Il bigino di Non Si Sa Mai.

venerdì 21 marzo 2008

il trilinguismo

Per superare almeno in parte il complesso della lingua, ho preso una decisione drastica: parlare sempre in inglese con Mr. Johnson. E' durissima per me, ma credo sia questa la via da seguire per acquisire naturalezza anche in inglese, parlarlo a casa.
Se davvero riusciremo a portare avanti questa cosa, sara' un grande cambiamento per noi, il terzo.
Ci siamo conosciuti in Spagna, quindi fino a prima di venire a stare qui, abbiamo sempre parlato in spagnolo perfino quando ci siamo trasferiti in Italia. Per noi lo spagnolo era una terra di mezzo, nonostante lui parlasse italiano e io un po' d'inglese quella era la lingua in cui ci eravamo conosciuti, in cui tutti e due ci esprimevamo allo stesso livello, con gli stessi strumenti. Poi quando siamo venuti qui la paura di perdere la mia identita' in un certo senso, ha prevalso e senza nemmeno rendercene conto dopo un paio di mesi abbiamo realizzato che parlavamo in italiano. E' stata una cosa strana perche' a quel punto lo spagnolo, la nostra lingua per anni, e' diventato obsoleto per noi, quasi artificioso se cosi' si puo' dire. E ora chissa' come andra' con l'inglese.
La cosa che da fuori non si puo' capire, credo, e' che e' come parlare con tre persone diverse. Ognuno di noi ha una personalita' in spagnolo, una in italiano e una in inglese. Ogni lingua accentua un lato del nostro carattere, una sfumatura diversa. Non ci si annoia mai insomma. Pero' davvero e' un discorso molto sottile e interessante al confine fra psicologia e antropologia.
Mi chiedo se qualcun altro abbia provato la stessa sensazione o qualcosa di simile.
Se viva fatemi sapere che mi interessa molto.

Buon fine settimana.

37 commenti:

  1. Eccomi qui..non sai come ti capisco!io ed il mio ragazzo (che e' austriaco) ci siamo conosciuti in belgio e sin dall 'inizio la nostra lingua comune e' stato l'inglese, ma presto le cose cambieranno perche' mi son trasferita a vivere a vienna e quindi dovro', prima o poi, iniziare a comunicare con lui in tedescoognuna...hai perfettamente ragione nel dire che e' come se si avessero tre diverse personalita', ognuna collegata alla lingua che nel momento risulta essere quella parlata...strana la vita,no? ;.)

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  2. "e' che e' come parlare con tre persone diverse. Ognuno di noi ha una personalita' in spagnolo, una in italiano e una in inglese. Ogni lingua accentua un lato del nostro carattere, una sfumatura diversa" è interessante questa cosa, e penso sia vera. Io, putroppo, parlo solo italiano e un dialetto irpino però mi rendo conto della differenza quando uso l'uno o l'altro, in fondo le lingue sono specchio della nostra anima errante, siamo sempre gli stessi eppure siamo sempre così diversi. Cara nonsisamai, leggo volentieri i tuoi post, fanno sempre nascere in me domande interessanti e spunti di riflessione, mi piace il tuo modo di scrivere chiaro e diretto. Auguro a te e alla tua famiglia buone feste. Ciao Lucia

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  3. parlavate spagnolo? curiosissimo.
    lui e io parliamo in italiano essendo italiani.
    io credo che per conoscersi davvero si debba parlare tutti e due la lingua dell'altro. Proprio perche' la lingua e' espressione di una cultura, di un modo di essere, di una storia anche collettiva.

    quindi hai abitato anche in spagna?

    valeriascrive

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  4. un mio amico ha conosciuto una ragazza giapponese in Spagna. Per tutta la durata della relazione - super giù un anno se non sbaglio - Si sono parlati in spagnolo. Anche quando sono tornati ai rispetti paesi e facevano salti mortali (e parecchio costosi) per vedersi. Parlavano in spagnolo per ore al telefono anche dopo che la loro storia era finita.
    Lui in quel periodo stava da me e appena attaccava lo spagnolo al telefono sapevo che si faceva grigia.
    Io non riuscivo a capacitarmene: non riuscivo a litigare o discutere o analizzare rapporti, naufragati o meno, nemmeno nella mia lingua, figuriamoci in un'altra.

