Il bigino di Non Si Sa Mai.

sabato 26 gennaio 2008

il razzismo e' l'unica categoria di cui non fa parte nessuno

Questo blog e' contro la politica di George W. Bush.
Pensavo non si dovesse arrivare a dirlo cosi' banalmente, mi sembrava fosse molto chiaro, ma evidentemente mi sbagliavo. Molti continuano a cascare nello stesso errore: vive li', quindi e' diventata come loro. Lo ripeto ancora e spero questa volta sia chiaro.
Amo l'Italia come prima, ma come quando vivevo li' vedo anche i suoi punti deboli. Credo fermamente che molti italiani sentendo una critica che viene da un giornale o da una radio statunitense perdano la bussola del discorso. In maniera quasi automatica spesso cominciano, invece che ad ascoltare e a concentrarsi su quello che si dice del nostro paese, ad accusare l'altro di cose, per carita', spesso giustissime, ma assolutamente fuori tema (era gia' successo diverse volte, ad esempio qui).
Le critiche ci arrivano da tutte le parti a questo punto e sono sicura che se fossi un'emigrante italiana che scrive da Cuba o dalla Norvegia o dal Giappone nessuno avrebbe tirato fuori certi commenti stile diamo una bella lezione di civilta' a questa ottusa filo americana.
Ragazzi, il punto e' la critica in se'. Mi riferisco al post precedente: il governo e' caduto, siamo davanti a una sintesi dei fatti che nei telegiornali italiani non viene fatta mai. E sappiamo che le sintesi sono impietose, ti buttano in faccia tutto il nonsenso di determinati fatti e personaggi politici. Prendiamone spunto per riflettere, questo era semplicemente il mio messaggio. Ragioniamoci invece di schermirci per orgoglio. Le fette di salame sugli occhi fanno solo il gioco di chi ha ridotto il nostro paese in queste condizioni.
Quindi, ancora una volta ribadisco: la mia esperienza qui e' positivissima, ho trovato dei valori che in Italia non mi sono stati trasmessi e che mi stanno aiutando molto nella mia crescita personale, ne ho scritto molte volte. Questo non vuole assolutamente dire che sia d'accordo con tutto quello che succede qui. Pur non vivendo qui da molto e non essendo cittadina, mi sono gia' attivata contro la pena di morte e a favore di un'informazione piu' libera, ho scritto qui dei problemi degli emigranti messicani e del razzismo, per non parlare delle armi.
Andate a insegnare la civilta' a chi ne ha veramente bisogno.

46 commenti:

  1. Urge chiarimento: il mio commento non era una crociata a favore dell'Italia, era una battuta triste. Non avevo piu' parole quel giorno, non avevo piu' voglia di essere amara. Nel mio blog lo ero gia' stata e nel mio blog mi schiero spesso contro l'Italia, non difendo mai niente a priori. Il "si guardassero loro" non mi appartiene e mi dispiace aver dato quella impressione. Besos
    Valeriascrive

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  2. Allora... mi sembra che questa tua sia in risposta al mio post... cerco di spiegarmi.
    Il mio commento era riferito alla frase di Moky che dice più o meno così "Bush fa la guerra? Ok, almeno la democrazia americana localmente funziona". Questo "localmente" mi è molto dispiaciuto,perchè è anch'esso frutto di una visione parziale e frammentata della cosa. Non si tratta della politica della "Papuasia", per intenderci.
    Ho omesso di specificarlo...
    In ogni modo, riconosco una veemenza eccessiva nelle mie parole, probabilmente un fervore inopportuno...
    Che il tuo blog fosse contro bush, l'avevo capito. Che un americano possa maturare un senso civico e laico dello stato in maniera complessa e ad un livello superiore rispetto ad un italiano, non lo metto in dubbio.
    Che ognuno, singolarmente, possa concretizzare tutto questo come meglio crede, è fuori discussione.
    Che l'italia sia già precipitata lungo un buio e profondo precipizio e che ogni singolo cittadino italiano concorra a questa distruzione, è già da molto tempo mia consapevolezza.
    La mia non voleva essere una difesa a spada tratta dell'"italianità"... nè tantomeno una lezione di civiltà o un giudizio di demerito nei tuoi riguardi... e comunque verso nessun'altro.
    Me ne dispiace.
    Nora.

