"[...] Tu hai un modo cosi' chiaro e bello di presentare le cose, cosi' cristallino che sembra tutto semplice e vero. Sei cosi' pronta, cosi' intelligente. Ma non mi fido della tua intelligenza. Tu crei uno schema meraviglioso, tutto e' al suo posto, e sembra chiaro in un modo assolutamente convincente. E intanto dove sei tu? Non nella superficie chiara delle tue idee, no ti sei gia' tuffata piu' a fondo, in regioni piu' oscure, cosi' uno pensa che tu gli abbia dato i tuoi pensieri, ma lo immagina soltanto. Invece ci sono strati e strati, sei senza fondo...[...]'"
Ho trovato per caso questo biglietto quando sono tornata in Italia. E' di qualche anno fa, un biglietto di Natale, pensa te. Scritto a mano anche, e' molto lungo e non lo ha scritto un innamorato, ma quella che era allora probabilmente la mia migliore amica. Rileggere quelle parole mi ha scombussolato, ma piu' di tutto mi ha scombussolato il fatto che non me ne ricordassi minimamente di questo biglietto. E' altamente probabile che al momento non diedi nessun peso alla cosa. Eppure e' parecchio strano ricevere un biglietto di Natale cosi' e non farsi qualche domanda. E' da un mese che ci penso. Lei a un certo punto chiede e intanto dove sei tu? Gia', dove ero io? Continuo a chiedermelo. Ero dentro di me, credo. Presa dai miei pensieri, dalle mie letture, dalle mie sperimentazioni. Ogni tanto uscivo fuori e costruivo rapporti intensi e complicati, a loro modo sempre esclusivi, per poi perdere interesse e tornarmene dentro, lasciando spesso cocci in giro e tante cose non dette. Ma sotto sotto forse non mi interessava poi troppo, andavo avanti, c'erano tante altre cose, persone, vita. Dentro di me e' sempre stato tutto un po' un casino, ho sempre vissuto in modo troppo intenso immagino.
Il fatto e' che fondamentalmente non e' cambiato nulla, sono ancora piu' o meno allo stesso punto. Mi sento sicuramente piu' leggera e non e' poco. Forse mi sforzo anche di piu' di seguire gli altri, di comprendere, ma poi sono sempre presa dalle mie mille cose, dalla mia realta' personale. Ma mi ascolti? Si ti ascolto, ascolto sempre tutto e per un attimo quello che mi dici e' la cosa piu' importante del mondo, forse questo e' il motivo per cui sono sempre stata destinataria di tante confidenze, ma poi quell'attimo passa e ci sono sempre io e tutto quello che mi gira intorno che sento, che vedo, che accade. Questa fragilita' che posso a volte evocare con il mio modo di essere ha ingannato a lungo perfino me che poi alla fin fine fragile non lo sono mai stata veramente.
E' che poi e' triste quando dopo tanto tempo vedi finalmente l'altro lato delle storie, la versione degli altri, e ti accorgi di aver vissuto qualcosa che era solo tuo, che ben poco ha a che vedere con la realta' condivisa dall'altra persona.
E' triste pensare che non c'ero quando mi cercavi.
E' triste che nei tuoi ricordi ci sono io e nei miei non ci sei tu.
19 commenti:
Sai che hai ragione! Le vere amicizie sono quelle che non si scordano mai!
Donna che vive troppo intensamente se stessa..
mi sono ritrovata così tanto nel modo in cui ti descrivi che ho avuto i brividi...
e' strano pensare che mi vieni a trovare e abbiamo praticamente la stessa ora, lo stesso fuso. Io sono fuso, ma questo e' una altro discorso.
la tua autocritica (che non so quanto sia critica ma piu' mera constatazione) ha del... Non mi viene il termine. Insomma. Non e' roba da tutti i giorni. Scusa, ma a questo risulto piu' dislessico del solito
diamine, ero pure legato. No, logato.
Volevo dire che a quest'ora sono piu' dislessico del solito. Ma forse s'era capito.
Che strani biglietti di Natali che ricevi. Ma quello lo dici pure tu. Uff. Non riesco a dire nulla di.
