Il bigino di Non Si Sa Mai.

giovedì 17 gennaio 2008

why do you have boobs?

Certi giorni torno a casa dall'asilo in stato catatonico. Il tempo, quando sono li' letteralmente vola. In genere mi diverto molto, pero' succedono una quantita' di cose che ho la sensazione di non essere sempre in grado di gestire. I bambini mi fanno un milione di richieste tutto il tempo e di domande difficilissime tipo quella del titolo. E se proprio non hanno nulla da dire ci tengono a farmi sapere mi sto un pochettino annoiando mentre io sono li' che cerco di dimostrargli che ho sempre tutto sotto controllo, perche' e' di questo che hanno bisogno, piu' di tutto.
Ma poi ci sono anche altre questioni, ben piu' spinose. Quanto puo' arrivare a soffrire un bambino di tre anni? E dire che nella scuola dove lavoro i bambini sono tutti bellissimi, sani e ricchi. Pero' vedo delle situazioni penose anche li'. Ieri, i genitori del bimbo-lucciola si sono dimenticati il suo compleanno, una scena avvilente. Abbiamo anche trovato i lavoretti della bambina-frangetta nella spazzatura, suo padre li aveva buttati appena girato l'angolo. Poi ci sono un paio di divorzi tristissimi. Ho visto dei bambini tranquilli e felici cambiare in maniera radicale nel giro di pochi giorni. A volte provo a immedesimarmi in loro: cosa puo' essere tornare a casa ogni giorno e non sapere se la mamma e il papa' saranno li' oppure no? Spero solo dimentichino. Il bambino- lumaca, oggi, appena sua madre e' uscita dalla porta ha avuto un lungo momento in cui si e' come spento. Si e' appoggiato al muro, ha chiuso gli occhi e non li voleva piu' riaprire. E stava li' in piedi con gli occhi chiusi sperando forse che fosse solo un brutto sogno e che la mamma sarebbe tornata a riprenderlo. E invece no, stara' li', come tutti i giorni dalle 7,30 del mattino al tardo pomeriggio, lavora molto piu' lui di me. Quando l'ho convinto a riaprire gli occhi non mi ha lasciato un secondo. Ho dovuto fare tutto con questo bambino aggrappato come un koala all'eucalipto, non c'era verso di staccarlo. E io, lo ammetto, mi fa davvero schifo. Il bambino- lumaca ha un problema di salivazione eccessiva e lo so che non e' colpa sua, ma a me fa schifo lo stesso, non sono una vera maestra io. Io non so proprio cosa fare certe volte, cosa si puo' dire? Cosa gli racconto, che sono li' per caso? Perche' questa e' la verita'. E' il primo lavoro che ho trovato e l'ho preso come un gioco, pero' ora le cose sono cambiate, non e' piu' solo un lavoro come un altro per me. L'unica cosa che faro' sicuramente e' cercare di aspettare la fine dell'anno prima di cambiare lavoro, sto ricevendo talmente tanto da loro che non posso lasciarli al primo venuto.
E poi stiamo facendo il giro del mondo. Ieri siamo stati al Polo Nord e oggi in Messico. Ms. Worthon si e' immedesimata talmente tanto che non ha fatto salire un bimbo sull'aereo perche' aveva perso la carta d'imbarco...

26 commenti:

  1. posso chiederti un'info? io mi sono trasferita a houston per seguire il mio fidanzato italiano che e' stato mandato qui per lavoro.ora ho un visto da studente perche' mi sono iscritta ad un corso di inglese. tu immagino abbia il visto da "moglie" essendo sposata con mr J. Ma per trovare lavoro in un asilo che documentazione hai dovuto portare? e l'inglese tu lo sai benissimo immagino ....? se un giorno passerai da houston mi piacerebbe molto conoscerti...

    RispondiElimina
  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  3. valeria: preferisco risponderti in privato, cosi' posso dilungarmi un po' di piu'. scrivimi! :) nonsisamai.nonsisamai@gmail.com

    RispondiElimina
  4. valeriascrive: questo e' americanissimo, non importa che sia un gioco, se non hai la carta d'imbarco non sali sull'aereo :)

    a valeria: la situazione di nonsisamai non e' paragonabile alla tua perche' il fatto che lei sia sposata a uno statunitense e che invece tu sia la fidanzata/sposa di un italiano cambia le carte in tavola. Cambia tutto, diciamo. Te lo dico io che sto come te e che c'ho provato a farlo diventare americano il mio compagno, ma niente, mi resta sempre italiano :)

    RispondiElimina
  5. oddio,sono rimasto allibito.
    avvilente,non potevi dirlo meglio.
    gente del genere merita mostri carnivori al posto dei figli!

    RispondiElimina
  6. Ritratto generoso, come sempre.
    Hai mai letto The Melancholy Death of Oyster Boy And Other Stories di Tim Burton? Da come scrivi si direbbe di sì!

    in bocca al lupo per la ricerca! ^.^

    RispondiElimina
  7. valeria: quindi abbiamo 2 valerie o una doppia personalita' ...interessante...

    tracina: invece si ritrovano un bimbo che piu' indifeso non si puo'...

    fabdo: adoro tim burton e lo conosco bene come regista, ma non ho mai letto nulla di suo...

