Spesso dall'altra parte del mondo, le cose piu' semplici del tuo vecchio quotidiano ti sono precluse, cosi' quando hai la fortuna di ritrovarle, magari per caso, finisci per apprezzarle come non avevi mai fatto prima. Questo succede un po' con tutto: musica, film, libri, ma soprattutto con i profumi e il cibo.
Ci sono delle cose che solo chi e' lontano da casa avverte.
O almeno immagino che sia cosi' perche' prima io non le avvertivo.
Il cappero, per esempio. A me non e' mai piaciuto il cappero, ma a casa mia e' sempre stato molto usato. Ogni volta mi toccava accantonarlo con cura in un angolino del piatto. Il sapore pero', evidentemente e' rimasto nella memoria.
Qualche giorno fa al supermercato mi sono imbattuta in un vasetto di capperi e, avendo amici italiani a cena, l'ho comprato soddisfatta. Anche a loro ha fatto piacere: qui i capperi sono una cosa piuttosto speciale, un po' esotica direi.
Non ne ho assaggiato nemmeno uno, ma mi e' bastato il profumo. Quando ho aperto il vasetto, in un attimo mi sono ritrovata in Salento.
Era un'altra sera delle mie infinite estati passate e passeggiavo per le stradine del centro storico di Lecce dove le piante di capperi crescono fra le fessure dei palazzi barocchi. Pensavo. Poi respiravo ancora piu' a fondo e mi ritrovavo improvvisamente in campagna. La nonna Cosimina passava ore, o almeno questa era la mia percezione, a raccogliere i capperi da un grosso cespuglio selvatico. Quando aveva finito se li metteva nel grembiule e si dirigeva verso casa. La ricordo sempre ricurva e con tutti i capelli bianchi e la "retina" per tenerli a posto.
Avevo dimenticato tutte queste cose e soprattutto quanto siano belli e profumati i fiori dei capperi.
I capperi. Chi l'avrebbe mai detto? Li ho sempre odiati io i capperi, o almeno cosi' credevo.
Per abitudine, per incapacita' di apprezzare quello che era a portata di mano e ora non lo e' piu'.
Mi viene da pensare che le cose piccole forse sono le uniche che contano veramente, quelle che poco alla volta scavano un solco dentro l'anima. E ti rendono la persona che sei.
ti penserò la prossima volta che scanso un cappero!
RispondiEliminaCome dimostra, tra le tante cose, il gelsomino in fiore sul retro della nostra casa, queste epifanie le conosco bene. Un po' capitano, un po' le vado consapevolmente a cercare... E in entrambi i casi arrivo sempre alle tue stesse considerazioni.
RispondiElimina( ma come fanno a non piacervi i capperi? Siete ben strani! =P )
ti capisco!
RispondiEliminaQuando ho trovato le castagne, lo scorso Novembre, mi stavo per mettere a piangere. http://sbarcati.blogspot.com/2007/11/flavors.html
quando abitavo a Londra trovavo veramente tutto nei supermercati e anche nei negozi italiani quà e là ma devo dire che l'effetto nostalgia esisteva persistente..mi ritrovavo perfino ad essere malinconica e arrivavo addirittura a essere orgogliosa di essere italiana..figura tu..è vero il detto che la lontananza avvicina. :-)
RispondiEliminaBuona giornata
Silvia
io i capperi per anni li ho accantonati, ma poi con l'età ho imparato ad apprezzarli. Di certo fanno molto "casa" anche per me, mio padre li mette ovunque quando cucina.
RispondiEliminaPerò non avevo mai considerato l'esistenza della pianta cappero e non sapevo che avessero un fiore così bello.
nina
RispondiEliminaanch'io non mangio i capperi ;)
Dio quant'è vero quello che hai detto...
RispondiEliminaLe cose piccole e semplice sono meravigliose, ma è difficile apprezzarle come si deve nella vita di tutti i giorni...
Che bel blog hai, non ho letto tutto, solo i post piu' recenti e mi è venuta una curiosità: non pensi di tornare in europa in giorno? o vedi la tua vita negli stati uniti adesso?
A presto
Manukag
Eh, il proverbiale cappero di Proust...
RispondiEliminaIo li ho portati direttamente dalla Sicilia e li adoro...ne mangio uno e in casa c`e` profumo d`estate!
RispondiEliminaUn bacio !
credo sia davvero così! =)
RispondiEliminabuonissima settimana!!!!!!!
La prima volta che sono andata in Nigeria (nel Biafra per la precisione) avevo dodici anni e non si vedeva un formaggino neanche in sogno... per non parlare dei pelati o della pasta per rimanere in ambito italiano... ma mi sarei accontentata anche di poche cose europee. Ora che sono tornata in Italia non scarto neanche i capperi!
RispondiEliminaa me non piacciono i capperi :)
RispondiEliminamanukag: diciamo non nell'immediato ma la domanda e' di quelle da un milione di dollari. grazie e benvenuta! :)
RispondiEliminamiko: sei un genio!! :))
@nonsi :)
RispondiEliminamiko: mi hai fatto davvero sorridere...
RispondiEliminaa me fanno questo effetto gli odori....una folata di vento e subito un milione di emozioni e di immagini con me. L'odore della lacca mi fa venire in mente mia nonna...la sua pelle morbina su cui mi piaceva dormire...
RispondiEliminasulla pelle dei nonni si potrebbero scrivere poemi...
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