Eccomi qua, di nuovo a casa.
[Mesi passati a chiedermi dove fosse veramente la mia casa e ora mi accorgo che mi sento perfettamente a casa sia qua che la'. Ma forse ora come ora un po' piu' qua che la']
Ad ogni modo, e' stato bellissimo tornare in Italia. Ho mangiato bene, dormito tantissimo e sono sempre stata in ottima compagnia. Ogni tanto bisogna tornare in Italia. La vita qui e' talmente diversa che si rischia di perdere di vista quello che ci si e' lasciati dietro. Anche perche' da qui non mi e' semplice mantenere i contatti. Quasi tutti i miei amici hanno un problema: non sono in grado di usare internet in maniera razionale, hanno sempre bisogno di dargli dei significati profondi.
- Io il tuo blog lo leggo sempre, ma lasciare un commento no. Mi sembra una cosa talmente fredda...
Fallo decidere a me se e' una cosa fredda, magari dopo averlo letto.
Originariamente questo blog era nato proprio per i miei amici, perche' non rispondevano mai alle mie lunghissime email. Mi serviva uno strumento in piu' per rimanere in contatto con loro. Invece, e' successo che nessuno di loro lo ha mai considerato in questo modo. Ad una cena nei giorni scorsi, mi e' capitato addirittura di assistere a un'interminabile discussione dal tema piuttosto surreale: internet fa bene ai giovani? E i miei amici hanno 30 anni mica 80. Un sacco di fisime sull'utilizzo di internet e io questa cosa qui proprio non la capisco. Io internet l'ho sempre usato, anche in Italia, se non altro per lavoro e non e' che mi mi ci sia soffermata a pensarci mai piu' di tanto. Ti serve, lo usi, non mi sembra ci sia nulla di trascendentale. Una mia amica, ad esempio, per giustificare il fatto di non avermi mai risposto in questi mesi, mi raccontava con assoluta normalita' come non sia stata in grado di ripristinare la connessione nemmeno mentre suo fratello era bloccato in Kenia senza documenti nei giorni degli scontri di cui tutti abbiamo letto sui giornali.
- Sai, io e internet proprio non andiamo d'accordo...
Si', certo internet non e' questione di vita o di morte.
Fatto sta che ultimamente avevo un po' mollato il colpo. Mi ero detta che non importava se non scrivevano, che l'amicizia e' soprattutto fiducia e che ognuno ha il suo modo di intenderla, quindi che magari ci sarebbero lo stesso stati per me al momento opportuno. E infatti, e' andata proprio cosi'. Con alcuni non ci si sentiva da mesi, eppure e' bastato uno sguardo per cancellare di colpo tutto il tempo che ci ha diviso. E' stato fantastico soprattutto parlare e scherzare, ridere delle stesse cose. Qui mi capita raramente: il senso dell'umorismo e' una delle ultime cose di cui ci si appropria in un paese straniero.
[Tra l'altro quasi tutti mi hanno detto come prima cosa che leggono sempre il mio blog, ma non ho ancora capito se la cosa debba farmi piacere oppure no]
Non ho ancora tanti amici qui e di contro quelli che ho in Italia sono numerosi e davvero speciali, qualcuno l'ho conosciuto alle medie o al liceo ed e' ancora li', pero' mi sembra che gli italiani siano piu' divertenti come amici. Andavo a queste cene durante le feste e ogni volta succedeva qualcosa, qui invece e' sempre tutto piuttosto tranquillo: le persone sono sempre molto attente alle formalita' e appena la discussione entra nel vivo l'abbandonano proprio per evitare lo scontro. Sicuramente la calma e' di per se' un pregio, pero' ogni tanto e' bello anche l'imprevisto, un po' di dramma tanto per gradire, un po' di polemica tanto per ravvivare una serata. Ci si puo' dire qualunque cosa, si puo' discutere per due ore, ma ci si vuole sempre bene.
