Vorrei ritornare sul post precedente perche' l'ho riletto e mi sembra di essermi spiegata maluccio riguardo alla frase "io ho piu' o meno sempre fatto cosi', me ne sono andata quando cominciava a girare male". Cosi' fuori contesto, rileggendola mi e' venuta in mente un'immagine tipo fuga dalla nave che affonda invece.
Io volevo dire che.
(Ci provo ma e' un casino)
La vita e' bella. Cioe' puo' essere bella, non dico felice e perfetta, ma bella si' e allora io mi sono sempre scelta di vivere, o almeno ci ho provato, cose belle sia nel lavoro che nella vita privata. Non solo cose che mi assicurassero un qualunque tornaconto o che pensassi potessero necessariamente durare per sempre, ma cose esteticamente interessanti, se cosi' si puo' dire. Quando mi sono accorta che queste cose cominciavano a non essere piu' belle, a essere squallide soprattutto, ogni volta che ho potuto me ne sono tirata fuori non per egoismo o opportunismo, ma per senso estetico, se mi passate l'espressione. E' in questo quadro che possiamo inserire anche la passione per gli addii di cui si chiaccherava qui una volta. Uccidono una parte di noi, ma ci tengono allo stesso tempo vivi e lontani dal lento stillicidio di certe relazioni.
Lasciare una situazione quando ancora non la odi, ma continua a emozionarti, e' doloroso, ma positivo se pensi che sia destinata a spegnersi lentamente. In questi casi poi, quando ci si guarda indietro non si pensa tanto di avere sofferto credo, ma di avere vissuto qualcosa di bello dall'inizio alla fine. Ovviamente pero', come si diceva, pare che a volte si debba rimanere no matter what.
Si capisce?
Boh.
Stanchezza, malinconia e abuso semi-criminale del termine "bello".
E' c'e' anche una tempesta fortissima stasera. Fulmini e saette. E antifurti impazziti. Semplicemente il Texas.
19 commenti:
A me sembrerebbe di fuggire. Io ho bisogno di sguazzare nella melma della deteriorazione, per capire che non c'è più nulla da fare. Ho il terrore di vivere di "e se fosse stato..."
nina
io penso di aver capito cosa intendi, ma non credo di riuscire a scrivere un commento altrettanto chiaro.
il senso "estetico"...l'ho capito.
a me capita di...vivere intensamente certe cose (tutte quelle a cui tengo, vita privata o lavorativa), impegnarmi, soffrire anche...e poi quando mi sento che "potrei fare di più", che certe cose mi annoiano, non mi portano da nessuna parte, che non ho un riscontro "intellettivo" interessante (ovvero persone sul mio stesso piano o anche - preferibilmente - più alto...perchè mi piace vedere e imparare cose nuove e sforzarmi e sentirmi migliorare e vedere che ci sono tante cose che non conosco e potrei imparare...) mi sento crollare e ho voglia di chiudere e cambiare e trovare altro e...e...
questo naturalmente è più facile che mi capiti nell' ambito lavorativo che personale (su questo ci vorrebbe un post;)perchè ci sono di mezzo i sentimenti e altre cose anche più complicate e non è così immediato alzare i tacchi ecc...) spesso così mi sento sempre sul chi vive e mai calma e sempre in corsa...e un pò mi piace, un pò mi sembra di ambire alla calma ma poi (so) che non ci "starei dentro" forse mai per sempre...non so.
non credo che questo sia il "senso estetico" che dici tu...è il mio, di senso.
forse ingarbugliato.