    RispondiElimina
  8. allora facciamo che da oggi in poi io saro' valeriascrive e questo e' l'indirizzo del mio blog:

    http://valeriascrive.blog.kataweb.it/

    sono stata io, e cioe' valeriascrive, a trovare americanissimo il rifiuto di accettare a bordo un bimbo perche' sprovvisto di carta d'imbarco. E sono stata io, cioe' valeriascrive, a dire a valeria che il caso di nonsisamai, cioe' il tuo, non e' paragonabile al nosto perche' lei, cioe' tu, e' sposata a uno statunitense mentre noi stiamo con due italiani.

    buona serata a TUTTI :)

    RispondiElimina
  9. valeria: che bello che hai un blog, verro' presto a leggerti!! :)

    RispondiElimina
  10. Ma tu al bimbo che ti ha fatto la domanda del titolo che hai risposto? :)

    RispondiElimina
  11. anja: era proprio la bimba-frangetta, non me lo ricordo, sicuramente qualcosa di assurdo come la domanda :))

    RispondiElimina
  12. è vero, il mestiere dell'educatore, anche quando scelto "a caso", diventa un modo di vivere e vedere le cose e ti da moltissimo
    :-)

    RispondiElimina
  13. che sagome alle volte i bambini! :-)

    certo che alcune situazioni sono incredibili, dimenticarsi il compleanno del proprio bambino...

    RispondiElimina
  14. Si affaccia una sindrome da burn out?
    Nel tuo lavoro l'empatia è importante, ma può giocare brutti scherzi.
    stai in campana, non si sa mai

    RispondiElimina
  15. Riprenditi i tuoi spazi, crea il giusto distacco tra te e la tua professione.

    RispondiElimina
  16. Mi sento un po' come il dottor Spock che osserva gli strani comportamenti degli esseri umani. Non ho molto da dire. Tranne "fascinating", ovviamente. Mi chiedo se in tutti gli asili si trovino bambini con problemi di questo tipo come il tuo o solo in quelli "bene". Mi verrebbe di primo acchitto da pensare che, non so, in un asilo ad alta frequentazione messicana i problemi che si riscontrano siano di tutt'altro genere. Poi ci ripenso e cambio del tutto idea. Boh...
    PS Sto seriamente pensando di cambiare il mio nick in "Valeria" :)

    RispondiElimina
  17. perchè te lo chiedono? Le americane non le hanno?

    RispondiElimina
  18. Secondo me, con tutti i difetti che possono avere, tu ti stai affezionando molto a quel gruppi di bimbi.

    Si scorge tra le righe, lo si avverte, è palpabile.

    A fine anno magari cmq li lascerai, soprattutto se le strade della tua vita ti porteranno necessariamente altrove, ma in tal caso, io lo so, lo penso, ti mancheranno.

    E non li dimenticherai mai, nessuno, anche il Koala attaccato all'eucalipto lol!

    Ciao
    Daniele

    RispondiElimina
  19. nina

    però è molto bello che "il primo lavoro che hai trovato" ti abbia dato così tante emozioni, e sicuramente poi ti mancheranno le relazioni con questi bambini...

    il mio lavoro invece ha prosciugato tutto il mio entusiasmo (da tempo) e ora si deve solo cambiare. fosse più faciel trovarne un altro! senza "emozioni" io non ce la faccio. proprio no, neppure sul lavoro.

    RispondiElimina
  20. Non so il meraviglioso because della domanda del titolo (riferita alle donne in generale eh chè non vorrei che tuo marito arriva dritto dritto dal Texas per darmi un pugno adesso...).

    Tornando serio, non voglio nemmeno sapere i motivi, ma i genitori che si sono scordati il compleanno del figlio, posso venire lì a bastonarli sulle ginocchia?

    RispondiElimina
  21. A me sembra che questo lavoro ti piaccia. Ti ci vedo benissimo. Cosa ti spinge a cambiare? Il mondo degli adulti fa schifo.

    RispondiElimina
  22. A me sembra che questo lavoro ti piaccia. Ti ci vedo benissimo. Cosa ti spinge a cambiare? Il mondo degli adulti fa schifo.

    RispondiElimina
  23. non dimenticheranno. certi dolori si modificano col tempo, ma non si cancellano mai

    RispondiElimina
  24. ginevra: e' vero! mi fa cambiare anche il modo di trattare gli adulti...e' difficile da spiegare, ma si impara a prevedere le reazioni degli altri...

    ginevra: incredibile e' la parola giusta...

    nathan e fabio: avete ragione...ci sto provando, ma non e' facile rimanere distaccati...

    niko: bentornato!! mi sei mancato, "valeria" ultimamente va per la maggiore in effetti :))

    finazio: he gia', mi spiace dover essere io a darti questa notizia...
    :(

    daniele: sembra che tu mi conosca...

    nina: le emozioni...io non posso nemmeno scegliere purtroppo...ci sono sempre...

    baol: a quanto pare sono estremamente rigidi, soprattutto la madre e non considerano il compleanno importante...triste...

    marcocera: hai ragione anche tu in effetti...

    janet: mi piacerebbe ti sbagliassi, ma credo abbia ragione...

    RispondiElimina
  25. @nonsi
    ma grazie! (ammesso che niko sia io, ovviamente)
    Sono stato lontano dalla rete per qualche giorno, ma non ho smesso di seguirti. Solo che cerco di evitare commenti del tipo "passavo di qua e volevo salutare", che mi sembrano del tutto inadeguati ai tuoi bei post. Più o meno funziano così: ti leggo, mi dico: "ma che post interessante, voglio lasciare un commento interessante" e non mi viene niente. Sarà il blocco dello scrittore oppure che mi metti in soggezione :). Stavolta, però, ho potuto approfittare dell'improvvisa abbondanza di Valerie :P. Se poi "niko" non sono io, vado a nascondermi dietro la lavagna e mi faccio i miei 5 minuti di vergogna.

    RispondiElimina

dimmi dimmi...