Me li vorrei tenere tutti vicini i miei amici italiani.
perfettamente d'accordo con te sull'umorismo, le formalita' statunitensi e la vivacita' italiana. Qualche dubbio lo riservo alle amicizie italiane. Quando mi sono trasferita qui nessuno dei miei amici mi ha mai cercata, ne' al telefono ne', manco a dirlo, con una email. Eppure e' cosi' difficile adeguarsi a un mondo tanto differente dal nostro che una voce amica e il suo calore possono essere d'aiuto e fare molto. E poi, se io torno due volte l'anno e tu non ti fai mai sentire, otto mesi di silenzio, perche' poi dovremmo stare insieme al mio rientro in Italia? Insomma te ne sei fregata per tantissimo tempo, mi hai quasi considerata morta e ora vuoi stare con me per scambiare 4 chiacchiere? Ma dov'eri prima? Forse sono cattiva, ma per l'amicizia e' presenza. Io sono una di quelle persone convinte che nei rapporti umani importante e' la qualita', ma soprattutto la quantita' di tempo trascorso insieme e in questo caso parlo anche di tempo condiviso in una email, in una telefonata, in una semplicissima cartolina. Facile cercarmi quando ti sono a passo e ignorarmi quando sono dall'altra parte del mondo. O ci sei sempre o non ci sei mai. A intermittenza e' piuttosto deprimente. Per come la vedo io.
RispondiEliminavaleria: non ti conosco, ma non sei cattiva credo. ho volutamente tralasciato il lato triste della faccenda...
RispondiEliminaSu questo argomento sono d'accordo con Valeria. Anch'io avevo messo su il mio blog per restare in contatto con tutti i miei amici italiani e, guarda caso, molti di loro non si degnano di lasciare un commento nemmeno quando vengono esplicitamente chiamati in causa. Mi dicono che il blog lo leggono, ma che lasciare commenti no, proprio non se ne parla, troppo timidi o troppo poco tecnologici (?!?). Però poi non mi chiamano, non mi scrivono email e nemmeno un semplice SMS. Sono sempre io che devo cercarli e loro puntualmente mi rispondono: "certo che non ti fai viva da un secolo!". Forse chi resta in Italia non arriva a capire quanto sia importante per noi mantenere un minimo di contatto con ciò che fino a poco tempo fa era quotidiano, e che gli amici rappresentano una parte fondamentale del processo. Ormai ho imparato a conviverci, ma se ci pensi che tristezza...
RispondiEliminaChe costante buffa! Io ho alcuni amici che frequentano il blog, ma moltissimi non l'hanno visto neanche una volta. Poi magari s'incazzano perche' non gli scrivo. E io li' a spiegare che c'e' una leggera differenza di proporzione fra me che devo scrivere a 100 persone diverse e loro, che di amico in America ne hanno uno, massimo due, e che per questo ho un blog.
RispondiEliminaComunque la citazione nel titolo e' una domanda interessante. Io un'idea ce l'ho, ma a quest'ora mi ci vuole troppo ad esprimerla. A piu' tardi.
RispondiEliminae cmq un po' di italico amichevole melodramma è irrinuciabile..
RispondiElimina:)
nina
RispondiEliminaanche a me sembra strano che considerino "freddo" lasciarti un messaggio...proprio perchè siete amici mi sembra che sarebbe così bello lasciarti una frase ed aspettare la risposta...è comunque un contatto con te!
da un altro punto di vista è invece quasi "carino" che siano molto poco internet dipendenti...io conosco molti che invece ne sono "soggiogati" e ormai maniaci...e forse è meglio chi invece si coltiva ancora le amicizie "face to face"!
però credo che internet ormai sia "troppo" utile e indispensabile (anche solo per lavoro) e anche bello per farne totalmente a meno. conta come lo usi, certo. come tutte le cose.
Cara Manu,
RispondiEliminaben rientrata negli States. Mi spiace non averti potuto incontrare. Sarà per la prossima!
Dici delle grandi verità. Concordo, però, anche con Valeria quando dice che va bene la qualità e la fiducia, ma sentire l'affetto degli amici anche solo con un sms è fondamentale sia quando si è vicini che quando si è lontani!!
buona giornata
nina
RispondiEliminaps. e sul fatto che "agli altri cosa gliene frega?"...bhè, per chi non ti conosce di persona è un pò come leggere dei racconti, come una finestra su un qualcosa di un altro luogo, una fotografia...e poi si crea una specie di "amicizia" anche in questo modo, spesso
(ok, sono d' accordo che ci sono anche molti "guardoni ossessionati" in rete, ma non mi sembra questo il luogo! e nessuna delle persone qui... ;) )
ad esempio la mia esperienza col blog, tempo fa, l'avevo trovata catartica e positiva, anche divertente...forse sono stata fortunata (bhè, vedendo alla fine il motivo per cui l'ho chiuso...fino a un certo punto!) però...questo è il mondo della rete. o accetti di farti vedere o...no. semplicissimo. tutto qui.
baci
Immagino che stando dall'altro lato dell'oceano la mancanza di contatti con gli amici pesi di più.
