Era una sera d'inizio estate di diversi anni fa e l'avevamo passata quasi tutta all'aperto a bere, a chiaccherare e ascoltare musica con l'amico chitarrista piombato all'improvviso dall'Irlanda. Verso la fine lui disse che avrebbe voluto andare in un certo locale sui Navigli a incontrare un'altra amica di Milano, cosi' alcuni andarono via, ma io lo seguii. Era un tale piacere averlo vicino per una volta che tornare gia' a casa sembrava un peccato. E poi si stava talmente bene fuori. Di quella serata ricordo soprattutto questo, che l'aria era nuova dopo il lungo inverno e che mi sentivo un po' osservata dalla sua amica. Parlammo per pochi minuti e sapevo che in qualche modo mi stava esaminando, ma stranamente la cosa non mi infastidiva perche' di cose in comune pareva ne avessimo diverse e quello avrebbe potuto anche essere magari l'inizio di una bella amicizia da parte mia. Ma come spesso accade in questi casi, non se ne fece nulla e ci perdemmo di vista. Passarono diversi mesi e arrivo' il giorno della discussione della mia tesi. Una sorta di fantasma si aggirava per i corridoi della Statale in preda all'ansia, era lei, la riconobbi subito. Ci laureavamo lo stesso giorno, a distanza di pochi minuti, con una tesi piuttosto simile. Noi due diverse come il giorno e la notte: io con uno stuolo di parenti e amici rumorosi da ogni dove e lei da sola con sua madre, pallida e silenziosa. Ci scambiammo forse un in bocca al lupo distratto nella concitazione del momento e ci perdemmo di vista un'altra volta. Dopo alcuni mesi, in un altro momento piuttosto cruciale per me, al colloquio per il mio primo lavoro dopo la laurea, la incontrai un'altra volta e a quel punto fu tecnicamente impossibile evitarci. Non conoscevamo nessuno e, entrambe spaesate familiarizzammo subito fra noi.
Per quel lavoro poi fummo prese entrambe e nacque una grandissima amicizia, di quelle in cui ti specchi nell'altra persona e soffri per lei e sei felice per lei e ti arrabbi quando sbaglia e poi ci sta male, ma ti rendi conto che i suoi difetti e la sua follia sono proprio il suo bello. Ci siamo viste quasi tutti i giorni per un paio d'anni o piu', finche' io non mi sono trasferita qui.
Un pomeriggio, dopo essere andate a vedere una mostra, la invitai da me. Ci facemmo un te' e le mostrai le foto di quando vivevo in Spagna anni prima. Anche lei aveva studiato li', un anno prima di me e proprio li' entrambe avevamo conosciuto il famoso amico irlandese che ci aveva presentato. Guardavamo una sua foto venuta male quando la vidi trasalire e non capii. Nella foto si vedeva solo lui da lontano che cantava e suonava sotto al solito arco vicino alla cattedrale e in primo piano due sconosciuti di spalle. Uno dei due sconosciuti era lei. Non sapeva nemmeno quando l'avessi scattata quella foto, ma riconobbe le sue scarpe. La faccenda non mi convinse molto, quelle scarpe ce le ha un sacco di gente, mi ricorderei di te, poi quella era una sera speciale l'ultima a Santiago, ce l'ho impressa nella mente come un film, tu non hai idea ogni particolare, mi ricorderei di te!
A quel punto sorrise e mi indico' i suoi piedi. Indossava proprio quelle stesse scarpe, credo le abbia ancora.
Quando si ha l'impressione di conoscersi da sempre.
oddio che bella storia!era proprio destino,allora!il particolare della foto poi è davvero affascinante:non ti nascondo che ogni tanto mi capita di cercarmi nelle foto altrui...di solito sto in un angolino,che faccio una linguaccia :P
RispondiEliminauna storia emozionante, davvero tanto. ma adesso questa amica dov'è? forse non importa, tanto sembra siate destinate a reincontrarvi sempre.
RispondiEliminatracina: hai mai provato a guardare cosa fanno quelli sullo sfondo nelle foto ad esempio in spiaggia o in una piazza affollata? c'e' parecchio da ridere...
RispondiEliminaemmequadro: e' lontana fisicamente ma sempre vicinissima
una storia molto "filmica".
