Mi e' stato piu' volte chiesto che cosa ne penso di questo film e del sistema sanitario americano. Sara' magari la mia ipocondria o che avevo tante altre cose da scrivere, ma non ho mai avuto voglia di affrontare l'argomento. A questo punto, pero' visto che nonsisamai da quasi un anno sta sviscerando un po' tutte le questioni legate alla vita americana, mi sembra giusto parlare anche di questo che e' uno degli aspetti piu' importanti (veramente anche i Grammy meritavano...). Voglio solo premettere che non sono un'esperta in materia e che volutamente esprimo solo il mio punto di vista e quello che e' la mia esperienza in questo paese. Ebbene, ho trovato Sicko il piu' debole fra i film di Michael Moore. Ho apprezzato che abbia comunque riportato al centro dell'attenzione mondiale un tema cosi' importante, ma visto che gli altri mi sono piaciuti molto, devo dire di essere rimasta delusa da questo. Avevo addirittura aspettato un po' a vederlo perche' ne ero quasi spaventata, pensavo che mi avrebbe rovinato la serata e dato un mucchio di preoccupazioni, invece non e' stato cosi'. I casi analizzati sono talmente lontani dalla mia realta' quotidiana e di quella delle persone che conosco che non ne sono rimasta particolarmente traumatizzata. E' un po' come se facessero un documentario su quelli a cui hanno lasciato la garza nella pancia, sono casi eccezionali, non la regola. Insomma io non conosco nessuno che conosce qualcuno a cui sono capitate tutte quelle cose li'. Mi sarebbe piaciuto che il regista si fosse concentrato sul tema iniziale dei non assicurati, quello si' che e' un problema sentito. Anche se comunque tutti vengono curati, nessuno viene buttato fuori dall'ospedale perche' senza assicurazione. Il pagamento e' un problema che nonostante tutto rimane sempre secondario rispetto alle cure. Non mi e' piaciuto nemmeno il modo in cui ha idealizzato altri sistemi sanitari, come quello inglese per esempio che so per certo non funzionare perfettamente. Non mi sembra onesto a livello intellettuale abbellire una situazione solo per dare maggiore credibilita' alla tesi che si vuole dimostrare. Il sistema sanitario americano ha tantissime pecche insite nella sua stessa natura, ma per mia esperienza, fino ad ora devo dire che non sono testimone di grandi disastri, al contrario sembra che in generale funzioni dignitosamente (per chi ha un'assicurazione). Basta che un membro della famiglia abbia un lavoro dipendente a tempo pieno perche' possa permettersi un'assicurazione sanitaria per se', per il consorte e per i figli. Se lavora in proprio deve pagarsela da solo. Io per esempio, suppongo di avere una buona assicurazione, pero' non sono nemmeno ricca, sono una persona normale e come persona normale ricevo cure molto buone. Se devo andare dal medico di famiglia pago 20 dollari ogni volta, non ho praticamente attese e ricevo visite molto approfondite. Anche al pronto soccorso, che purtroppo mi e' capitato di visitare, non ho avuto nessun tipo di problema. Immagino che i disagi possano sorgere nel caso di patologie veramente gravi, ma conosco bene diverse persone che purtroppo hanno avuto malattie serissime e non hanno subito ingiustizie. Cosi' nella quotidianita' personalmente non vedo cio' che viene mostrato da Moore. So che l'argomento e' controverso e che le notizie che vi arrivano sono di tutt'altro segno, ma questa e' la mia esperienza personale 'sul campo', prendetela come tale. Magari con il passare del tempo capiro' che le cose stanno diversamente e ve lo diro'.
Tra l'altro domani torno dal medico, l'ennesima bronchite della stagione. Comincio a essere stufa.
29 commenti:
non è un capolavoro, ma è comunque attualissimo e racconta cose inquietanti... Ci ho scritto mesi fa...
http://vivelamour.splinder.com/tag/micheal_moore
poi tu che ci stai vivendo in quel sistema sai che è veramente così...
beh io ero nel gruppo di quelli che attendevano questo post.
come ti avevo già detto, anche a me questo film di Moore ha deluso un po'. Troppo propagandistico per essere un vero documentario.
