Per quanto riguarda il 2008, ho una lunga lista di buoni propositi.
Il più importante lo tengo per me.
In secondo luogo, vorrei impegnarmi il più possibile nel campo delle amicizie. Vorrei dedicare molta attenzione a quelle che ho già e coltivarne di nuove, se possibile.
Vorrei imparare a essere un po' meno emotiva, più controllata (mi dicono anche più furba, ma non sono del tutto convinta).
Vorrei essere meno distratta.
Vorrei riprendere in mano un'idea a cui avevo iniziato a lavorare tempo fa.
Vorrei dedicare più tempo al disegno.
Vorrei imparare a cucinare bene.
Vorrei imparare a non far morire tutte le mie piante e se ci riesco, vorrei anche piantare degli alberi da frutto in giardino.
E poi vorrei prendere un altro cane.
E molto altro.
E voi?
lunedì 31 dicembre 2007
sabato 29 dicembre 2007
milano cha fa male, ma si fa amare
Dopo le malinconie iniziali, sono entrata nel vortice della vita milanese e mi è piaciuto parecchio come al solito. E' tutto così familiare e informale qui. Siamo andati in banca a chiudere il conto italiano, ad esempio, e abbiamo fatto una lunghissima chiaccherata con il signor Gentili, il nostro bancario di fiducia. Sembrava sinceramente dispiaciuto di non rivederci più, tanto che si è trattenuto dopo la chiusura e ci fatto un bellissimo regalo
- E mi raccomando la prossima volta che tornate, passate dentro un attimo a salutare. E datemi anche del tu, capito?
Siamo andati a vedere un paio di mostre e mi sono resa conto che anche nei musei conosco ancora diverse persone. Alla mostra di David Linch ci sono stati raccontati, per esempio, un po' di retroscena. Dice che quando lui, il grandissimo artista, è venuto a seguire l'istallazione della mostra non faceva altro che bere cappuccini e fumare, era molto cordiale e sorridente con tutti, ma si rabbuiava quando vedeva gli estintori. Li odiava tanto che ci ha costruito all'ultimo minuto un pezzo come sempre piuttosto inquietante, Evolution of an estintore.
Noto un fenomeno molto particolare: a Dallas faccio cose praticamente da quarantenne e qui da ventenne. Laggiù i miei amici più o meno coetanei sono quasi tutti oramai sposati e qualcuno anche con un figlio o due. Qui invece, sono tutti ancora estremamente giovani, anzi ggiovani, soprattutto dentro. E così succede che ti ritrovi a fare tardissimo in un piccolo locale del centro ascoltando un gruppo che si fa chiamare Grandi Animali Marini [la canzone qua sotto è stata l'unica che ho ascoltato e come molti, suppongo, ho avuto la netta sensazione che fosse tutta per me], commentando con le tue amiche quanto è fico il cantante e quanto ti piace la nebbia sui navigli con le lucine. Oppure succede che per puro caso vai a fare un aperitivo dalla Lina, e scopri che c'è ancora un locale a Milano, almeno uno, e ne sei felice, dove tutto, ma proprio tutto è rimasto fermo agli anni Sessanta o Cinquanta, compresi gli acquisti dei generi alimentari, ma il barbera no, quello ce l'ha, e buono. E poi passi da una casa all'altra e sono tutte sempre piccole e coloratissime e soprattutto etniche, con cibo etnico dell'Altromercato e lampade etniche della fiera dell'artigianato. E poi magari succede che ti ritrovi a mangiare in splendida compagnia a casa di qualcuno che possiede un'enorme mucca di cartapesta, ma sedie neanche a parlarne. Ed è bello, proprio bello. Che ti sembra di essere tornata indietro nel tempo.
Milano mi piace perchè è caotica, ma è facile incontrare le persone e perchè succedono tante cose, perchè anche fare un giro in metrò è pittoresco dopo un po' di mesi e per non parlare poi delle baraccopoli che si vedono dai treni delle ferrovie nord.
Tutto è grigio, sì, ma come mi ha insegnato mr. Johnson che con i colori ci lavora tutti i giorni, il grigio è indispensabile per poter apprezzare al meglio gli altri colori.
- E mi raccomando la prossima volta che tornate, passate dentro un attimo a salutare. E datemi anche del tu, capito?
Siamo andati a vedere un paio di mostre e mi sono resa conto che anche nei musei conosco ancora diverse persone. Alla mostra di David Linch ci sono stati raccontati, per esempio, un po' di retroscena. Dice che quando lui, il grandissimo artista, è venuto a seguire l'istallazione della mostra non faceva altro che bere cappuccini e fumare, era molto cordiale e sorridente con tutti, ma si rabbuiava quando vedeva gli estintori. Li odiava tanto che ci ha costruito all'ultimo minuto un pezzo come sempre piuttosto inquietante, Evolution of an estintore.