RispondiEliminac'è come una sorta di filo invisibile che vi lega. a volte si allenta e ognuno prende strade diverse e lontanissime e a volte si riavvolge,riavvicinandovi.
e.l.e.n.a.:bellissima l'immagine.
RispondiEliminacon alcune persone succede proprio cosi'. l'importante e' rimanere in contatto mentalmente e poi prima o poi la vita trova un modo per farci trovare di nuovo uno di fronte all'altro.
si ha sempre la paura che il detto:" lontano dagli occhi lontano dal cuore" si avveri , sopratutto quando si e` lontani e non si vive la quotidianita`, una ma quando si instaura quella speciale connessione che si chiama Amicizia ,con la a maiuscola , neanche oceani di mezzo possono rovinarla...bellissima storia di amicizia , raccontata come sempre benissimo!
RispondiEliminaBuon fine settimana
Bella storia! Mi hai tenuta con il fiato sospeso. Che strane le coincidenze, vero? Faccio sempre fatica a credere che ci siano delle cose che debbano per forza accadere, come ci siano delle persone che si debbano per forza incontrare,ma puntualmente queste cose accadono, alla faccia del mio scetticismo...
RispondiEliminaquesta storia è proprio bella!
RispondiEliminaun abbraccio
ile
Una storia come poche.
RispondiEliminaForse era scritto che prima o poi sareste diventate amiche.
ma che storia!
RispondiEliminadavvero il mondo e` piccolo....
a me una volta e` capitato, all'interno di una manifestazione con 50.000 persone, di incrociare, in momenti diversi, ben 4 miei amici (due dei quali non vedevo da tempo...)...
Beh, come dissi, il Giappone deve essere pieno di gente che si chiede chi cavolo sia quel tipo in bicicletta che è sempre sullo sfondo nelle foto in p.zza della Scala ;-)
RispondiEliminaQuesto tuo post è stupendo, un inno all'amicizia
RispondiEliminati abbraccio
ciao!
RispondiEliminabellissimo questo tuo post!
Ti leggo già da qualche giorno e mi piace molto quello che scrivi. Ho trovato il link al tuo sito in un commento relativo ai concerti milanesi dei Bluvertigo: anche tu li seguivi ovunque? A Milano, ai loro concerti non sono mai venuta, ma quelli in Emilia non me li sono persi... Parlando di foto, chissà, magari in qualcuna scattata ai loro concerti ci sei anche tu di spalle... :P
Del "gruppo" dei fan dei "bluvertaus" mi ricordo vagamente Tron (gli ho parlato una o due volte), Zamm (chattavamo su Internet, ma non l'ho mai incontrata) e poi una ragazza della provincia di Modena e una di Parma con le quali ho passato anche una sera in giro a caccia dei "La Sintesi" (lei di Parma mi ricordo che guidava in modo spericolato, però era proprio simpatica!). Di loro non mi ricordo nemmeno i nomi, pensa te! Era un periodo un po' buio, per fortuna che ora è lontano.
Ihih, se fossi in Italia ti faresti di sicuro delle belle risate vedendo il Morgano che fa il giudice per la versione italiana di X-Factor! E' fenomenale, ieri sera ha fatto morire dal ridere con una parrucca bionda alla Raffaella Carrà (http://festival.blogosfere.it/images/P1030215.JPG). Non si poteva guardare! In questo video http://www.rai.tv/mpplaymedia/0,,RaiDue-xfactor^26^72630,00.html è con la parrucca al secondo 00:44 durante la bellissima esibizione degli Aram Quartet (suoi "protetti") :)))
Sta anche preparando il ritorno dei Bluvertigo e dovrebbero aver registrato una puntata di MTV Storytellers che verrà trasmessa tra un po' (http://qn.quotidiano.net/musica/2008/04/07/78532-morgan_torno_bluivertigo.shtml). Tutto ciò mi riporta indietro di 10 anni come minimo: bei tempi andati!
Ciao, scusa per la mia intromissione!
una storia davvero bella! fa davvero sorridere e stare di buon umore! =)
RispondiEliminaBeh, nellaa città di Santiago tutto può accadere, non credi?
RispondiElimina:-D
anonimo: mi sa che c'e' un malinteso, mi spiace, non sono una fan dei bluvertigo
RispondiElimina