Certo svela degli aspetti inquietanti , ma non li approfondisce adeguatamente.
Di sicuro da questo lato dell'oceano abbiamo le idee un po' confuse su come sia il sistema sanitario americano e la tua "testimonianza" ci aiuta a chiarire un po' le idee e a sfatare qualche mito negativo.
Di sicuro comunque per quante pecche abbia continuo a preferire la sanità pubblica e non dover pagare ogni volta che vado dal medico :-)
Sono convinto che tu conosca molto più il sistema sanitario americano rispetto a me e concordo, in parte, sul fatto che il film di Michael Moore era piuttosto esagerato (come sempre, direi). Però l'impostazione del sistema sanitario USA basata sul sistema delle assicurazioni magari non ha grande impatto per chi, grazie a Dio, ha un lavoro stabile, una famiglia e vive in condizioni normali. Però è innegabile che chi è più sfortunato è oggettivamente svantaggiato perché incontra molte difficoltà ad avere un'assicurazione, per non parlare di coloro che hanno un profilo di più alto rischio. Insomma, se anche durante la campagna elettorale di questi mesi la riforma del sistema sanitario è al centro del dibattito, un motivo ci sarà. ;)
La mia modesta esperienza personale è stata sostanzialmente piatta: ho pagato non troppo perché avevo un'assicurazione dedicata ai partecipanti agli "scambi culturali" in senso molto lato (i visti di tipo J, per intenderci), ma comunque più di quel che avrei voluto. Per fortuna non ho dovuto affrontare il problema, ma se mi fosse venuto qualcosa avrei dovuto pagarmi tutto fino a 250$ e il resto sarebbe stato parzialmente coperto. Chi però ha avuto una cattiva esperienza è il professore che mi ha invitato: il suo lavoro all'università gli garantisce copertura sanitaria per lui e per la sua famiglia, ma adesso deve andare qualche mese fuori e all'università gli han detto che non gli possono mantenere l'assicurazione nel periodo in cui sta fuori. Per cui se la deve pagare da solo affinché i suoi familiari (moglie e bambina piccola) siano coperti in questo perido. Quasi 1500$ al mese. Anche io trovo il film di Moore sensazionalistico, ma il sistema sanitario americano lo trovo terrificante, se non altro dal punto di vista filosofico.
Infatti, come dice nonsi il problema e' soprattutto per quei milioni (miliardi?) di persone non assicurate; una grossa fetta della popolazione a cui Moore accenna solo vagamente. Certo, esistono programmi federali tipo il WIC o il Medicare, ma ovviamente non basta. E fare un'assicurazione da privati, specie se si ha una famiglia, costa un patrimonio (sperimentato di prima mano, ci eravamo informati qualche anno fa).
Perche' non si fa di piu'? Soldi e politica di certo (vedi case farmaceutiche e assicurazioni, di certo a lobbies stanno messe bene), piu' quella mentalita' individualista tipica di molte persone qui (il problema "filosofico" a cui accenna miko, presumo). Specie in Texas, dove qualsiasi intervento da parte del governo e' visto come negativo perche' potenzialmente limita la liberta' personale. La frontier experience non e' poi cosi' lontana nel tempo, e qui da noi e' ancora estremamente sentita.
Sono tutti (dis)equilibri intricati e difficili da cambiare... Pero' anch'io da assicurata non ho mai trovato problemi di sorta. Anzi, se metto insieme le mie spese annuali (da persona relativamente sana, knock on wood) spendo molto meno dei miei in Italia. Ci sono pro e contro in tutti i sistemi, e tutti si possono migliorare, senza dubbio. =)
è un film che fa riflettere su pregi e difetti dei due tipi di sistemi sanitari. A me non è solo piaciuto che come famiglia media francese ha preso due con 8.000 euro al mese! Diciamo che è una famiglia con un reddito medio-alto.
nina
sorvolo un pò sul sistema sanitario americano, dato che so cosa se ne dice...ma non ci vivo, neglio usa, e non posso vedere con i miei occhi.
qui c'è la mutua, ok.
però.
ad esempio io ho dovuto aspettare 8 mesi per una visita oculistica. per dirne una. meno male che non era urgente.
e so di casi molto drammatici, di urgenze che se non si hanno i soldi per permettersi visite specialistiche in cliniche private...bhè, meglio affidarsi al Signore.