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  3. Nonsi, condivido pienamente, e' come quel genitore che si lamenta del figlio, che ne combina di tutti i colri, lo chiama screanzato, pero' se la maestra esprime la stessa critica, allora si imbestialisce. La nostra posizione, quali italiane in america, e tu l'hai capito benissimo, e' di rappresentare l'Italia come il paese che potrebbe essere e che non e'. Cancellare gli stereotipi italiani che sono cosi' comuni e diffondere magari un po' della nostra cultura, come stai facendo. Ma contemporaneamente dobbiamo riconoscere tutto quello che di positivo gli Americani possono insegnarci.
    Per quanto riguarda il commento di Nora sul il mio commento, quello che volevo dire e' che purtroppo gli americani si sono svegliati un po' tardino, la guerra si puo' fermare, sperando in un presidente nuovo con le balle e una visione 20/20. Questo e' cio'che penso della politica condotta dagli americani globalmente. Quando parlo di localmente, non intendo dire che me ne frego di quello che fanno gli Americani nel resto del mondo, mi riferisco ancora con stupore ai processi democratici in cui tutti, sia cittadini che "resident alien", siamo invitati a partecipare quotidianamente, nelle citta' dove viviamo. Cosa che in 27 anni a Milano non mi e' mai, mai successa. Anzi: ci siamo svegliati un giorno e ci siamo trovati un centro per il recupero dei tossici a due passi da casa... nessuno in Italia mi ha mai chiesto se avevo suggerimenti da fare riguardo l'utilizzo di un appezzamento di terreno di fronte a casa, se mi preoccupava il fatto che di fronte alla mia casa avrebbero costruito una scuola, etc etc. Mi spiace essere stata fraintesa, non mi sognerei mai di fare un commento cosi' irrispettoso e miope.

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  4. Io ti seguo da un po' e non ho mai avuto dubbi sulle tue idee; nonostante il mio ormai radicato laicismo, credo che l'insegnamento della Chiesa che dice di guardare prima la trave nel proprio occhio e poi la pagliuzza in quello dell'altro sia un insegnamento da seguire sempre.
    Mi piace leggere quello che scrivi, te l'ho detto nella motivazione del "thinking" che ti ho assegnato; mi stai facendo conoscere una cultura per me sconosciuta, senza le lenti di quei preconcetti che si hanno di solito. Un popolo viene sempre generalizzato, nel bene e nel male.
    Ti abbraccio forte

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  5. rispondo a tutti insieme:

    in parte, il commento di nora mi ha infastidito, lo ammetto, ma non era un attacco personale a lei. nei commenti a volte cerchiamo di sintetizzare e basta un niente per fraintendere il tono.
    tra l'altro @nora hai gia' commentato qui e sempre in modo molto valido, non e' niente contro di te, credimi.
    e' solo una reazione a una cosa che succede spessissimo da quando mi sono trasferita qui e non solo in questo ambito.
    io trovo che sia una forma di razzismo anche questa. ci sono dei pregiudizi radicatissimi contro gli americani in italia e a volte fa un po' male a quelli come me che vivono qui, perche' ci si trova quasi a doversi difendere e giustificare per amare alcuni ambiti di questa cultura e di questa mentalita'.
    per poi vedere che gli stessi che criticano sono completamente immersi nella stessa cultura anche piu' di me che ci vivo, tramite flim, musica, letteratura, ecc.
    io lo so che il blog e' pubblico, pero' un conto e' una critica che mi viene fatta per un qualche mio atteggiamento o una qualche mia presa di posizione che non e' piaciuta, un conto e' un giudizio dato senza nemmeno prendersi la briga di leggere un po' meglio, di capire di cosa si sta parlando, e'questo che mi fa arrabbiare, non la critica in se'.
    e non mi riferisco ne' a nora ne' a valeria davvero, sono cose che sono capitate spesso, anche e soprattutto al di fuori della blogosfera.
    non intendevo accusare nessuno in particolare, ma ancora una volta esprimere il mio pensiero, in questo caso il mio disagio.
    un abbraccio a tutti

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  6. immmagino che sia difficile unire le due metà della propria vita.fai bene a sottolineare certe cose...talvolta ci si trova (mi è successo)a doversi giustigicare di qlcosa di cui nemmeno si deve rendere colnto!il tuo modo pacato,la tua chiarezza e solarità sono sempre davvero ammirevoli.un abbraccio lunghissimo!

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  7. giusto! vedi di diffonderla un poì lì dove sei la civiltà...il mio modo di pensare è molto semplice, ma era ovvio che fossi contro bush, perchè hai tutta l'aria di essere una persona intelligente...

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  8. Probabilmente la mia forma di intolleranza verso la politica Usa dipende dal fatto che io abbia vissuto molto tempo in Tanzania, dove ritornerò a breve.

    Il tema dei vostri post era altro, tuttavia ha suscitato in me questa reazione...

    certo, probabilmente tutti siamo un pò razzisti.

    non ho letto accuratamente i vostri blog, anzi solo sporadicamente, qualcosina qua e là... ma, ripeto, il mio non voleva essere un giudizio di merito sulle vostre singole esperienze, moky e nonsisamai. e, comunque, nemmeno verso la cultura americana in toto... per carità.