    Mi chiedo davvero come facciano anche alcuni miei colleghi che hanno mogli coreane (loro hanno appreso un po' di coreano, le signore l'italiano, ma poi - quanto meno uno di loro - litiga solo in inglese).

    Per me e' un casino pazzesco.

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  5. sariti: he gia' ;)

    lucia: in effetti pensavo anche ai dialetti. credo che il discorso e' abbastanza simile. con qualche mio parente che parla sempre in leccese, sebbene io capisca benissimo tutto, ho spesso avuto la sensazione che non ci fosse una vera comprensione. perche' alla fine anche capendoci stiamo parlando due lingue diverse. complicato.
    grazie molte per questo tuo commento, a presto!

    valeria: si, per un anno. in realta' ho un pezzettino di cuore che ancora abita li'...

    @llerta: ma chi il mulo?? what about 'zero pensieri, zero problemi'?? :)

    seriamente. e' un casino pazzesco. pensa che due miei amici, lei irlandese e lui spagnolo litigavano ognuno nella propria lingua, e succedeva spesso. erano uno spettacolo. lei poi e' andata a fare la stagista alla casa bianca, ma quella e' un'altra storia.
    comunque credo che il vero casino sia culturale. io e mr. johnson siamo entrambi occidentali e spesso abbiamo dovuto venirci incontro su cose che ci sono state rispettivamente insegnate in modo quasi opposto, immagino con un asiatico o un africano. li' si parte da basi completamente differenti.

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  6. sloboman ed io comunichiamo in inglese, con le accessoriette parlo italiano e spagnolo. e anch'io mi ritrovo ad essere "tre me" a seconda della lingua.
    sacrosanto quello che dice valeria "io credo che per conoscersi davvero si debba parlare tutti e due la lingua dell'altro."
    il fatto che sloboman non sappia che tre parole in italiano mi fa sentire rifiutata. ma le accessoriette di divertono un casino a tradurre per il padre...

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  7. emmequadro: che nomi carini, sarebbe bello saperne di piu' :)

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  8. nina

    trovo questa cosa molto interessante, condivido che quando parli un' altra lingua ti sembra di essere anche un' altra persona, e che i modi diversi in cui si formano le frasi sembrano corrispondere a diverse immagini del mondo, e diverse modalità di sguardo sul mondo...

    vabè. lo saprai meglio di me.

    purtroppo non posso esserti
    d' aiuto. la lingua che parlo più spsso è la traduzione dei bofonchiamenti a lavoro e quella in frasi sensate di titoli di libri richiesti...e la comunicazione pseudoverbale con O.

    fino a nuovo ordine.

    buon we (non ti dico buona pasqua perchè sono stanca di sentirmelo dire! e che significa poi davvero??)

    forse buone mangiate. buoni picnic affollati...buone code in autostrada...

    stop poema.

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  9. Assolutamente. E forse l'avrai notato anche tu, al parco? Parlare in italiano mi e' sempre andato stretto, lo sento troppo formale, distaccato, e quella sensazione di posticcio finisce sempre per appiccicarmisi addosso e farmi irrigidire. L'inglese e' piu' fluido, pragmatico, diretto. E' un modo di comunicare molto piu' autentico, piu' in sincronia con il mio modo di pensare.

    Capisco benissimo i tuoi timori, ma secondo me hai preso un'ottima decisione. La tua identita' e' e rimarra' li' dentro, intatta. L'unica cosa che cambiera' e' che probabilmente troverai un nuovo modo per esprimerla. O magari un nuovo lato di te stessa che non sapevi di avere... =)


    ps. Scusa per l'assenza! Non volevo sparire, ma ho avuto esami su esami ultimamente e questo spring break me lo sono goduta piu' lontana possibile dal pc. Ci voleva! ;)