(senza contare che per altre visite...ormai se proprio non si è indigentissimi e disperati, il servizio sanitario non si usa proprio, tipo per la ginecologia - ostetricia ecc)
mi sa che anche qui non è tutto rosa e fiori.
(spero non sia un discorso superficiale, il mio)
Moore mi aveva già deluso con Fahrenheit 9/11, scadendo spesso nel banale. Sicko ancora non l'ho visto ma sono comunque curioso. Del sistema sanitario americano non so molto di più di quanto se ne senta in giro, però ricordo che la madre di un mio amico di pittsburgh ha dovuto sborsare diverse migliaia di dollari solo per togliersi dei calcoli ai reni.
E comunque io aspetto anche il post sui Grammy ;-9
nina
"il servizio sanitario non si usa proprio, tipo per la ginecologia - ostetricia ecc"
intendevo il servizio sanitario pubblico, naturalmente.
e poi non parliamo dei dottori che non trovi all' ospedale (dove dovrebbero essere) perchè sono nei loro studi privati...
Avere un figlio in ospedale costa in media $15000 per un parto normale, senza complicazioni, a casa in 48 ore. Se viene usato il cesareo, allora le spese si triplicano, minimo (e torni a casa dopo 4 giorni). La maggioranza delle assicurazioni copre il 100% delle spese relative al parto. FANTASTICO! Per altri tipi di operazioni, la copertura e' dell'80 90% in media, quindi se l'operazione che ti serve costa $250000, ti rimane da pagare la differenza, cioe'$25000... puoi pagare a rate, cosa che io richiedo sempre, perche' non ti aggiungono l'interesse... Una bella botta pero'! in Italia se devi fare un'operazione, quanto paghi di ticket? Come al solito, la virtu' sta nel mezzo!! E si', Moore sta ormai correndo su un treno demagogico-propagandistico... chi lo ferma piu'?
milioni di americani non hanno l'assicurazione e non si curano.
non tutti i posti di lavoro danno l'assicurazione o non prevedono le cure dentistiche.
In Italia io usavo regolarmente il sistema sanitario pubblico per la ginecologia.
Il medico privato in Italia non ha i costi di un medico privato qui negli USA. In genere.
Fermo restando che: Il sistema sanitario italiano e' perfettibile, il sistema sanitaria americano e' perfettibile.
Il film non l'ho visto
valeriascrive da los angeles
ciao a tutti!
volevo solo farvi notare che (stranamente) stavolta NON ho fatto nessun paragone con l'italia e non ho parlato di tutta la questione, ma solo della parte che ho sperimentato in prima persona...
non mi fate dare giudizi che non ho dato, please :)
sono d'accordo con valeria da los angeles :)
questa tua affermazione non e' corretta "Basta che un membro della famiglia abbia un lavoro dipendente a tempo pieno perche' possa permettersi un'assicurazione sanitaria per se', per il consorte e per i figli."
ci sono TANTI lavori che non offrono l assicurazione sanitaria e in quelle situazioni tutta la famiglia ne rimane notevolmente svantaggiata!