    A volte, non sempre, un post nasce con il seme della caducità così sviluppato, con un'imperfezione congenita, frutto, per forza di cose, di quanto si è vissuto e visto... e risulta incomprensibile... se non fuori luogo...

    nora

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  9. Io sono da sempre considerata simpaticamente come una "pecora nera", perchè spesso critica e controcorrente anche quando ero in Italia.
    Non ho mai camminato con le fette di salame agli occhi, per citare te Emanuela. O almeno così credevo.
    Ho scoperto, infatti, che tante cose non le vedevo, semplicemente perchè erano troppo radicate in me per farlo (e parlo anche a livello familiare).
    Da quando sono qui (Olanda-->Europa-->non USA, quindi), confrontandomi quotidianamente con una società ed una realtà molto diverse dalla nostra, a svegliarmi è stato uno schiaffo, non una carezza.
    Anche qui ci sono problemi e ci sarà sicuramente corruzione, ma, vi assicuro, quello che succede nelle Istituzioni italiane, qui (come del resto in ogni altro Paese Democratico del mondo) sarebbe impensabile. Viene visto come "comico" e come tale, deriso e bollato come: "tipico italiano!" (questo è il vero "Made in Italy" che esportiamo!).
    Sì, all'estero siamo visti come il Paese dove, dalla notte dei tempi, l'inverosimile diventa normalità e regola: parliamo pur sempre della Terra dei Godfathers, no?!
    Quindi come reagire se non ridendogli dietro?

    Come te, l'ho detto più volte, qui non si tratta di assumere il ruolo di quelli (expat) che disprezzano perchè il giardino del vicino è sempre più verde.
    Vivendo qui, mi sono accorta che il giardino in Italia è stato abusivamente e pericolosamente occupato dal pesantissimo cemento dell'immoralità, dell'illegalità, dell'interesse personale, dell'anarchia premeditata e dell'impudenza.
    Tutto e il contrario di tutto è possibile. Le anomalie sono normalità e come tali vengono proposte, accettate e assurte a modello!
    Non ci sono regole e, quelle che c'erano, sono state eliminate.
    Come qualificare un Paese così, dove le fondamenta sono state gravemente danneggiate?!
    Lo chiedo soprattutto a chi, tutto impettito, si risente e, per pura reazione di orgoglio cieco (orgoglio di che?!?), attacca come un pavone, gonfiandosi.
    L'Italia è di fatto un Paese alla deriva.
    Questo modo di pensarla fa di me un'esterofila, o peggio una non italiana?
    No. Io sono italiana ovunque io vada, e tale rimarrò sempre.
    Proprio per questo soffro e provo VERGOGNA PROFONDA, per il mio Paese e non faccio l'offesa se qualcuno mi sbatte la verità nuda e cruda in faccia! La politica degli struzzi non cambia mica la scandalosa realtà.
    La sofferenza e l'amarezza sono acuite dal fatto che, personalmente, non credo più in una via d'uscita.
    Purtroppo, le persone perbene, che pur ci sono, non hanno la forza necessaria per eliminare la gangrena che attanaglia il Paese e, quelle poche che ce l'hanno, vengono fatte sistematicamente fuori, triturate nella grande macchina mangiamangia.

    Che aggiungere?
    Più nero di così solo il vuoto.

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  10. BULL'S EYE, fabdo! Centrato in pieno!

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  11. Ciao Emanuela. Se posso aggiungo il mio contributo qui. Sono arrivato in Svezia in agosto ormai per questo corso, e come sai mi ritengo molto fortunato perché nella classe c'è gente da tutto il mondo. La vedo come un'occasione per confrontarmi con tutti, e tu credo possa capirmi benissimo quando sento sintetizzare il nostro Paese in una battuta. Il mio atteggiamento cerca di essere il piu' aperto possibile, anzi: credo di non essere mai stato così feroce nel giudicare l'italia come da quando vivo qui. Ed è vero: la prima tentazione è quella di reagire delegittimando l'altro e deviando l'attenzione. Cerco di mantenere la lucidità necessaria per affrontare tutte le critiche all'Italia che vengono poste, e sono anzi io stesso a parlarne a volte malissimo. E per questo sono completamente d'accordo: le fette di salame sugli occhi ci fanno solo del male, e ci faranno vivere in dialisi per decenni ancora, finché non riconosciamo che siamo messi veramente, ma veramente male.
    Riconosciuto questo, il mio senso di frustrazione è dato dalle forze che muovono gli umori di noi italiani: a una rabbia che vuole promuovere il cambiamento fa sempre da contrappeso un senso di una disfatta inevitabile. E ancora, non vedo mai un sogno per un futuro da perseguire collettivamente, non vedo mai una visione condivisa del bene comune.
    Per contraltare posso dirti che stare all'estero mi fa bene: sono sempre piu' incazzato verso il mio/nostro paese, e sento che non voglio tornarci per ora. Voglio coltivarmi in un terreno favorevole, e da questo vorrei che il riscatto personale, una volta pago, possa indirizzare le sue energie verso obbiettivi che sono "comuni", il che vuol dire in sostanza "politici" in senso lato.
    Scusa per il commento molto lungo (scritto un trattato!) e abbastanza "gloomy", volevo condividere con te questi pensieri!
    stammi bene,
    marco