RispondiEliminaIo pur essendo a neanche 200 Km da Genova, dove ci sono i miei amici più cari, spesso non li sento nè via mail nè per telefono. C'è di bello che quando torno e li incontro, basta uno sguardo ed è tutto come prima.
La quotidianità di rapporti con i miei amici "storici" abbiamo iniziato a perderla già all'università facendo facoltà diverse, con orari diversi.
Credo che la quotidianità sia più importante per le nuove amicizie, se alle spalle hai tante cose vissute assieme invece ha meno importanza.
Detto questo anche io ho amici che leggono il mio blog e non commentano mai... mistero.
quelli che dicono che il progresso fa male...
RispondiEliminaquando mio fratello partì per gli USA era il 1985. io avevo 13 anni.
ci si telefonava saltuariamente grazie al fatto che la sua azienda pagava le bollette.
ci si scriveva qualche lettera.
ma lui era lontano lontano lontano. e io me lo ricordo poco in quegli anni.
ora io vivo in germania, le mie amiche stanno a londra, san francisco e milano. ho la fortuna di avere amiche che hanno voglia di mantenere i contatti, forse perché anche loro sono lontane dal 'resto'.
e internet aiuta moltissimo. perché si possono scrivere poche righe anche durante una giornata di lavoro per sfogarsi del capo rompiscatole. perché mamma e papà, nonostante i settant'anni suonati, sanno usare skype e l'email. perché quando ci si sente demoralizzati si possono leggere dei bellissimi diari in rete di chi, come noi, ha lasciato l'italia ed è alle prese con le nostre stesse difficoltà quotidiane.
e tutto questo è tanto tanto tanto.
almeno per noi.
Ciao, volevo chiederti qualche dritta in vista di un mio possibile trasferimento a Dallas, a seguito del mio fidanzato che da domani sarà per lavoro.Posso mandarti una mail? Non vorrei intasarti il blog con le mie domande.....
RispondiEliminagrazie
ciao
io credo che per essere amici si debbano anche fare delle cose insieme, non solo scambiarsi opinioni, raccontarsi cose eccetera, si deve anche creare un vissuto comune. Così, adistanza, il blog non riesce, dove questo vissuto era forte, a rimpiazzarlo , e forse in questo senso sembra loro "fredo" un commento, e forse per questo quando torni si riaccende tutto senza fatica.
RispondiEliminaP.s. Non riesco a immaginarmi il senso dell'umorismo texano;)
E' meraviglioso come l'esperienza "blog da paese lontano vs. amici" sia comune a tutti proprio tutti. Già ne scrissi, non mi ripeto.
RispondiEliminaA me faceva impazzire quelli che mi dicevano: ma scrivi troppo per starti dietro!!! (manco fosse beautiful)
:S
Io la vedo un po' diversamente da valeria e aelys. Con miei amici, quelli veri e insostituibili, possono passare anche mesi senza che ci si senta. Ma quando ci sentiamo/vediamo, loro sono lì, come se non ci fossimo mai lasciati. Possono esserci mille motivi per cui i contatti si diradano, ma quello che per me è importante è sapere che loro ci sono e io ci posso contare. Buona America.
RispondiEliminaPiù che a Dallas sembri a Dinasty,ma le proprio un bel vedere.Magari occhio ai cecchini dalle biblioteche.
RispondiEliminaSuper bacie auguri.
Galloz
Mah, io sinceramente alla scusa del non essere internet-abili non ci cre4do proprio. Ma se ormai persino il parrucchiere ti chiede quale programma peer to peer sia il migliore o se deve aprire il firewall per e-mule? Balle. Si tratta solo di pigrizia. mi spiace, ma io la vedo così...
RispondiEliminaP.S.
Però potevi farti vedere eh! ;-)
P.P.S.
Io trovo che il sarcasmo non sia affatto malvagio se usato con classe ;-)
E' vero anche x me. Io so che i miei amici leggono il mio blog, anche se non lasciano commenti (alcuni non sanno come farlo... e io pensavo di essere una verza cibernetica, ma c'e' chi e' peggio!). Sono d'accordo con Miko, con gli amici VERI ci si puo' sentire una volte ogni morte di papa ed e' come se ci si fosse parlati la sera prima. Almeno tu stai facendo lo sforzo di mantenere il legame, via blog, se qualcuno si lamenta... be', ma loro cosa stanno facendo?? Friendship is a 2 way street...
RispondiEliminaCiao, ti ho nominata con convinzione per una sorta di meme sui blog che invitano alla riflessione. Accetterai?