Noto un fenomeno molto particolare: a Dallas faccio cose praticamente da quarantenne e qui da ventenne. Laggiù i miei amici più o meno coetanei sono quasi tutti oramai sposati e qualcuno anche con un figlio o due. Qui invece, sono tutti ancora estremamente giovani, anzi ggiovani, soprattutto dentro. E così succede che ti ritrovi a fare tardissimo in un piccolo locale del centro ascoltando un gruppo che si fa chiamare Grandi Animali Marini [la canzone qua sotto è stata l'unica che ho ascoltato e come molti, suppongo, ho avuto la netta sensazione che fosse tutta per me], commentando con le tue amiche quanto è fico il cantante e quanto ti piace la nebbia sui navigli con le lucine. Oppure succede che per puro caso vai a fare un aperitivo dalla Lina, e scopri che c'è ancora un locale a Milano, almeno uno, e ne sei felice, dove tutto, ma proprio tutto è rimasto fermo agli anni Sessanta o Cinquanta, compresi gli acquisti dei generi alimentari, ma il barbera no, quello ce l'ha, e buono. E poi passi da una casa all'altra e sono tutte sempre piccole e coloratissime e soprattutto etniche, con cibo etnico dell'Altromercato e lampade etniche della fiera dell'artigianato. E poi magari succede che ti ritrovi a mangiare in splendida compagnia a casa di qualcuno che possiede un'enorme mucca di cartapesta, ma sedie neanche a parlarne. Ed è bello, proprio bello. Che ti sembra di essere tornata indietro nel tempo.
Milano mi piace perchè è caotica, ma è facile incontrare le persone e perchè succedono tante cose, perchè anche fare un giro in metrò è pittoresco dopo un po' di mesi e per non parlare poi delle baraccopoli che si vedono dai treni delle ferrovie nord.
Tutto è grigio, sì, ma come mi ha insegnato mr. Johnson che con i colori ci lavora tutti i giorni, il grigio è indispensabile per poter apprezzare al meglio gli altri colori.
venerdì 28 dicembre 2007
stasera sui navigli, vecchi amici e questa canzone
"E anche questa volta ti sei fatta male
vedendo il tuo passato sfilare
Sotto ai tuoi occhi increduli
brillavano di lacrime già prima di piangere
E dici che ti senti così, tremendamente fragile
hai paura di crollare non capisci che
è ora di toglierti i vestiti vecchi,
di cambiare di rompere gli specchi
a costo di sembrare tremendamente pazza
come eri ieri
e anche questa volta Milano ti fa male
e cerchi le catene più pesanti
per paura di perdere il controllo
ma fuori non c’è il sole se non lo vuoi vedere
il tentativo è di vederlo anche se non c’è
perché è ora di toglierti i vestiti vecchi
di cambiare di rompere gli specchi
a costo di sembrare tremendamente pazza
come eri ieri
E ora non basta un cielo sul soffitto
Per volare non basta un attimo d’argento
Per tornare splendidamente pazza come eri ieri"
Splendidamente Pazza - Grandi Animali Marini
giovedì 27 dicembre 2007
del fuso orario (o della stranezza della vita)
Io non lo so se è il fuso orario o solo la stranezza della vita che non mi fa dormire stasera, ma sono qui. E mi faccio tante domande. E pretenderei di trovare perfino delle risposte.
Ma poi ci penso meglio e dico che importanza ha, se si ha la fantasia dalla propria? Se in fondo si può sempre scegliere di vedere quello che più ci piace di una situazione? Un'alternativa c'è sempre nella vita. E poi la verità in fondo cos'è? La nostra consapevolezza, almeno per quanto mi riguarda. E allora chi dice che ci sia un solo modo per interpretare la realtà?
Il ricordo si confonde con il sogno a volte e la realtà con il sogno.
E buonanotte.
Ma poi ci penso meglio e dico che importanza ha, se si ha la fantasia dalla propria? Se in fondo si può sempre scegliere di vedere quello che più ci piace di una situazione? Un'alternativa c'è sempre nella vita. E poi la verità in fondo cos'è? La nostra consapevolezza, almeno per quanto mi riguarda. E allora chi dice che ci sia un solo modo per interpretare la realtà?
Il ricordo si confonde con il sogno a volte e la realtà con il sogno.
E buonanotte.
mercoledì 26 dicembre 2007
prime impressioni
- Uno si fa il culo per andare in vacanza e voi gli perdete le valigie!