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  12. nina

    nonsisamai, hai fatto bene a cercare di spiegare i tuoi sentimenti e chiarire le cose. mi sembra che tutti alla fin fine abbiano capito l' intento e mi sembrano abbastanza comuni nelle idee...certo comunicare attraverso questi commenti stiracchiati secondo me è abbastanza difficile...per quel che mi riguarda, ad esempio, mi sembra di essere stata solo "grigia", nelle cose che scrivevo qui, da un pò di tempo a questa parte. che io sia scontenta, che abbia "fretta" di cambiare, che sia delusa dal posto dove vivo e dall' atteggiamento della maggior parte della gente che mi circonda...non significa che vada in giro sempre a muso lungo e che non sorrida mai (anche solo grazie alla simpatia di qualche amico).

    dunque.

    però sono felice che anche tramite un "piccolo" blog si riesca a confrontarsi.
    e la speranza è che (ma non so come!) la maggior parte della gente inizi a ragionare un pò qui in Italia((anche se la vedo molto dura, per ora)).

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  13. What do you think about Bush?
    oh , I love bu..Oh you Mean the president?

    Consiglio leggiti I boondocks di Arron Mc Gruder , unfumettazzo senza dubbio.
    Galloz

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  14. Personalmente la migliore sintesi l'ho trovata sulla BBC (tra parentesi c'è un nuovo articolo qui ). In queste occasioni io non mi affido mai alla stampa italiana, che diventa insopportabilmente di parte.
    Io tendo ad essere tra quelli che "ma da che pulpito", ma in questo caso proprio no. Non si sta parlando di libertà, di democrazia o di chissà cosa, ma di dignità e di pudore, almeno apparente. Ed in questo, nonostante la cosa mi faccia bruciare lo stomaco, anche i cosiddetti "rozzi" Americani hanno tutto da insegnarci. Ricordiamoci il motivo per cui Clinton si è dimesso e riguardiamoci il motivo per cui Cuffaro NON voleva dimettersi.
    E poi ci sono scene davanti a cui non tiene nessun "ma anche loro". Ma dico: in Senato!
    Unica magra conolazione è che uno dei protagonisti in negativo, stupendomi piacevolmente, ha chiesto scusa . Ma onestamente sono stufo di questa politica fatta con la pancia di cui parte dei governanti va tano fiera. Sono stufo, a 26 anni, di sentirmi più maturo di quelli che dovrebbero essere i miei esempi istituzionali di esperienza e serietà. Sono stufo, ma non basta. Non basta dire "lì è meglio" (né tantomeno "qui è peggio"), bisogna cercare anche di capire perché e cercare di fare tesoro di quello che succede "lì".
    Va bene indignarsi e incazzarsi, fa bene urlare "ad alta voce" il proprio disagio (che finché non si tramuta in disprezzo è ancora segno che si è abbastanza affezionati all'Italia da voler sperare che le cose cambino) e non sono nemmeno convinto che piangere sul latte versato non serva a nulla, ma non limitiamoci a questo. Vi prego. Altrimenti non c'è alcuna speranza di uscirne fuori.

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  15. mumble, Ema, provo a esprimere un po' contorto, e se esce strano dammi/datemi il beneficio del dubbio. che girando un po' per la blogopalla, almeno io ho notato che i primi a commentare la crisi di governo sono le persone residenti oltreoceano - almeno tra i miei blog di riferimento.
    Per me che ancora risiedo in Italia questi commenti che vengono da fuori (anche se è un fuori molto vicino)creano una sensazione epidermica di boh, boh ma se non sappiamo cosa dire noi che ci siamo in mezzo e presumibilmente sentiamo molte più notizie come possono saperlo loro che sono fuori.
    Questo per passarti la sensazione, che a mia lettura si è riversata sui commenti di qualche post fa. Mi sa, e tu lo senti , che sia inevitabile che commentando te si pensi un po' agli usa in generale. Soprattutto se non ti si legge da molto e gli usa si conoscono a spanne. E posso capire per te sia fastidioso - ed è molto onesto questo post - ma credo sui blog non bisogni mai prenderla troppo sul personale.
    Un abbraccio
    Anna

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  16. Senza entrare in merito a dispute personali, non ho seguito, ma visto che in italia l'informazione fa ridere, e siamo lo zimbello di tutti da questo punto di vista, ha un grande valore per me ogni informazione che viene dall'esterno. In particolare sapere cosa pensano di questo momento in usa, cosa si apettano, visto che dipendiamo dalla loro politica in modo più che palese e cosa si aspettano persone come te che vivono là, ma sono italiane e si rendono conto di aspetti diversi della questione.