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  10. A me e al dottore pazzo è capitata la stessa cosa: io italiana, lui olandese ci siamo conosciuti in chat parlando inglese.
    Quando sono venuta a vivere qui in Olanda all'inizio era solo inglese, poi mi sono imposta l'olandese (perchè mi sentivo esclusa dalle conversazioni, cosa che odiavo!), mentre lui non ha imparato l'italiano ed è rimasto comodamente con la madre lingua.
    Ora con Billa, come sai, perseguo il bilinguismo: quindi io le parlo in italiano e il resto della famiglia in olandese.
    La piccola, noto con piacere, che non ha alcuna difficoltà a passare da una lingua all'altra. Italiano e olandese sono intercambiabili e si intrecciano pur rimanendo due lingue separate :) Una meraviglia!
    Be' in quanto alla confusione di cui parli tu, credo che quella sia solo mia...anche io mi sento una e trina :) Penso e mi esprimo in olandese o inglese, ma il temperamento rimane italiano in qualsiasi lingua parli! ^_=
    E va bene così! :)

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  11. nina: guarda qui niente picnic e code purtroppo :)

    fragile: bentornata! cominciavo a preoccuparmi, hai visto quella cosa che ti ho mandato? mi ha ricordato il cane di gomma :)
    io preferisco ancora l'italiano. l'inglese comincia a piacermi un po' ora, ma ci sono altre lingue che avrei scelto di studiare. comunque volevo dirti che sei stata proprio tu a farmi prendere questa decisione. era un piacere vedere con quale naturalezza potevi passare da una lingua all'altra senza grandi confusioni e rimanendo naturalissima in entrambe. brava!

    fabdo: mi fai sempre commuovere quando parli di poppi, pero' non va bene, il dottore deve assolutamente imparare un po' di italiano!! :))

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  12. @nssm: siii', coccoloso! Me l'aveva mandato anche mio padre una volta, poi me n'ero dimenticata... Anzi, adesso che mi ci hai fatto pensare ti mando una foto ad hoc. ;)

    Oddio, non so cosa si veda da fuori, ma naturalezza e italiano nella mia testa sono due concetti diametralmente opposti... Come ho detto, mi sento sempre molto sulle spine quando lo parlo, e va a finire che mi imbarazzo parecchio. Pero' mi fa davvero piacere di averti dato l'impulso per questo cambiamento. Se ricordi e' una cosa che ti avevo suggerito gia' tempo fa, e secondo me ti sara' d'aiuto, specialmente visto che per ora vivete qui. Poi ovviamente sta a voi trovare il vostro equilibrio, ci manca solo che ne soffriate per una questione di idioma! Pero' vorra' dire che la prossima volta parleremo solo in inglese, vediamo come va! =)

    E i canini sono bilingue anche loro? I miei si'! ;)

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  13. Mi ricordo quando abitavo in Danimarca parlavo solo danese con la mia amica francese e quella americana, ora parlo inglese con loro, all'inizio mi pareva strano ma ora è la normalità.
    Una cosa che mi capita spesso qui è parlare in italiano con persone che lo capiscono ma mi rispondono in inglese, insomma un misto, ma mi piace tanto, specialmente perchè posso fare battute che loro capiscono, e che in inglese non suonano uguali, e loro possono far elo stesso,così siamo entrambi a nostor agio.
    Concordo sullo sdoppiamento, o tripartizione di personalità che avviene parlando in diverse lingue, quando facevo la ragazza alla pari mi ritrovavo a parlare danese, inglese e qualche volta in italiano, oltre ad un tempremento diverso, soffrivo anche di una confusione mentale nonindifferente, ho creato numerose parole ibride al tempo, alcune veramentte esilaranti:)
    Con gli animali però mi viene solo da parlare in italiano e loro mi capiscono sempre, anche se sono stranieri;)

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  14. che una lignua diversa porti a galla un'aspetto diverso di una persona è abbastanza vero soprattutto quando inizi a parlare bene la lingua straniera. non solo ti esprimi in modo diverso ma comunichi anche cose diverse a volte. A me capita di sentirmi molto più tranquilla e sciolta di personalità quando parlo in inglese. Ma io sono proprio un caso pietoso..e come dice mia madre "a freak of nature" uno scherzo della natura. Pensa che a volte non ci sono parole che so in inglese ma in italiano no! Mah...ma sarò strana!!
    Buona Pasqua
    Silvia