Il viaggio e' stato anzi è stato piuttosto faticoso. C'era una brutta tempesta durante il secondo volo, l'aereo è arrivato in ritardo, sono stata male e per di più mi hanno distrutto una valigia, ma non ho nemmeno preso in considerazione l'idea di farmela ripagare perchè la fila era infinita. All'aereoporto mi sono resa conto che faceva freddo perche' mi usciva il fumo dalla bocca, era da tanto che non mi succedeva. Aspettavamo le valigie proprio accanto alla coda interminabile di quelli che volevano denunciare lo smarrimento della loro e le nostre non arrivavano mai. Dopo poco, alcuni viaggiatori hanno cominciato ad agitarsi e ad assalire verbalmente una povera impiegata che casualmente passava di lì e la frase riportata sopra è quella che mi ha definitivamente svegliato dal torpore del viaggio per darmi il benvenuto a casa.
Poi è stato un susseguirsi di eventi. Tutto mi sembrava piccolo e appiccicato, ma loro non capivano. Mia madre mi ha portata in panificio come prima cosa. C'era una coda allucinante, un sacco di gente, ma buon profumo alla vigilia di Natale. E spingevano. E lei mi ha lasciata lì e se n'è andata. Dopo un po' è tornata con il pane e tutto: glielo aveva dato la sua amica panettiera sul retro, mentre io ero ancora a metà della fila regolare, già superata da due uomini arrivati dopo di me per niente gentili che pensavano seriamente che non mi fossi accorta di nulla. Buon Natale.
Poi è stato tutto un mangiare e parlare e mangiare e parlare. A Dallas pranzi e cene così non ci sono. Punto. Nemmeno nel migliore dei ristoranti. Sarebbe semplicemente impossibile. Sto cercando di memorizzare tutto quello che ho mangiato, per cercare di rifarlo laggiù, ma sarà molto difficile, non ci sono proprio gli stessi ingredienti. Due persone, dico due, mi hanno già chiesto se anche in America è Natale il 25 dicembre No perchè a volte fanno vedere al telegiornale che tipo in Australia è Natale d'estate. Sono un po' frastornata. Mi sembra di avere perso troppe cose della vita di quelli che sono rimasti qui, di non capire bene alcune situazioni. E poi anche viceversa. E' davvero difficile spiegare che non ci sono più abituata a tutto questo: dal parcheggio creativo, alla vicinanza fisica, ai babbinatali che si arrampicano alle finestre. Però ho preso la nebbia di questi giorni come dono. In Texas nessuno ti tocca, mai, e nemmeno ti si avvicina troppo. Non so, è un altro pianeta, il mio pianeta. E poi sono tutti impegnati qui. E corrono da una parte all'altra e hanno finito i soldi sul cellulare e non possono chiamare e mandano i messaggini. Qualcuno dovrà spiegarmi perchè faccio i salti mortali per venire qui e poi ho sempre questa pietra nel cuore.
Il viaggio e' stato anzi è stato piuttosto faticoso. C'era una brutta tempesta durante il secondo volo, l'aereo è arrivato in ritardo, sono stata male e per di più mi hanno distrutto una valigia, ma non ho nemmeno preso in considerazione l'idea di farmela ripagare perchè la fila era infinita. All'aereoporto mi sono resa conto che faceva freddo perche' mi usciva il fumo dalla bocca, era da tanto che non mi succedeva. Aspettavamo le valigie proprio accanto alla coda interminabile di quelli che volevano denunciare lo smarrimento della loro e le nostre non arrivavano mai. Dopo poco, alcuni viaggiatori hanno cominciato ad agitarsi e ad assalire verbalmente una povera impiegata che casualmente passava di lì e la frase riportata sopra è quella che mi ha definitivamente svegliato dal torpore del viaggio per darmi il benvenuto a casa.
Poi è stato un susseguirsi di eventi. Tutto mi sembrava piccolo e appiccicato, ma loro non capivano. Mia madre mi ha portata in panificio come prima cosa. C'era una coda allucinante, un sacco di gente, ma buon profumo alla vigilia di Natale. E spingevano. E lei mi ha lasciata lì e se n'è andata. Dopo un po' è tornata con il pane e tutto: glielo aveva dato la sua amica panettiera sul retro, mentre io ero ancora a metà della fila regolare, già superata da due uomini arrivati dopo di me per niente gentili che pensavano seriamente che non mi fossi accorta di nulla. Buon Natale.