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  17. ehm non avendo seguito la questione altrove, mi limito a dire che per me non è una scoperta che sei anti bush :) Lo avevo capito da tante cose :) Post pro messicani in primis :)

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  18. Io arrivo dopo ma vorrei dire che:

    1) Non mi sei mai sembrata filo repubblicana e soprattutto filo Bush. Sarebbe come dire che gli Italiani ai tempi di Berlusconi
    si dovessero considerare all'estero tutti di Forza Italia..... ma quandi mai??? :-))))

    2) Il fatto che Bush sia Pres. degli USA non vuol dire che tutti gli americani siano come lui e che tutti la pensino come lui; aggiungo che ci sono stati altri presidenti in passato e questi hanno fatto grandi cose e gravi errori.

    3) L'Italia è un Paese allo sbando ma in mezzo a tanto buio qualche luce esiste. Gli USA per certi versi sono molto più avanti di noi,per altri devono forse imparare ancora qualcosa...

    Insomma chi è senza peccato scagli la prima pietra.....

    Ciao!
    Daniele

    PS: io dall'Italia faccio come il Papa: mi intrometto negli affari USA (lol) e dico che mi piace parecchio il candidato democratico Barak Obama. Ma non sono così vicino alle vicende USA nonostante CNN ecc... non manchino a casa mia lol

    E tu, che idea ti sei fatta di quei candidati anche se non li potrai votare?

    Scusa questo PS off topic

    Daniele

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  19. nora: ma guarda te se invece di parlare della tanzania (quante cose vorrei sapere...)stiamo qui a perdere tempo con i chiarimenti! :)
    dai, davvero, ho capito benissimo e ancora non era assolutamente una cosa contro di te. e' una cosa che mi succede di continuo anche fuori dal blog e anche con persone che mi sono molto care, e' che c'e' proprio un grosso pregiudizio...


    eccemarco e fabdo: un grazie particolare per i vostri commenti cosi' lungo e 'sentiti'

    nina: non dubitavo che fossi una persona molto allegra e divertente, lo si vede dall'ironia che riesci a inserire anche nei commenti piu' seri.

    miko: attenzione: che qui e' meglio o li' e' peggio o viceversa io non l'ho mai detto perche' non lo penso.
    comunque mi ha fatto un po' sorridere la frase: "Io tendo ad essere tra quelli che "ma da che pulpito" :)

    anja: anch'io ho pensato 'bho' leggendo questo tuo commento. cioe' praticamente secondo te un italiano che vive all'estero e' quasi presuntuoso a esprimere il suo parere sulla politica italiana in confronto a uno che vive in italia? proprio tu che viaggi tantissimo? proprio ora che c'e' intenet che ci da la possibilita' di leggere tutti i quotidiani e vedere la televisione quasi come si fosse li? oibo'.

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  20. danielerockpoeta e anja: non sono cittadina e il fatto di non votare anche qui visto che ci vivo mi da fastidio parecchio. comunque i johnsons supportano hilary. cioe' forse obama ci piace di piu' ma pensiamo che potrebbe pagare la sua inesperienza. al contrario hilary con la macchina clinton dalla sua ha le carte in regola per cambiare davvero le cose. comunque vinca il migliore, mi sa che questa volta si cade sempre in piedi, anche eventualmente con molti dei candidati repubblicani.

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  21. Piu' che sottoscrivere ogni parola non mi sento di fare... Quante volte e' successo anche a me di pensare le stesse cose! Very well put.

    Anche a me innervosisce il fatto di non poter votare qui. Specie visto che in Texas i Democrats hanno bisogno di tutto l'aiuto possibile... ;) Pero' per una qualche oscura ragione a questo giro sono ottimista. Speriamo bene. E speriamo bene anche per l'Italia, e' da quando ci sono tornata che mi piange il cuore...

    ps. Questo semestre e' un delirio, ancora piu' di quello scorso... Tant'e' che non riesco piu' a commentare, dammit! Appena riesco a organizzarmi pero' ti chiamo e ci vediamo eh? Che sono stufa di rimandare! =)

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  22. fragile: aspetto la tua chiamata allora!! io non vado mai cosi' a ruba ;)

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  23. @nonsi Infatti non mi riferivo a te :)
    @nonsi&fragile
    Non credo vi consoli, ma considerate che tanto in Texas il voto presidenziale è poco più che un esercizio di stile: si sa già come va a finire. Diverso, però, sarebbe poter votare al meno per le varie elezioni locali....

