Abbandonata l'aria inquieta che mi calzava a pennello, devo aver deciso all'improvviso di crescere, di affrontare le difficolta' in modo maturo, per conto mio. Non faccio altro che ripetere a me stessa e agli altri che va bene, sperando che mi lascino in pace, anche se poi cosi' bene non va, non puo' neanche andare forse. Le ferite sono troppo recenti e profonde e sono quel tipo di ferite da cui la gente in genere si tiene alla larga. Quelle situazioni del tipo scusa se non ti ho chiamato ma non sapevo cosa dire e quasi quasi oltre a tutto quello che stai passando, finisce che ti ritrovi piu' solo di prima. A volte da dire non c'e' proprio nulla e comunque non hai voglia nemmeno di riparlarne, ma fra chiamare e non chiamare, io personalmente preferisco la prima, anche se capisco benissimo chi non riesce.
Ieri pomeriggio la mia amica M. ha suonato alla porta con in mano i fiori che vedete nella foto, un cioccolatino e due pacchetti di tic tac. Ci siamo guardate un secondo e siamo scoppiate a ridere. E' l'unica persona che ha davvero capito cosa i giorni passati sono stati per me. E' l'unica persona che si e' davvero preoccupata di sapere come sto. Ha provato a mettersi un secondo nei miei panni e ci e' arrivata da sola che doveva essere dura, prima che le dicessi qualsiasi cosa. Avere vicino qualcuno capace di un gesto come questo certe volte fa davvero la differenza. E' proprio un appoggio che ti arriva disinteressato e inaspettato, quell'appoggio che a volte cerchi e non trovi e a volte invece ti cade addosso dal nulla.
9 commenti:
ecco, avere amici come M. è sempre una meraviglia..
Avercene di amici così!
Se ti mandassi dei fiori di campo, accetteresti anche quelli?
Sto scherzando! ^_^
io ti confesso che quelli, come la tua amica M., con questa capacita' di fare la cosa giusta li invidio davvero profondamente.
io...diciamo che ho fatto alcuni errori relazionali una decina di anni fa; forse nessuno dei miei amici li ricorda, ma io si' e ogni volta che c'e' una situazione delicata mi viene un blocco mentale.
capisco esattamente cosa tu voglia dire...a volte gesti banali o fatti nel modo e momento giusto ti ridanno l'energia necessaria a d affrontare le cose
quando é capitato a me di soffrire, mi sono accorta che esistono diversi modi di stare vicino, e quello che ho apprezzato di piú é stato quello senza parole, di pura vicinanza, di biscotti fatti in casa insieme, di un cioccolatino sulla scrivania, di una cena a sorpresa portata a casa.
i compatimenti, i susucoraggio, li ho odiati come non mai.
Ciao, il tu blog è molto interessane. Io ho appena fatto un blog di ricette di cucina. Se vuoi vieni a trovarmi. Ciao
fabrizio: io quegli 'errori relazionali' mi sento di averli commessi qualche volta anche in tempi piu' recenti perche' il dolore effettivamente fa paura ed e' naturale cercare di stare alla larga. e' solo ora che ho capito questa cosa. meglio un telefono chiuso in faccia che il silenzio. meglio esserci che sparire nel momento del bisogno.
Confrontarsi con il dolore è difficile, sia per chi lo vive che per chi lo condivide, ed è facile fare la scelta sbagliata..
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