a passare di qui voglio augurarle un compleanno meraviglioso (e non vedo l'ora che passi questo mese per farti scoprire l'America!).
Buona settimana.
domenica 23 novembre 2008
ancora sullo spray al peperoncino
Cosa e' successo dopo tutto questo tempo.
Allora, innanzitutto dopo un piccolo spavento, mi e' stato intimato di metterlo in borsa ogni volta che vado a camminare da sola con gli acchiappaconiglietti. E si', mi fa sentire meglio averlo con me, devo ammetterlo. Un paio di volte mi e' capitato di imbattermi in grossi cani apparentemente minacciosi. La prima volta, ho tirato lo spray fuori dalla borsa, l'ho puntato contro il cane e lui si e' immediatamente bloccato, si e' spaventato, non so perche'. Mi sono resa conto giusto un minuto dopo che lo stavo impugnando nella maniera sbagliata e non sarebbe uscito proprio nulla cosi'. Del resto non avevo mai messo in conto di usarlo e non avevo mai provato a capire come funzionava, non l'avevo mai nemmeno guardato a dire il vero. Abbastanza ridicolo. La seconda volta e' stata oggi. Un cane nero molto grosso in un secondo e' riuscito a uscire da una porta che si apriva, ha attraversato la strada e sembrava ci volesse attaccare. E' stato un momento un po' concitato perche' il suo padrone si e' agitato tantissimo e io ho pensato fosse perche' il cane era pericoloso. Cosi' il cane ci si e' avventato addosso, il tipo ha urlato al cane e io ho urlato ancora piu' forte, non so bene a chi. Ho fatto in tempo a prendere di nuovo lo spray in mano, ma mi sono immediatamente ripresa dalla paura e ho capito che il cane era solo un po' maldestro, ma non aggressivo. Insomma, non e' successo nulla nemmeno questa volta.
Pero' mi chiedo sul serio: lo userei o no questo accidente di gel al peperoncino?
Non riesco a darmi una risposta. Sembra una stupidata, ma non lo e' perche' non e' una decisione che vorrei prendere in preda al panico questa, anche se immagino che sicuramente andra' in questo modo. Stamattina ero davvero a tanto cosi' dal farlo, ma non credo avrei potuto. Non ci vedo nulla di male a difendersi, non fraintendetemi, ma io non ce la faccio proprio, o cosi' mi sembra almeno. E' piu' forte di me e poi mi hanno detto che fa malissimo, ma e' cosi' difficile prevedere le proprie reazioni in una situazione di pericolo. Mi fa sentire bene portarmelo dietro, ecco tutto. Un po' come un talismano, un placebo.
Non ha tanto senso, ma e' cosi'.
Mi viene in mente un compagno del liceo che raccotava un sacco di storie assurde che finivano quasi sempre con se c'avevo un coltello l'accoltellavo.
venerdì 21 novembre 2008
un'ultima cosa sulla crisi dei trent'anni
E la mia mamma ci prova. Vedi finche' eri qui in Italia, stavi benissimo, sei andata via e guarda...ma non e' il luogo e' l'eta'! Sono i trent'anni, si invecchia facciamocene una ragione.
Cinque pomeriggi dal medico in cinque giorni sono davvero troppi. Per un'ipocondriaca poi.
E questo tipo, tale Dr. Jones, come Indiana, belloccio insipido che si crede affascinante e ti fissa con quegli occhi blu inespressivi e si', certo bere tanta acqua e' la panacea di tutti i mali, si' certo sono italiana e cosa ci fai qui a Dallas di bello? sto male, dammi qualcosa imbecille, e no, non sto avendo questa conversazione davvero, non un'altra volta, e poi non sto davvero compilando dieci stupide pagine di questionario con domande tipo Are you fully satisfied with your life? e no, se proprio ci tiene a saperlo non sono soddisfatta neanche un po', lei lo e' dottore per caso? Vogliamo parlarne?
Mi sento davvero stanca di non sentirmi bene. E anche arrabbiata perche' cosi' e' tutto fuori controllo e non mi piace neanche un po'.
Mens sana in corpore sano. Finche' stai bene non ci pensi mai.