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  24. ma dai, io ero convinta che in quanto moglie di un americano fossi cittadina in tutto e per tutto e quindi avessi anche diritto di voto.
    Cose nuove che si scoprono.

    Comunque, no, non volevo dire assolutamente quello che hai capito tu, che non si può giudicare stando fuori. Credo siano diverse le basi su cui si giudica, ma ci mancherebbe.

    Però voglio dire che non è così incomprensibile che in media un lettore - sopratutto se nuovo- reagisca ai tuoi post in modo più deciso che alle stesse cose dette dall'Italia. Proprio perchè anche senza volerlo viene spontaneo leggere le tue parole alla luce della realtà degli USA, che comunque per noi italiani porta un immaginario forte e anche di cose negative. (soprattutto se uno non ha esperienza di quella realtà)

    Per capirci- non è un giudizio su quello che dici o come lo dici ma una riflessione sul fatto che da qui si nota che chi non ti legge da molto si porta dietro dei pregiudizi su come sei tu come persona in base alla scelta di viver là (scelta che ovviamente noi non conosciamo così come non possiamo conoscere te). Capisco che ti colpiscano, ma ti volevo solo far pensare che queste reazioni sono spesso epidermiche e naturali -caratteristiche dello strumento blog- e non val la pena tu ti arrabi più di tanto o la prenda troppo sul personale.
    Spero di essermi chiarita.

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  25. @miko: si' si' purtroppo hai ragione, ma e' piu' una questione di principio che altro. =)

    @anja: penso che il 99% della gente che non ha mai avuto a che fare con l'immigrazione statunitense abbia la stessa tua idea. Invece essere sposati a un cittadino americano non ti da' la cittadinanza automatica, e a dirla tutta nemmeno la residenza: bisogna seguire tutto un iter lunghissimo e ridicolo à la Kafka, anche solo per potersi trasferire qui. Just an FYI. ;)

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  26. anja: l'ennesima dimostrazione che i commenti sono fraintendibilissimi. chiarito tutto, detto da te mi sembrava talmente strano che non ci avevo creduto :)
    non e' che me la sia presa troppoper questa storia, la verita' e' che ho risposto a caldo perche' e' stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, ma anche ripeto, al di fuori del blog.

    la cittadinanza si ha diritto di richiederla dopo almeno tre anni di residenza qui, bisogna fare un esame e anche pagare qualcosa.
    non ho ancora deciso cosa faro'.

    a presto...

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  27. Pensa che una volta ci volevano 5 anni di residenza e l'hai fatta anche tu l'intervista tipo "Green card" (il film con Gerard Depardieu)?? Quando l'abbiamo fatta noi, meno male che avevamo Chris di pochi mesi, che poi ha iniziato ad urlare e siamo stati dimessi velocemente... comunque, per quello che vale la mia opinione, don't give up your italian citizenship!... l'unico vantaggio che vedo e' il diritto di voto, ma per tutto il resto sei coperta, puoi ricevere la pensione di tuo marito (per te ancora un tempo lontano, ma arrivera' prima che te lo aspetti), medicare, i vostri figli potranno avere doppia cittadinanza fino ai 18 anni, credo, poi potranno sscegliere... per quello che mi riguarda, mi tranquillizza sapere che ho sempre un posto dove poter ritornare, se voglio, se le cose dovessere non funzionare piu' qui...non si puo' prevedere mai il futuro... just my experience...

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  28. moky: si ma scusa perche' non tieni entrambe?

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  29. Infatti, per quello che so si puo' avere la doppia cittadinanza, no? I 3 anni per me si concludono proprio in questi giorni, ma penso che faro' le cose con calma, anche perche' non e' che costi proprio pochissimo... Sicuramente pero' entro 10 anni, prima di dover rinnovare la residenza.

    A parte la possibilita' di votare, a me interessa soprattutto nel caso debba tornare in Italia e restarci molto a lungo. Chesso', per un'emergenza ad esempio, visto che la mia famiglia e' ancora tutta li'. Non si sa mai, no? =) Voglio essere libera di andare e venire come, quando e per quanto mi pare, e da residente ci possono essere problemi in questo senso.

    nonsi, Mr J. vuole la cittadinanza italiana? Io mi sono fatta mandare la lista dei documenti necessari dal consolato, e c'e' da strapparsi i capelli... E i tempi per la procedura sono in termini di anni! =S E poi ci si lamenta tanto dell'USCIS...