RispondiEliminaneppure i miei amici lontani si sognano mai di commentare il mio blog. e però mi ritengo fortunata, perchè almeno con tre di loro ci si scrive tutti i giorni, e questo ci fa sentire quotidianamente vicini.
RispondiEliminastamattina in ufficio avevo la connessione internet fuori uso, mi sono resa conto quanto questo mi abbia fatta sentire sola, come se fossero partiti stamattina...
sfondi una porta aperta...
RispondiEliminaaelys: si capisco benissimo, pero' e' questione un po' di punti di vista. non voglio farmi il sangue amaro pensandola cosi', preferisco guardare le cose importanti che fanno per me, e sono molte anche quelle a modo loro...
RispondiEliminafabrizio: la domanda del titolo, mi ha lasciata molto perplessa perche' e' semplicemente geniale!
gap: infatti! :)
nina: capisco il tuo discorso, pero' il fatto e' che non e' che al posto del commento c'e' una telefonata o una lettera. al posto del commento sul blog c'e'... nulla per mesi.
mitile: buona giornata anche a te! mi chiedo se qualcuno cogliera' la provocazione... :)
nina2: grazie!
ginebra: questo mistero succede un po' a tutti quelli che ho conosciuto...
cowdog: ho un'esperienza analoga. ho cercato di spiegarlo anche a chi non ha dimestichezza con questi mezzi, ma mi viene il dubbio che certe cose se non le hai provate, non le puoi mai veramente capire...
francesca: mandami pure una mail, se posso sono felice di aiutarti :)
RispondiEliminasera: la tua spiegazione ha molto senso, grazie...
il senso dell'umorisma texano e' credo simile a quello del resto degli usa, un po' da telefilm per intenderci... :)
anja: questa scusa mi manca... :))
miko: si, e' quello che succede anche a me per fortuna, pero' quando sei lontano per periodi molto lunghi, magari per sempre, il pensiero non basta purtroppo. cioe' ce lo si fa anche bastare, ma senza fare i salti di gioia...
galloz: ci staro' attenta!
ubi (credo proprio che sia tu): io non dicevo fosse malvagio, solo che puo' fare danni! ;)
ci ho seriamente provato a farmi vedere, evidentemente ci devo provare piu' forte la prossima volta...
moky: si, quelli che non sanno come commentare mi fanno sentire un genio del computer :))
enzorasi: ma certo, ti ringrazio moltissimo per il riconoscimento (per me vale molto)!!
luna: io non ci voglio nemmeno pensare a un periodo senza internet, mi serve troppo, soprattutto qui!! :)
dressel: ;)
la cosa che mi faceva più ridere di alcuni miei amici che si erano trasferiti all'estero per lunghi periodi, era che loro chiedevano insistentemente a me quali fossero le novità,i gossip sugli amici comuni qui in italia, etc. dimentichi del fatto che la mia vita continuava piatta e monotona, mentre loro si erano trasferiti nelle megalopoli asiatiche(Tokyo e Seoul,per dirne due..)e si arrabbiavano anche perchè avevo poco o nulla da raccontare...IO???? -_-'
RispondiEliminaquesto perchè per loro anche il fatto più insignificante li faceva più vicini a "casa"..
non c'è dubbio,le amicizie,anche se lontane,vanno coltivate.
(ovviamente "li faceva *sentire* più vicini.." sorry -_-')
RispondiEliminatracina: e' verissimo, anch'io chiedo sempre, invano... :)
RispondiEliminaProprio non capisco come un tuo amico possa avere avuto l'insensibilità di farti una domanda del genere di quella che da il titolo al post..ehm...
RispondiEliminaSULLA RILUTTANZA DELL'AMICO
Potrei dire che personalmente non scrivo sul tuo blog per il fatto che non lo leggo con la stessa frequenza con la quale tu scrivi, e quando vorrei rispondere qualcosa il post sembra già un po' "sorpassato" e la risposta annegare un po' inutile in mezzo alle altre. La ragione inconscia, di cui non è cha vada proprio fiero, è che in fondo le persone che partecipano al tuo blog mi sembrano (ancora) un po' anonime, indistinguibili, mischiarmi a loro mi sembrerebbe un po' come mischiarmi a loro anche ai tuoi occhi. E' come se volessi rivendicare lo status privilegiato di tuo amico in carne ed ossa.
SUL COLTIVARE LE AMICIZIE
Creare l'occasione per frequentarsi non è facile: le distanze si dilatano, i tempi si accorciano. Non è che ci si organizza al primo mese di lavoro massacrante, o ad una settimana dalla nascita del primo figlio. Faccio una petizione per riaccogliere sempre il figliol prodigo. Non sbattetegli mai la porta in faccia a causa del vostro orgoglio ferito.