E adesso spero di (non) aver terrorizzato tutti quelli che stanno per fare trent'anni.
mercoledì 19 novembre 2008
feeling overmatched
Allora lui mi ha detto di partire dalla parola match che vuol dire sia partita che uguale, parita'.
In una vera partita i contendenti dovrebbero essere piu' o meno alla pari per sfidarsi. Due cose matched sono due cose ben assortite.
[Come noi due, dice per farmi capire bene...]
Allora sentirsi overmatched significa in un certo senso sentirsi schiacciati all'interno di un confronto che non e' alla pari.
Non credo dimentichero' questa parola. In italiano uso molto l'espressione mi sento sopraffatta (ebbene si'. E anche a sproposito, che' mi piace fare un po' di scene a volte), questo potrebbe essere l'equivalente in inglese, suppongo.
Non sapete quanto sia importante per me imparare le parole che esprimono gli stati d'animo, e' fondamentale. Piu' passa il tempo, piu' le relazioni si approfondiscono e piu' cresce l'esigenza di capire e di farsi capire a un livello superiore e non sempre ci si riesce.
lunedì 17 novembre 2008
due cose sull'accento texano
La risposta e' stata che si' ovviamente l'aveva fatto apposta e che l'accento texano, quello fortissimo da film, si usa soprattutto in due situazioni: quando si vuole essere gentili e quando -udite udite- sono cose da uomini (pick up e pezzi di legno sarebbero cose da uomini evidentemente).
Ora lo so, anche se per me non cambia nulla, tanto l'accento texano non mi viene.
domenica 16 novembre 2008
talking trash o del pettegolezzo globale
- So, she was talking trash about you...?
- Yes she was!
Ecco e' cosi' che imparo la lingua, tutto fa brodo. Trash-talk, perfetto, sono sicura che ricapitera' di usarla questa qui. Pero' caspita, continuo a pensare al pettegolezzo e credo di capire perche' mi abbia dato tanto fastidio: perche' non sono piu' abituata. Sono fuori dai giochi, sono via, non ci sono per le piccole cose, per le cene, solo per i riassunti della situazione generale. E poi non so se e' perche' qui non ho ancora cosi' tanti amici o se le persone sono un po' piu' riservate, o magari se solo non colgo le sfumature, ma avevo completamente dimenticato questo modo di fare, di dire e non dire e lasciar credere cose inesistenti senza nessuna ragione poi, solo per il gusto di dire. L'ultimo periodo in Italia, mi e' capitato un sacco di volte di conoscere amici di amici che mi dicevano ah ma sei tu, quella che si sta per trasferire in America e poi veniva fuori che sapevano tutta la storia passata di bocca in bocca. Non mi ha mai fatto piacere e non mi ha mai nemmeno dato particolarmente fastidio, solo mi stupivo perche' non mi sembrava cosi' interessante da parlarne tanto.
Mi piacerebbe che le persone avessero una vita propria, e' irragionevole?
Comunque, se non vi ho convinto e finito di leggere pensate di andare a sparlare di qualcuno, ricordatevi che la tecnologia gioca contro di voi: questa stupidata ci ha messo meno di ventiquattro ore per arrivare in Texas dall'Italia.
Buona domenica.
giovedì 13 novembre 2008
tutto ha un sesso
- Ok.
- Good.
- Mrs. Johnson?
- Yes?
- How do you know that's a girl?
- Well. I know it because I'm from a different country and in my country, named Italy, which is far faraway from here, lizards are always girls. And butterflies too. But dogs are boys. And cats are boys too.
mercoledì 12 novembre 2008
di israeliani e palestinesi
- Beh, almeno con Obama, gli Stati Uniti avranno un grande ritorno di immagine in molti paesi...
- In che senso?
- Nel senso che in molti paesi c'e' un vero e proprio odio verso gli Stati Uniti, questo segnale di cambiamento sara' visto in maniera positiva...
- Davvero qualcuno odia gli Stati Uniti? Ma chi?
Insomma, loro giovani professionisti appena trasferiti da Israele, dopo l'11 settembre, le guerre in Irak, l'Afganistan, ecc. ignoravano che ci sono paesi in cui la popolarita' americana e', diciamo cosi', bassina. Sorprendente. Si rendevano conto benissimo invece che molti americani non amano il loro paese e il motivo lo capivano perfettamente.