Pero' questo post mi ha intristito un po', come mi capita quando penso al passato, alle amicizie perse per strada, alle frase non dette, alle incomprensioni.
questo post mi ha ricordato qualcosa che mi è successo qualche anno fa.
ero single e indaffarata in mille attività e avevo tirato dentro alla mia vita una ragazza conosciuta in ufficio. Una schiva tranquilla, che non socializza molto. E io col mio entusiasmo a dire facciamo qui facciamo lì. E poi dopo piano piano presa da altre cose quando magari era lei a cercarmi non ci sono più stata . E non si è mai capito perchè la cosa è finita così ed ora al massimo facciamo 4 parole se prendiamo l'ascensore assieme. E mi è rimasta la sensazione addosso di avere preso da quel rapporto e non avere dato.
Ci penso spesso anche io a queste cose. A me una cosa del genere l'ha detta un'amica d'infanzia poco prima che ci perdessimo di vista per problemi più grandi. Ci ho riflettuto spesso e credo che forse le cose non cambieranno mai. E' la mia indole. Io non riesco a superare "gli strati".Ci saranno sempre e saranno sempre superaffollati di pensieri e cose. Il buco nero che ho nell'anima risucchia tutto e tutti senza chiedere permesso e poi risputa fuori quello che non centra...senza cattiveria...è meccanica. E'una legge osmotica: dove manca metto e dove è troppo, butto fuori. E non mi rendo conto che non tutti capiscano e alla fine perdono la pazienza. (ed hanno ragione). Probabilmente con il tempo imparerò a passare più velocemente da uno strato all'altro e al contempo ad ascoltare gli altri.Questo frse mi renderà più "interattiva" e meno egoisticamente "attiva".
(L'ho riletto ed è troppo contorto! Mi è preso il momento filosofia!)
nina
...già, è un pò triste. comunque non è da tutti riuscire a d avere, ad un certo punto, un punto di vista così chiaro e questa autocritica...soprattutto da parte di chi "lascia i cocci".
se è un' "autocritica" costruttiva ti porterà solo del meglio...
(io non mi definirei come te...ma è un periodo che in quanto ad autoanalisi ci sto andando giù pesante...ma non ho ancora trovato il filo).
è che a volerci giustificare per "i cocci", siamo bravi trovare dei motivi validissimi. ammiro chi invece vuole capire perchè li ha rotti
molto probabilmente tu vivi troppo intensamente per ricordarti di cose avvenute molto tempo fa...
ciao cara, come sei intimista in questo post un po' malinconico.
Alla fine però ciò che conta per ognuno è ciò che c'è nei suoi ricordi, non in quelli degli altri, e nl suo presente, un po' di sano "autismo"..
mauri: io non scordo nessuno, ricordo le cose un po' troppo dal mio punto di vista a volte...
fabione: dici?
luna: che bella questa cosa, grazie...
@llerta: mi spiace che non passi spesso e poi quando passi ti intristisco...
ginevra: ecco, forse e' una situazione un po' diversa, ma forse la sensazione puo' essere simile...
miss jones: benvenuta! cheingresso trionfale :)
nina: perche' c'e' un filo?
simple: grazie
stone: non male come interpretazione, ci riflettero'...
uneautresoir: mi dai un buon consiglio, grazie...
Secondo me si.. E ti conosco solo "poco"
grazie per il benvenuto. ti leggo spesso ma non avevo mai scritto! Meno male che è stato trionfale come ingresso! ^^
in realta' passo molto spesso. E' che quasi mai lascio una traccia (leggi commento). Tranquilla, non mi sono intristito ;-)
a.
a: ma si, anche intristirsi per un momento ci sta in fondo. la vita non e' sempre una passeggiata...
a presto!!
Non ti riconosco per nulla nell'autoritratto di persona sfuggente, incostante e "presa da se stessa". Compatibilmente con lo spaziotempo a tua disposizione, direi di te l'esatto contrario.
marco: non saprei, ma grazie, sono felice di non aver fatto troppi danni allora...
marco: non saprei, ma grazie, sono felice di non aver fatto troppi danni allora...
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