In verita', moltissimi stati offrono almeno la copertura per i bambini da 0 a 18 anni gratis o con spesa minima (qui in AZ si chiama KidsCareAZ, c'era anche in NJ e immagino in altri stati). Il film sicko si concentra prettamente sulla copertura offerta dalle HMO, cioe' Health Management Organizations, che devono autorizzare qualsiasi trattamento, se per esempio ti fa male il piede e vuoi andare da un podiatrist, per far si' che la tua assicurazione copra la visita, devi prima andare dal tuo primary doctor, fatti visitare, poi lui o lei deve autorizzare il prossimo trattamento. Ma la HMO ha il potere finale nel determinare il tipo di trattamento e/o cura che riceverai, molte volte andando contro la decisione del medico stesso. E qui ovviamente iniziano tutti i problemi. Se l'HMO ritiene un trattamento inutile o controproducente, anche se il tuo medico la vede diversamente, o ti paghi il trattamento di tasca tua oppure te ne vai in un altro paese o preghi e aspetti un miracolo. Io per fortuna ho sempre avuto accesso ad assicurazioni PPO (pay-per-non-mi ricordo-piu'-cosa ), dove posso andare da qualsiasi specialista senza dover richiedere l'autorizzazione ne' del primary doc ne' dell'assicurazione... insomma, lo scenario e' complesso e Moore ha scelto di coprire solo le cose che vanno male. E mi sembra che ci siano 15 milioni di americani senza copertura assicurativa... tantissimi, ma che percentuale e' di 300 milioni di Americani? Pluto, di solito se il tuo datore di lavoro e' una societa' piccola, hai poca scelta per l'assicurazione, e' vero. Se lavori in proprio poi o devi fare un sacco di soldi o devi sperare di essere sano.
i 15 milioni di non assicurati sono un fallimento della societa', credo. Un mondo civile e' quello che tutela i piu' deboli e cioe' quelli che l'assicurazione non se la possono permettere. I numeri mi consolano, ma solo un po'. E' il concetto di base che mi deprime, che mi fa arrabbiare, che e' egoista. Una societa' e' democratica quando pensa alle categorie svantaggiate non a quelle che comunque cascano in piedi. E il fatto di eessere tra queste ultime non mi fa stare meglio. Un saluto
valeriascrive da los angeles
ciao pluto hai fatto bene a precisare, e' che ho scritto questo post un po' controvoglia, non ho avuto la cura di rileggerlo con attenzione perche' quello che dici e' verissimo, basta pensare agli impiegati di wall mart!
valeria: sono d'accordissimo con te su tutta la linea, ma ne' io ne' nessun altro qui credo, si mette l'anima in pace perche' il problema (in questo momento) non lo riguarda. non cadiamo nella tentazione di predicare. mi pare che almeno qui siamo tutti molto sensibili alla problematica trattata, no?
Ti ho risposto sul mio blog... 15 milioni senza, 285 milioni con assicurazione... era solo una questione di numeri... spero che qualcosa venga fatto per chi non ha la possibilita' di ricevere un servizio che dovrebbe essere garantito nella costituzione!
ciao, ho predicato? Mannaggia, non volevo. E' la mia natura di sinistra che mi fa predicare.
comunque bello il post sul bimbo e la maestra.
ciao
valeria
valeria: no e' che capisco, fa incazzare vedere certe cose. io qui volevo affrontarla in modo un po' piu' rilassato tanto per fare una cosa diversa dal solito, ma forse era impossibile...
comunque era proprio un bel discorsetto ;)
nina
non credo si possa parlare in modo "rilassato" di certe cose, sia di italia che di usa, è lo stesso.
qualsiasi cosa può essere "presa per i capelli" da qualsiasi parte, basta averne voglia (è troppo facile generalizzare, non essere chiari, essere fraintesi, affrontare le cose da troppi punti di vista, spesso neppure troppo lontani...ma).
mi sa che...non so. eviterò di dire le mie banalità su questi argomenti.
;)
(anche perchè non sono affatto lontane da chi magari ribatte cose "diverse").
una strizzatina d'occhio.
nina: si, 'rilassato' e' un termine buttato un po' li' a caso, comunque sempre al di fuori dei luoghi comuni ti dico che quello che hai scritto nel tuo precedente commento e' una delle ragioni per cui mi trovo bene qui. ripeto, PER LA MIA ESPERIENZA FINO AD ORA meglio che in italia. qualunque problema ci sia fai un appuntamento e vai nel giro di ore anche, non devi aspettare mesi. questa cosa e' fondamentale e' fondamentale. anche la mia amica inglese che purtroppo ha avuto qui anche un tumore e fa un sacco di visite la pensa allo stesso modo. i nostri sono sistemi solidali e meravigliosi dal punto di vista etico pero' poi quando stai veramente male cosa fai? vai dal privato.