Da li' il discorso e' scivolato senza ostacoli su un vero e proprio campo minato: la questione mediorientale. Noi si parlava piano per essere sicuri che ogni parola passasse prima dal cervello e non fosse offensiva o indelicata. E anche loro hanno abbassato immediatamente il tono della voce. Sembrano convinti che il conflitto con i palestinesi non si risolvera' mai o che magari si possa risolvere temporaneamente per poi riesplodere in seguito perche' "loro", dicono, ci odiano e ci vogliono morti.
Io ero una pentola a pressione pronta a esplodere. Stavo per dire Hei, fermati un secondo! "Loro" non vogliono solo uccidervi. "Loro" vogliono solo vivere sulla loro terra, sono persone come voi, non assassini.
Invece poi, non ho detto nulla e ho solo ascoltato. E menomale. Dal mio piccolo superficiale punto di vista riesco a capire i motivi dei palestinesi molto meglio di quelli degli israeliani, ma poi ho guardato meglio il mio interlocutore ed e' per questo che ho taciuto. Non sono d'accordo con lui, ma ho visto la disperazione nel suo sguardo mentre parlava di questa cosa. Tutta la sua famiglia e' ancora li' in pericolo e magari nella vita gli e' anche capitato di perdere un amico o un parente per mano palestinese, il suo non puo' essere un discorso distaccato.
La mia opinione in fondo non cambia dopo questa chiaccherata, ma una cosa di sicuro l'ho imparata: io che tutt'al piu' leggo queste cose sui giornali, posso si' avere un'idea basata sul mio personale concetto di giustizia, ma non posso e non devo mai giudicare i sentimenti di queste persone, e' semplicemente sbagliato.
lunedì 10 novembre 2008
di internet e della vita
L'altro giorno, per esempio, ero a casa ammalata, ma in via di guarigione. Mi sentivo bene tutto sommato, cosi' ho acceso Facebook e ho scoperto una cosa: di giorno, mentre io lavoro qui, tutti i miei amici, in Europa sono collegati! Qualcuno racconta di come la propria azienda stia andando a rotoli per colpa di FB, ma quello e' un altro discorso. Insomma, ho fatto un sacco di chiacchere che non avrei mai fatto. Con un amico di New York per esempio, e' successa una cosa simpaticissima: non ci sentivamo dai tempi della Spagna e cosi' in due secondi senza nemmeno pensarci abbiamo iniziato a comunicare in inglese per la prima volta come se fosse la cosa piu' naturale del mondo, come se ci fossimo lasciati il giorno prima. Mi ha raccontato del libro che sta scrivendo su un tale rivoluzionario cubano e dell'entusiasmo degli accademici per Obama, mi ha fatto piacere. E poi molte altre cose. Una mail puo' essere impegnativa per alcune persone, in fondo bisogna avere qualcosa da dirsi, scambiare una battuta su FB e' assolutamente spontaneo e ravviva un po' i contatti. La lucina e' verde: ci sei? Dai accendi skype! E ci si racconta un attimo come e' andata la giornata, niente di che', ma le distanze magicamente si accorciano. Io la vedo cosi' almeno. Non vedo problemi, drammi, solo uno strumento che si puo' chiudere o aprire a piacere.
Per quanto riguarda il discorso delle conseguenze di raccontare i fatti propri in rete, ci sarebbe tantissimo da dire, ma un'altra volta magari. Per finire vorrei solo ringraziare chi legge questo blog e mi ha mandato dei messaggi su Facebook. E' successo diverse volte. Qualcuno ha perfino cercato di aggiungere Mr. Johnson come amico, facendoci un po' sorridere. Che furboni: io faccio di tutto per nascondervelo e voi lo cercate su FB! Dovete considerare che lui e' il mio deus ex machina, concedetemi almeno che rimanga avvolto nel mistero. Anzi no, diciamo la verita', e' a lui che piace questo ruolo. Non e' mai intervenuto e non credo lo fara'.