LA TUA COMUNITA'
Io speravo che il tuo blog potesse essere il pretesto per stare in contatto anche con i tuoi amici, che sono per me una vera e propria comunità che amo moltissimo, me li immagino sempre insieme, sempre insieme a te come li ho sempre visti. Invece non so neanche bene chi di loro si frequenta. Di loro solo Fabio si fa vivo attivamente questi luoghi. Speriamo di incrociarci spesso qui e dalle parti di Milano Nord.
MISTER JOHNSON
La ferita che mi ha provocato la partenza di Mr Johnson non si rimarginerà mai brutto figlio di puttana altro che figliol prodigo.
Mr Johnson tornerà, anzi implorerà di tornare, a vivere nel nostro meraviglioso e funzionale Paese, che non si ferma per giorni per un'imbiancatina di neve.
Sarebbe molto bello se intervenisse ogni tanto, nella sua lingua madre per distinguersi da tutti gli altri. Mi piace comunque un casino anche questo suo ruolo invisibile stile "moglie del tenente Colombo".
Proprio non capisco come un tuo amico possa avere avuto l'insensibilità di farti una domanda del genere di quella che da il titolo al post..ehm...
RispondiEliminaSULLA RILUTTANZA DELL'AMICO
Potrei dire che personalmente non scrivo sul tuo blog per il fatto che non lo leggo con la stessa frequenza con la quale tu scrivi, e quando vorrei rispondere qualcosa il post sembra già un po' "sorpassato" e la risposta annegare un po' inutile in mezzo alle altre. La ragione inconscia, di cui non è cha vada proprio fiero, è che in fondo le persone che partecipano al tuo blog mi sembrano (ancora) un po' anonime, indistinguibili, mischiarmi a loro mi sembrerebbe un po' come mischiarmi a loro anche ai tuoi occhi. E' come se volessi rivendicare lo status privilegiato di tuo amico in carne ed ossa.
SUL COLTIVARE LE AMICIZIE
Creare l'occasione per frequentarsi non è facile: le distanze si dilatano, i tempi si accorciano. Non è che ci si organizza al primo mese di lavoro massacrante, o ad una settimana dalla nascita del primo figlio. Faccio una petizione per riaccogliere sempre il figliol prodigo. Non sbattetegli mai la porta in faccia a causa del vostro orgoglio ferito.
LA TUA COMUNITA'
Io speravo che il tuo blog potesse essere il pretesto per stare in contatto anche con i tuoi amici, che sono per me una vera e propria comunità che amo moltissimo, me li immagino sempre insieme, sempre insieme a te come li ho sempre visti. Invece non so neanche bene chi di loro si frequenta. Di loro solo Fabio si fa vivo attivamente questi luoghi. Speriamo di incrociarci spesso qui e dalle parti di Milano Nord.
MISTER JOHNSON
La ferita che mi ha provocato la partenza di Mr Johnson non si rimarginerà mai brutto figlio di puttana altro che figliol prodigo.
Mr Johnson tornerà, anzi implorerà di tornare, a vivere nel nostro meraviglioso e funzionale Paese, che non si ferma per giorni per un'imbiancatina di neve.
Sarebbe molto bello se intervenisse ogni tanto, nella sua lingua madre per distinguersi da tutti gli altri. Mi piace comunque un casino anche questo suo ruolo invisibile stile "moglie del tenente Colombo".
marcocera: fantastico!
RispondiEliminala domanda del titolo come ho gia' scritto e' geniale: ben pochi avrebbero avuto il coraggio di metterla giu' cosi' bene... quelle cose che tutti pensano ma nessuno dice...ancora adesso non so trovare una risposta...
mi mancherete tutti davvero tanto...(e anche a mr. johnson suppongo!) :))
Ciao passavo di qua...
RispondiEliminaAnche sul mio blog all'inizio erano diffidenti e tutt'ora c'è qualcuno degli amici... soprattutto lontani che non scrive e commenta.
Non lo so perchè...
ma io credo che ogni per sentirsi vicini andrebbe sfruttato!
Un abbraccio intercontinentale Bk
PS: ti ho linkato...
bk: inutile dire che mi trovi d'accordo! a presto! :)
RispondiEliminaSONO TORNATA IN PESSIMA FORMA..POI TI RACCONTO.
RispondiEliminaMA IO IN CHE CATEGORIA STO: amici italiani o americani??
eli: tutte e due cosi' non ci sbagliamo! a prestissimo!!! :)
RispondiElimina