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  15. io parlo inglese con G, perché lui l'italiano non lo sa parlare - cibi, parolacce e nomignoli a parte - ma del resto noi non abbiamo mai vissuto insieme in italia, quindi non c'è mai stata la vera necessità per lui d'imparare. noi viviamo in germania e soprattutto io mi ritrovo una-e-trina, perché lui lavorando per americani, con americani il tedesco lo usa pochissimo. quindi: tedesco al lavoro, inglese a casa, italiano al telefono con la mamma. il buffo è che il nostro inglese è diventata una strana creatura che solo noi comprendiamo, perché ci buttiamo dentro tedesco, italiano e anche parole uscite dalla nostra fantasia. certo è che i nostri futuri bambini un po' confusi lo saranno...

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  16. Oh, come ti capisco :)
    Io per mia natura tendo ad essere estremamente mimetico con le lingue: mi basta stare in un posto per un po' e comincio senza nemmeno rendermene conto ad assumere sempre più l'accento locale. Mi capita anche parlando al telefono. Non è un vezzo: lo faccio senza accorgermene. Comunque fatto sta che quello questa sensazione di "personalità multipla" di cui parli tu io me la ritrovo persino con i vari accenti in inglese. Sono una persona in Inghilterra, una persona diversa in Texas ed una persona ancora diversa in Irlanda. E l'italiano non fa eccezione, con le sue inflessioni regionali. Se imparassi veramente qualche altra lingua (o una infarinatura di diversi idiomi, ma posso dire di parlare davvero solo l'italiano e l'inglese) mi trasformerei in una vera folla... Fortuna che non si possano parlare diverse lingue contemporaneamente, senno' sai che macello :)

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  17. no, non era il Mulo, lui si affida ormai al concetto moglie e buoi dei paesi tuoi (e anche io).

    In effetti il gap culturale asia - europa e' davvero incredibile. Io stesso non riesco a capacitarmi di come le mogli dei miei colleghi abbiano potuto mollare la loro terra e venire in italia, con tanto di barriere linguistica in piu'. Pero' - retorica e baci perugina a parte - credo che in certe situazioni si possa trascendere.
    mi richiamano all'ordine....ciao e auguri ancora

    ciao

    a.

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  18. alessia: bentornata!certo che anche tu fra danese, inglese, italiano... :)

    magnolia: invece secondo me e' normale. non ci sono le stesse parole in tutte le lingue, non c'e' traduzione che tenga. e ce ne sarebbero di esempi...
    "enjoy" o "disfruta" per dirne una, in ingl. e spagn. non vogliono dire "divertiti", almeno per me.

    cowdog: ai bambini almeno 2 lingue :)

    a: si, infatti alcune delle coppie piu' affiatate che conosco sono miste. io sono di parte ovviamente, ma secondo me, a parte qualche piccola incomprensione, e' bellissimo lo scambio, il confronto, la sorpresa continua.

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  19. Il fratello del Polpetta è sposato con una ragazza colombiana e vivono a Londra. A casa, loro parlano in italiano e in inglese ma quando c'è da litigare lo fanno in spagnolo. Vorrà dire qualcosa? All'università ho fatto un esame di psicolinguistica che ha sfiorato l'argomento in questione. Se tu volessi saperne di più potresti consultare qualche manuale specifico.

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  20. Beh, in un'altra lingua si hanno sfumature diverse sì. io e lui siamo Italiani e ovviamente in Italiano comunichiamo anche se capita di passare all'inglese perchè magari siamo storditi o il concetto suona meglio in inglese. La cosa divertente è che ci capita spesso di essere fuori in gruppi anglofoni, ed è curioso
    sentirsi parlare reciprocamente in lingue diverse. E' come se fossimo una coppia un po' diversa e a volte mi trovo a pensare "però affascinante quel ragazzo lì" (quando parla in francese poi..). Che è sempre lui, eh. Insomma, secondo me è come avere delle stanze in più.

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  21. katika: si, secondo me vuol dire che in spagnolo c'e' una varieta' di parolacce che noi ce la sognamo :)

    anja: ma dai, pensavo monsieur hobbes fosse francese!