Per le richieste di 'amicizia', io mi scuso, ma tenderei a evitare. Mi sembra di raccontarvi abbastanza di me qui e non mi va di esporre i miei amici e la mia famiglia che non c'entrano nulla con Nonsisamai. Vi ricordo che pero' se vi fa piacere o se avete qualcosa di speciale da raccontarmi potete sempre contattarmi a questo indirizzo:
nonsisamai.nonsisamai@gmail.com
Vi rispondo con piacere. E buona settimana.
sabato 8 novembre 2008
sull'energia
In questi mesi gli argomenti di conversazione preferiti dagli americani sono stati:
1. La benzina e' troppo cara
2. Come mai la benzina costa cosi' poco? Cosa c'e' sotto?
3. Don't talk about it, just enjoy.
Mr. Johnson un po' di tempo fa ha scoperto l'esistenza di una compagnia, la Green Mountain Energy, che fornisce elettricita' pulita a prezzi piu' che ragionevoli. Ha disdetto immediatamente il vecchio contratto tradizionale e il giorno dopo eravamo gia' loro clienti. La trovo una novita' fantastica per noi che crediamo fermamente in queste forme di energia, ma che non abbiamo la possibilita' economica di dotarci di pannelli e quant'altro per conto nostro. Se per caso vi trovate anche voi da queste parti o magari se esiste qualcosa del genere in Italia, prendete in considerazione questa possibilita', e' una di quelle cose che ti fanno sentire meglio con te stesso. Soprattutto quando ti dimentichi la luce accesa.
Buon fine settimana.
venerdì 7 novembre 2008
ma il cervello si abbronza?
Adesso: come fa un capo di stato a non sapere che non si da' dell'abbronzato a una persona di colore neanche per scherzo?
Dal NYTimes:
"Berlusconi, 72, is infamous for eyebrow-raising comments.
He once compared a German lawmaker to a Nazi camp guard, asserted after the Sept. 11 terror attacks that Western civilization was superior to Islam and claimed more recently that the new Spanish government had too many women."
giovedì 6 novembre 2008
anche dallas, nel suo piccolo pero'...
Una collega californiana, dopo avermi fatto chiaramente intendere di votare per Obama qualche giorno fa, mi ha detto che considera le idee politiche alla stregua di quelle religiose, non si discutono. Mi sembra un atteggiamento molto diffuso.
Ad ogni modo, aria nuova per tutti. In Texas i repubblicani hanno vinto si, ma non trionfato come ci si poteva aspettare. Qui a Dallas in particolare c'e' stato un altro trionfo democratico, quello di Lupe Valdez, the county's first ever gay Latina sheriff, la prima donna sceriffo latina e gay eletta in questa contea, che e' stata riconfermata dopo la prima vittoria del 2004.
Comunque, per tornare alla mia salute che' e' molto piu' interessante, sentite che' succede. Io ho, diciamo cosi' tanto per fare un esempio, una sorta di brutto mal di schiena a cui per ora non c'e' rimedio se non quello degli antidolorifici. Il medico americano me ne prescrive uno, un painkiller appunto, che e' una specie di bomba, del genere che se lo prendo non posso nemmeno guidare, da quanto mi rimbambisce e per di piu' causa dipendenza. Io gli faccio presente che un altro medicinale, molto meno potente, mi fa sopravvivere abbastanza decentemente e lui dice si, ma mi incoraggia lo stesso a prendere quell'altro. Il fatto e' che io ho sempre in testa questa fisima dei dottori italiani, di prendere meno medicine possibile, qui invece l'idea, da quello che ho visto in piu' occasioni e' piu' che altro eliminare il dolore in ogni sua forma e per un ipocondriaco come me questa cosa non e' giusta o sbagliata, e' allettante. Allora cosa faccio? Da una parte ho questo superpainkiller che mi porta in un confortevole paradiso artificiale, dall'altra una robina, giusto un farmaco da banco, che mi permette appena di non rantolare per terra.
Finora ho resistito alla tentazione, ma credo che stasera cedero' alle lusinghe della medicina americana d'assalto. Se non doveste leggermi per un po' o se dovessi scrivere qualcosa di strano, sapete il perche'.
mercoledì 5 novembre 2008
we have come so far
Sono momenti indimenticabili, di quelli che racconteremo ai nostri figli e nipoti. Quando qualcosa di grande, di epocale sta succedendo e hai la fortuna di sentirlo, di viverlo, di partecipare in qualche modo. E' stata una serata indimenticabile. Adesso speriamo solo si riesca a continuare nella giusta prospettiva.