(qui quando stai veramente male cosa fai? spero di non saperlo mai)
strizzatina d'occhio a te
Questa volta non posso essere d'accordo.
Esperienze di prma mano di amici che vivono negli USA (NY, per l'esattezza) mi confermano che il costo medio per un'assicurazione appena decente è attorno ai 1500 $ al mese, che è uno sproposito.
I 15 milioni di non assicurati sono solo la punta dell'iceberg, dato che sono coloro che non arrivano a potersi permettere neppure un'assicurazione sanitaria purchessia.
A questi va aggiunta una grandissima fetta della popolazione americana che ha assicurazioni di bassissimo livello e che arriva a coprire le spese con le unghie e coi denti.
Del resto non è una cosa che dico io, se nella campagna elettorale sono entrate prepotentemente due questioni come la portabilità dell'assicurazione sanitaria da un posto di lavoro all'altro e la copertura totale delle spese mediche per i bambini. Evidentemente è un problema parecchio sentito (come del resto Hillary Clinton cercò di far approvare la riforma sanitaria scontrandosi contro la amggioranza repubblicana ai tempi della presidenza di suo marito).
Il sistema sanitario nazionale italiano, epr quanto possa sembrare strano, se uno si basa su luoghi comuni e servizi dei tg, ha appena ricevuto il riconoscimento degli organismi internazionali per essere uno dei migliori al mondo.
A questo proposito ricordo solo qual è l'età media degli Italiani e qual è quella degli abitanti USA. Solo questo dovrebbe far riflettere...
Quando vai a fare un colloqui per lavoro, i "benefits" inclusa l'assicurazione sono sempre menzionati... ti assicuro per esperienza (e di amici ne ho miglaia qui negli US, non solo 2 o 3, visto che ci vivo da quasi 15 anni) le famiglie che dovono pagare 1500$ al mese sono abbastanza rare, in media si paga 400/500$ al mese per familgia... e' sempre tanto, ma come dicevo prima, il sistema e' difettoso e puo' essere migliorato. Noi paghiamo per coprire tutta la famiglia (5 persone) $114 ogni 2 settimane... e quando abbiamo bisogno di un medico, chiamiamo al mattino e ci vede o lo stesso giorno o il giorno dopo... i miei, a Milano, quando devono andare dal dottore, passano il pomeriggio in sala d'attesa perche' non ci sono appuntamenti... first come first serve... ancora oggi, anno 2008!! Aldila' della demagogia e dei discorsi elettorali, la realta' delle persone comuni (non i poveri e non i ricchi, parlo della mia famiglia e delle famiglia di classe media che conosco) non e' cosi' orribile o "spropositata"...
ubi: non devi dire di non essere d'accordo come per scusarti pero': va benissimo! :)
io sono completamente d'accordo con te che il problema esiste, ma moky e altri vivendo qui hanno capito perfettamente il mio messaggio.
io volevo solo dire quello che sta capitando a me, mi sembrava interessante visto che non e' semplice sentire testimonianze dirette in questo ambito.
RIBADISCO: un conto e' la campagna elettorale, moore e tutte le notizie che arrivano a voi, un conto e' da persona normalissima ne' ricca e ne' povera viverci qui. e viverci con questo sistema sanitario per me, parlo per me, non e' assolutamente difficile ne' troppo dispendioso, almeno per ora.
non so chi conosci tu, ma ogni situazione e' a se' e ogni stato e' a se'. non si puo' prendere un esempio a caso solo perche' conferma quello che pensi tu, perche' allora nelle tue riflessioni dovresti mettere anche la mia testimonianza positiva con riserva diciamo come altre che puoi leggere anche fra questi commenti. poi paragonare ny e il texas e' davvero complicato sotto tutti i punti di vista.
io qui per ora, sperando continui cosi', non ho mai avuto problemi, anzi.
se poi questo vi da fastidio perche' siete abituati a pensare tutt'altro mi dispiace, ma non posso mentire.
su questa pagina racconto la mia vita in questo paese, anch'io pensavo che avrei avuto dei grandi problemi con il sistema sanitario, non e' cosi': tanto meglio, no?