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  22. mia cara un abbraccio forte forte e tanti auguri a te...e i vari quadrupedi dolcissimi... :)

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  23. Buona Pasqua
    Happy Easter
    Feliz Pascua
    ^.^

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  24. :) no no, è italiano, anche se ha lasciato l'italia tre anni fa e lui preferirebbe sicuramente sentirsi chiamare europeo!

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  25. bhe... lingua e "pensiero" sono strettamente correlati....
    a me non è mai capitato di perlare talmente tanto una lingua differente dall'italiano da costringermi a pensare in un altro modo però...
    il caso più impressionante che ho visto è quello del mio relatore di tesi, inglese di nascita, naturalizzato italiano... con i figli passa dall'italiano all'inglese come se fossero la stessa lingua...

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  26. so..yesterday we broke the rule!I am sorry...why didn't you tell me? It would be a good practice also for us :) especially with Mr Jhonson Ruotolo as a teacher! Hugs

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  28. eli: senti bimba, I think there is just one language I can practice with you: il toscano! :)

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  29. non dovendo parlare spesso un'altra lingua non ho mai sperimentato la sensazione di essere una e trina e non saprei dire se ho altre personalità oltre a quella italica.
    Di sicuro quando usciamo in gruppo e c'è la fidanzata inglese di un mio amico, mi trovo a cambiare lingua a seconda che dell'interlocutore (magari a metà della frase con risvolti abbastanza comici). Proprio mi viene da ridere a parlare inglese con le persone con cui ho sempre parlato italiano.

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  30. Ricordo ancora il mio amico Rosario, anche lui salernitano, quando viveva a Helsinki con la sua ragazza polacca: li ho sentiti mescolare disinvoltamente inglese, finlandese, polacco e dialetto campano. Una volta lui le ha detto: "Hunaja, pass me the cuppino, please" e lei gli ha passato il mestolo, come se fosse la cosa più normale del mondo.
    Per quanto riguarda me e Sterling, l'inglese è l'unica lingua in cui comunichiamo. Ora che sta diventando più bravino con l'italiano facciamo delle piccole sessioni ogni tanto, anche se per comunicare ci mettiamo una vita. I bambini però, se e quando verranno, saranno rigorosamente bilingue!

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  31. Confermo, è verissimo! Io in Inglese, causa immagino la mancanza di determinate sfumature linguistiche (quantomeno la mancata conoscenza da parte mia di queste stesse sfumature in Lingua inglese), divento molto più drastico di quanto già non sia e disegno un mondo assai in bianco e nero su posizioni politiche, ideologiche e psicologiche. Se già tendo alla distinzione "bipolare" in Inglese divento draconiano :-D

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  32. Qui a casa abbiamo 3 lingue - hai mai fatto caso che uno cambia anche voce quando cambia lingua ? tremendo !

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  33. Ciao, una vita plurilingue, certamente confermo quello che tu dici. NOn so perchè, ma è vero che il parlare in una lingua piuttosto che in un'altra accentua aspetti diversi della personalità.

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  34. Il Bi(o tri)-linguismo sottolinea la natura "complicata" di ognuno di noi.
    Usiamo parole diverse per esprimere concetti uguali in diverse lingue e queste parole ci aprono nuove "finestre" sul nostro essere.
    La cosa bella è quando puoi condividere le tue differenze e farle diventare preziose così come considerare altre culture semplicemente diverse e non più "strambe".

    Il mio amico irlandese Peter (ah,vivo a Dublino) è il mio interlocutore preferito quando si tratta di questo tipo di riflessioni: la nostra prima "discussione" fu a proposito della statistica...io dicevo che non era una Scienza propriamente detta,lui sosteneva il contrario.
    Una volta a casa, abbiamo controllato le nostre fonti:il suo vocabolario inglese parlava di "scienza",il mio vocabolario italiano parlava di "analisi".

    Ho scoperto oggi questo blog e mi piace molto,tornerò a trovarti :)

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  35. alessia: benvenuta e grazie per il bel commento, allora, alla prossima :)

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dimmi dimmi...