Prima di andare a dormire vorrei condividere con voi le mie impressioni sia sul discorso di McCain che su quello di Obama. Entrambi mi hanno molto colpito per motivi diversi.
McCain, sembrera' stupido, ma mi ha impressionato anche solo per la prontezza con cui ha saputo congratularsi con l'avversario e ammettere la sconfitta.
[In fondo, non e' passato molto tempo da quando ho visto con i miei occhi un certo politico perdere le elezioni e non solo non congratularsi con il vincitore e ammettere la sconfitta, ma anche accusare lo Stato di brogli elettorali per giorni e giorni confidando che al riesame il risultato sarebbe cambiato a suo favore]
Al di la' di questo McCain ha fatto un gran bel discorso a mio parere. Sembrava tornato quello che era prima che tutta questa follia elettorale lo travolgesse trasformandolo nel burattino del suo partito (dalla scelta di Sarah Palin alla patetica apparizione dell'altra sera al Saturday Night Live).
Il discorso di Obama e' stato altrettanto intenso ma, sorprendentemente calmo e privo di qualunque trionfalismo. Come in altre occasioni, non ha mai accennato a se stesso, ma ha preferito usare spesso le parole noi e voi, dimostrando in questo modo di non farsi prendere dall'entusiasmo e di essere perfettamente cosciente del compito che lo aspetta. Il messaggio era chiaro e riguardava la condivisione di questa responsabilita' con tutto il paese. Il cambiamento c'e' solo se tutti siamo pronti ad accoglierlo.
Ci sono stati, poi, un paio di passaggi perfetti.
Quando si e' rivolto a chi non ha votato per lui: "Ascolto le vostre voci, ho bisogno del vostro aiuto e saro' anche il vostro presidente.
E poi quando ha ricordato l'ultracentenaria Ann Nixon Cooper, nata poco dopo la schiavitu'.
"She was born just a generation past slavery; a time when there were no cars on the road or planes in the sky; when someone like her couldn't vote for two reasons -- because she was a woman and because of the color of her skin.
And tonight, I think about all that she's seen throughout her century in America -- the heartache and the hope; the struggle and the progress; the times we were told that we can't, and the people who pressed on with that American creed: Yes we can.
[...]And this year, in this election, she touched her finger to a screen, and cast her vote, because after 106 years in America, through the best of times and the darkest of hours, she knows how America can change.
Yes we can"
Un presidente come Obama qui e ora...non si sa davvero mai nella vita!
martedì 4 novembre 2008
se
Una mamma afroamericana oggi:
- Se Obama vincera', quando diro' a mio figlio che nella vita puo' diventare tutto quello che vuole, per la prima volta ci credero' anch'io.
lunedì 3 novembre 2008
what are we gonna do?
Potrei raccontarvi del solito cortocircuito texano fra colori autunnali e temperature estive.
Potrei raccontarvi che il mese di ottobre si e' chiuso con cinque esecuzioni capitali proprio qui dietro casa. O che dopo due anni ho trovato una libreria a Dallas dove vendono la mia rivista italiana preferita. Potrei raccontarvi di come sono finita anch'io nel girone paradisiaco di Netflix.
O di come Do it yourself channel probabilmente cambiera' la mia vita per sempre.
Potrei raccontarvi tante cose come sempre.
Ma la verita' e' che l'unica cosa che importa in questi giorni sono le elezioni. Che vivo attaccata alle news, che posso guardare Anderson Cooper perfino due volte a sera e che a questo punto, mi chiedo cosa sara' di me quando tutto questo sara' finito visto che una vita non ce l'ho piu'.
Cartelli e bumpstickers pro McCain spuntano come funghi quaggiu' e, nonostante il vantaggio di Obama l'incertezza e' tanta. Con gli amici si organizzano grandi festeggiamenti o marce funebri a seconda, io personalmente non sono pronta per una sconfitta di Obama.
Allora dico per finta che ci tocchera' ritraslocare, ma l'argomento di Berlusconi eletto e rieletto e' micidiale, convince perfino me.
In effetti, tanto vale.