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  30. fragile: se prendero' questa decisione sara' ESATTAMENTE per le stesse motivazioni. mr. johnonson non vuole la cittadinanza italiana perche' gli stati uniti eventualmente potrebbero non riconoscerlo piu' come cittadino, se non ricordo male. un bacio, buonanotte

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  31. Nonsi, a meno che la legge non sia cambiata, solo i cittadini israeliani possono avere la doppia cittadinanza, gli altri devono scegliere... o cittadini americani o italioani, messicani, tedeschi... anche se poi conoscevo un cittadino britannico che in qualche modo era riuscito a mantenere il passaporto inglese, di frodo...ma non e' una cosa legale. Ti parlo di quando era nato Chris, per cui 12 anni fa circa: i miei figli sono americani e se volessi (cosa che continuo a rimandare per il numero incredibili di carte e documenti da fare, considerato poi che sono nati in diverse parti degli States) potrei farli registrare all'AIRE (l'anagrafe delgi italiani all'estero) e fargli avere il passaporto italiano, pero' al compimento del 18mo anno, dovranno decidere. Fammi sapere se la legge e' cambiata, sono anni che non mi informo col consolato... nighty night!

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  32. @nonsi: oddio questa storia del perdere la cittadinanza USA diventando cittadini italiani non la sapevo! Va beh che nemmeno mi sono informata gran che per ora... Dove l'hai letto/sentito?


    @moky: per quello che ne so l'Italia riconosce la doppia cittadinanza dal 1992. Fino al 2001 dovevi acquisire quella USA e poi entro 3 mesi portare dei documenti al consolato per riacquisire quella italiana, ma adesso non devi piu' fare nemmeno quello. =)

    Il fatto che gli USA ti facciano rinunciare alla tua cittadinanza nel giuramento e' una formalita'; significa semplicemente che si aspettano che tu ti schieri con loro nel caso entrino in conflitto con la tua patria d'origine, ad esempio. Casi estremi, e visto che si parla dell'Italia direi molto poco probabili!

    Fossi in te mi informerei al consolato, specialmente se i tuoi figli hanno parenti in Italia e/o parlano italiano... Chi lo sa, magari quando saranno piu ' grandi vorranno provare l'ebbrezza di vivere, studiare, lavorare o anche solo farsi un anno sabbatico in Italia, e in questo modo avrebbero la strada spianata... =)

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  33. Durante il giuramento per la cittadinanza americana (non ci giurerei ma credo debbano passare 5 anni, non 3) si rinuncia a tutte le altre cittadinanze. Però poi continui ad avere doppio passaporto e, di fatto doppia cittadinanza. Questo è successo alla persona che mi ha invitato in Texas e che l'ha presa lo scorso ottobre. Bisogna fare attenzione a non mostrare il passaporto sbagliato quando si viaggia (rientrando negli Stati Uniti non si deve assolutamente far vedere quello italiano). Il punto è che in tutto questo non siamo riusciti a sapere nulla di ufficiale. Però questo è quel che è successo.

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  34. "...The State Department then notes that: "[w]hile recognizing the existence of dual nationality and permitting Americans to have other nationalities, the U.S. government does not endorse dual nationality as a matter of policy because of the problems it may cause. Claims of other countries upon dual-national U.S. citizens often place them in situations where obligations to one country are in conflict with the laws of the other. In addition, their dual nationality may hamper efforts to provide diplomatic and consular protection to them when they are abroad."

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  35. Miko ha ragione ed ero convinta anch'io che ci volessero 5 anni. L'ufficiale dell'ambasciata italiana mi aveva detto che i miei figli al compimento del 18mo anno dovranno scegliere la cittadinanza... credo che ci siano problemi connessi con l'assistenza medica gratuita, la pensione etc etc. ( e tempo fa c'era pure la leva)...

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  36. Gli anni sono 3 dal rilascio della Green Card se la naturalizzazione avviene in seguito a matrimonio con uno/a statunitense, 5 in tutti gli altri casi. Di questo almeno sono sicura. =)

    Dovro' informarmi per bene dei conflitti di cui parlate, sicuramente non e' una decisione da prendere a casaccio. Anche per questo ho rimandato la questione, ora come ora non ho ne' il tempo ne' la testa per andare a fondo della questione. Pero' io conosco e ho sentito di gente che ha la doppia cittadinanza (naturalizzati USA + qualcos'altro di nascita, italiani e non) e non penso abbiano mai avuto problemi...