(nel caso volessi un confronto con un' altra anima in pena ;)
nina
e sorry per il commento troppo lungo...(e giusto per finire...nella vita privata io invece non sono riuscita a mantenere un gran bel "gusto estetico", sempre! anzi. a proposito di situazioni svilenti e da cui si sarebbe dovuto scappare a gambe levate in un battibaleno...) stop.
nina (sorry 2. so che è una stupidaggine...ma mr j non è sui carboni ardenti con te? visto come parli degli "addii prima che" ecc ecc...prendilo con le pinze e con l' occhiolino, eh...)
ciao ciao
Se ingarbugliarti era il tuo fine, beh ci sei arrivata. La tua sincerità mi piace, molti hanno questo tuo stesso istinto e lo contrabbandano per altro. Però credo di aver capito il senso del tuo atteggiamento. A volte non si può fare come dici e il tenore deve restare sul palcoscenico fino alla prima stecca e oltre; ma può capitare anche che, restando, la voce si colori di un timbro nuovo, più accorato, e il canto mantenga una dignità accettabile. Mi sono ingarbugliato anch'io? Ciao
nina
(penso abbia ragione enzorasi)e a volte è bello "rinunciare al gusto estetico". o almeno farlo diventare altro.
che logorroica oggi.
Anche se non è in sintonia con il tenore del tuo post vorrei complimentarmi per l'appetitosa ricetta
"E c'e' anche una tempesta fortissima stasera. Fulmini e saette. E antifurti impazziti. Semplicemente il Texas".
Bellissima descrizione nella sua immediatezza e semplicità.
Un abbraccio
Si, dài, rimani e godi di questa nuova esperienza: rimanere!
Presto anche questa sarà vecchia ed assimilata ed allora potrai andartene...
Saluto!
si capisce, si capisce bene, fulmini e saette!
a mio parere sei stata chiarissima.
mi piace l'idea del lasciarsi dietro qualcosa di non ancora brutto, anche se io sono una che predica bene e razzola male, un po' come haroldandmaude...
in realtà è che a volte non si è soli nelle scelte, e quando ci si ritrova a un punto di non ritorno, a volte può succedere che chi ti sta accanto sia all'apice positivo di un momento e allora aspetti... aspetti e annaspi...
ma cambierà, no? eeehhh se cambierà...
haroldandmaude e lamorachevola: in effetti un po' di melma nella vita non ce la toglie nessuno...
nina: ma quando riapri il blog??? :)
enzorasi: si ma io non cerco una "dignita' accettabile"...
sara: ci deve essere un equivoco o non ho capito...
janet: come sei cara... poi non abbiamo chiuso occhio ieri notte, ma finche' non e' un tornado dobbiamo sempre essere contenti...
maestro: ma quanto sei saggio! :)
emmequadro: ;)
hai ragione scusa, sono una pasticciona, non eri tu!
sara: se si trattava di ricette sicuramente no :))
scusate l'OT, ma è importante:
blogamici, ho creato un bannerino lampeggiante per il blog di solidarietà ed aiuto alla nostra innamoratacruda
copiatevi il codice dal mio post:
http://newbrixblog.wordpress.com/2008/04/09/un-blog-per-aiutare-inna/
ed inseritelo nella struttura del vostro blog in modo che il link sia più evidente e non all'interno di un post
odio autoriferirmi, ma è per un'ottima causa
grazie
io ho capito e non ci trovo nulla di strano o di negativo: meglio il tuo atteggiamento del mio, che rimango ancorata alle situazioni anche quando dentro sono marce. ci vuole grande maturità per capire che un'esperienza è conclusa... e anche quando si sbaglia, sono dell'idea che un cambiamento possa comunque portare qualcosa.
fare la maestra d'asilo non è il tuo mestiere, ma l'esperienza ti ha sicuramente dato tanto sia a livello emozionale che puramente razionale: relazionarsi con i bambini non è cosa semplice, soprattutto se sono tanti (ne so qualcosa).
nina
hai ragione nonsisamai, ti sto "stressando" il blog!
e cmq ho riso al primo post che compare oggi più su...magari succedesse anche qui! di non capirli, cioè.e sorridere persi nel vuoto...
ma questo bolg pullula di commenti... altro che meolandia.
una domanda: ma allora tu sei una di quei tanti italiani all'estero che vota per posta...
un salutone..
bab: e' davvero una cosa che puo' stremare, ma e' vero da' anche moltissima soddisfazione...
nina: non dirlo neanche per scherzo!!!! :)
meo: ciao! vedi il post del 21 marzo, dove si spiega del voto. io passo spessissimo da te anche se non commento sempre, non vuol dire :)
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