:)
Emanuela, sono con te al 1000%... e io ho vissuto in california, new jersey e ora arizona... uguale al texas... ciao!
Sarà che io vivo un'America forse diversa da quella che vivete voi, perchè San Francisco è una città carissima e piena di persone che vivono in modo precario... sarà quel che sarà, ma io di persone che hanno avuto esperienze terribili con la sanità americana ne conosco a pacchi. Come la mia amica Emi, che si è dovuta fare un volo fino al Giappone con un calcolo renale perchè qui nessuno voleva prendersi cura di lei, nemmeno il General Hospital o la clinica gratuita. O come la persona che sarebbe stata mia suocera se fosse ancora viva, ma che purtroppo è morta a 45 anni per un attacco d'asma non preso in tempo. Il numero delle persone non assicurate sarà anche basso, ma bisogna ammettere che certi casi fanno davvero pensare a un paese del Terzo Mondo. Che poi le esperienze personali siano positive è una altro discorso: anche la mia lo è, almeno fino a questo momento, ma sarebbe ipocrita non rendersi conto che in giro c'è una realtà diversa.
Ma no, il punto è chiaro.
Io però più che rifarmi alle esperienze singolari (e come vedi ce n'è di tutti i segni), mi rifaccio alle statistiche ed ai dati degli organismi internazionali.
La vita media USA è dieci anni più breve di quella italiana (se non è uno sproposito questo!!!). Certo, c'entrano molti fattori il primo dei quali sono le abitudini alimentari, ma di fatto è opinione concorde degli organismi internazionali (ad esempio ONU), che il livello di assistenza sanitaria medio negli USA (non si parla dei picchi di qualità che sono i migliori al mondol, ovviamente, come più o meno in tutto) è decisamente più basso di quello europeo ed italiano in particolare. Io da par mio posso portare la mia esperienza col SSN che è smepre stata ottima (dalle operazioni a mio padre alle piccole esperienze mie), certo, vivo a Milano, nella zona più ricca d'Italia, il che può spiegare le diverse esperienze che altri hanno fatto con lo stesso SSN...
Ciao a tutti...
se posso, vorrei portare la mia esperienza... sono in cura da anni presso le aziende ospedaliere pubbliche per quella che è oramai "la" problematica della nostra società: il cancro.
Devo dire che ho sempre ricevuto tempestive cure ed attenzioni.. e questo, per un malato, è un notevole supporto anche psicologico.
Tra i miei colleghi (ironizzo và...), tutti hanno ricevuto il mio stesso trattamento...
Quello che sarebbe interessente sapere, cioè che interesserebbe a me, è capire per esempio come si affrontano, in termini economici, le terapie, chemio ed affini, che il malato deve svolgere non solo in ospedale ma a casa, assieme alle innumerevoli medicine correlate ed esami periodici che, in modo diversificato a seconda della tipologia del cancro, ma in genere un pò per tutte queste, si devono affrontare per periodi lunghi, dai tre ai cinque anni dopo la malattia...
Nel mio caso il tempismo è stato determinante... e soltanto col mio modesto stipendio, non avrei potuto continuare a curarmi...
Scusami per questa mia piccola "intrusione"... ogni tanto faccio capolino su questa tua finestra oltreoceanica.
E' molto interessante leggere le tue esperienze texane, in bocca al lupo per tutto,davvero!
gianni.
gianni: benvenuto e grazie moltissimo per questo tuo commento. purtroppo non ho una risposta alle tue domande, me se scopriro' qualcosa di interessante ne scrievro'.
a presto, ti auguro di stare bene!
Posta un commento