    L'unica cosa che so e' che spero vivamente di poter diventare cittadina prima o poi, se non altro per evitare di dover dare conto all'USCIS dei miei spostamenti, locali o meno, per tutta la vita.

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  37. ma che bello!
    tempo fa cercavo informazioni di questo tipo in un famoso forum specializzato e non mi rispose nessuno...
    grazie moky, fragile e miko per condividere tutte queste informazioni.
    io ne so piu' o meno quanto fragile, forse perche' essendo nella stessa situazione abbiamo fonti simili, comunque conviene sentire il consolato.

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  38. Fragile, questa e' la mia opinione, non sollecitata, ma te la propino comunque: non so da quanto sei negli US, non so se sei fidanzata qui, se hai intenzione di sposarti o se sei gia sposata con un americano, ma quando hai la carta verde, all'uscis non gliene frega niente di dove vai e cosa fai, a meno che non faccia cose illegali, e non e' il tuo caso! Io ho la Permanent Alien Resident card dal 1996 e non ho mai avuto problemi, entro ed esco da installazioni militari americane senza problemi con la mia patente dello stato dove risiedo al momento, utilizzo tutte le infrastrutture americane, torno in Italia quando voglio... non so perche', ma fare la cittadinanza americana mi sembra una cosa cosi' drastica, come amputarmi una mano... anche se poi in teoria puoi tenerti il passaporto italiano... e quindi in teoria avere tutte e due le mani piu' un'altra... informati bene... e facci sapere!!!

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  39. moky: che io sappia nel caso mio e di fragile (sposate con americani) non c'e' nessun problema se i viaggi durano meno di 6 mesi. se per caso stai via un giorno in piu' invece e' un CASINO enorme. devi rifare tutti i documenti da capo per riavere il visto, credo ci vogliano mesi. non voglio nemmeno immaginarlo. comunque ancora una volta e' meglio informarsi presso i consolati, ci sono un'infinita' di casi, non si puo' generalizzare molto.

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  40. Io sono qui da oltre 3 anni, arrivata nel novembre del 2004, sposata con un americano un mese dopo. Green card provvisoria approvata nell'aprile 2005, quella permanente l'inverno scorso. La finestra per l'invio dei documenti per la naturalizzazione apre 3 anni meno 30 giorni dalla data d'inizio della prima Green Card, quindi per me proprio in questi giorni.

    Il problema del non acquisire la cittadinanza e' proprio quello di cui parla nonsi: metti che ad esempio (knock on wood!) succeda qualcosa a un mio familiare italiano, voglio avere la certezza di potermi trattenere in Italia quanto voglio senza essere accusata di aver abbandonato la residenza qui (cosa che per noi scatta appunto dopo 6 mesi dall'uscita dagli States). In piu' bisogna rinnovare la Green Card ogni 10 anni, e comunicare all'USCIS eventuali traslochi e trasferimenti (cosi' come al consolato italiano). E anche li' non c'e' da scherzare, potrebbero farti grossi problemi nel caso tu non lo facessi. Se devo pensare di dover rendere conto a loro per tutta la vita mi viene male! Comunque appena ho tempo mi informero' per bene e vi riferiro'. =)

    ps. Scusa nonsi per il dirottamento dei commenti! ;) Anche se immagino che la questione interessi da vicino anche a te...

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  41. pps. Oddio, rileggendo sembra quasi che sia arrivata qui e mi sia sposata con il primo che mi e' passato davanti... Eravamo insieme gia' da anni, eh? =) No, cosi', per precisare.

    Altra cosa: "situations where obligations to one country are in conflict with the laws of the other" per come la vedo io si riferisce, ad esempio, al conflitto che sorgerebbe nel caso i due Paesi entrassero in guerra o comunque ti chiamassero a servire come personale militare, o se tu volessi ottenere un lavoro come diplomatico o politico... Casi estremi e molto poco probabili, insomma.

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  42. fragile: i commenti possono essere dirottati in qualsiasi momento specialmente per cose interessanti.
    p.s. tranquilla si capiva :)

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  43. La persona di cui parlavo io ha sempre vissuto negli USA (di fatto è Americano), ma per circa 45 ha avuto la green card. Paradossalmente, ha deciso di prendere la cittadinanza americana perché vuole andarsene via ed ha paura di perdere gli anni di contributi accumulati...
    Volete un'altra buona ragione per prendere il passaporto USA? La notizia fresca fresca è che vogliono cominciare a prendere le impronte digitali di TUTTE le dita quando si entra. A me già mi ha fatto innervosire parecchio che mi abbiano preso due volte quelle degli indici...

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  44. miko: ma si, i vantaggi ci sono per me proprio nell'avere meno a che fare possibile con la democrazia...

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dimmi dimmi...