Poi è stato tutto un mangiare e parlare e mangiare e parlare. A Dallas pranzi e cene così non ci sono. Punto. Nemmeno nel migliore dei ristoranti. Sarebbe semplicemente impossibile. Sto cercando di memorizzare tutto quello che ho mangiato, per cercare di rifarlo laggiù, ma sarà molto difficile, non ci sono proprio gli stessi ingredienti. Due persone, dico due, mi hanno già chiesto se anche in America è Natale il 25 dicembre No perchè a volte fanno vedere al telegiornale che tipo in Australia è Natale d'estate. Sono un po' frastornata. Mi sembra di avere perso troppe cose della vita di quelli che sono rimasti qui, di non capire bene alcune situazioni. E poi anche viceversa. E' davvero difficile spiegare che non ci sono più abituata a tutto questo: dal parcheggio creativo, alla vicinanza fisica, ai babbinatali che si arrampicano alle finestre. Però ho preso la nebbia di questi giorni come dono. In Texas nessuno ti tocca, mai, e nemmeno ti si avvicina troppo. Non so, è un altro pianeta, il mio pianeta. E poi sono tutti impegnati qui. E corrono da una parte all'altra e hanno finito i soldi sul cellulare e non possono chiamare e mandano i messaggini. Qualcuno dovrà spiegarmi perchè faccio i salti mortali per venire qui e poi ho sempre questa pietra nel cuore.
sabato 22 dicembre 2007
e' natale...
E cosi' e' arrivato anche l'ultimo giorno di scuola. E' stata una giornata fantastica, ho avuto questo sorrisetto stampato in faccia per tutto il giorno e piu' ci penso piu' sorrido. Non ho fatto altro che ridere e sorridere e ridere per ore. Che vitaccia, gia'. C'e' stata finalmente l'improbabile recita di Natale con un paio dei miei bimbetti che hanno cercato di calarsi dal palco: ci credo li travestono da pecore e li costringono a cantare 'there is noooo business like sheeeep business', come potevano reggere all'umiliazione? Per il resto era un tripudio di vestiti bianchi, rossi e verdi e accessori, soprattutto fra le mamme e le maestre, a dir poco eccentrici. Gilet sberluccicanti, palline di Natale come orecchini, spille a forma di gingerbread man o pupazzo di neve... ma la mamma che si e' presentata con la collana fatta come le lucine dell'albero che si illuminavano davvero ha superato tutti.
Eppure e' stato bello, un'armonia, una quantita' spaventosa di amore, e' cosi' che dovrebbe essere sempre. Ho ancora negli occhi l'immagine di Murphy, che a tre anni viene parcheggiato a scuola tutto il giorno, per la prima volta davvero sereno con la sua mamma e il suo papa' vicini. E poi li chiamano bambini problematici.
Che dire dei regali? Io non lo sapevo, ma qui le maestre ricevono moltissimi regali da tutti! Non riuscivo a credere, dopo tutto quello che avevo gia' ricevuto nei giorni scorsi, di dovermi trascinare alla macchina con un carrello della mensa a 3 piani pieno di regali. Ho ricevuto di tutto, ma l'unica cosa che di sicuro finira' nella spazzatura, e' un cibo misterioso, una specie di poltiglia strana al cioccolato regalatami dalla mamma del bambino lumaca, vi lascio immaginare il perche' di questo soprannome. Secondo me regalare qualcosa che si e' cucicanto personalmente vale molto di piu' di qualunque altro regalo, ma non cose cosi' elaborate, e poi non a una persona che passa le giornate in compagnia di tuo figlio di tre anni che fa le peggiori porcherie e poi mette le manacce sporche ovunque. Ho avuto anche qualche istante in piu' per chiaccherare con alcune persone che normalmente vedo solo di sfuggita. Una e' stata la mamma di una bimba che tengo solo una mezz'oretta ogni tanto prima dell'inizio delle lezioni. Mi ha quasi fatto commuovere, non tanto per il regalino, ma per le sue parole You make my child morning a joy...che bello...
E poi, Mrs. Timberlake che dopo un po' che chiaccheravamo mi ha detto:
You know what? You should write! Seriously! Your life seems so interesting!
Insomma, prima di immergermi nella follia nevrotica dei preparativi per il volo di domani, vi lascio i miei migliori auguri per un Natale felice e sereno. Lo so, lo so, molti di voi non amano queste ricorrenze e neanch'io prima, pero' poi ieri ho pensato che in fondo una scusa vale l'altra per festeggiare, per stare insieme, per scriversi un biglietto carino, per dire vabbe' lasciamo perdere che e' Natale...
Un abbraccio e a presto...
Eppure e' stato bello, un'armonia, una quantita' spaventosa di amore, e' cosi' che dovrebbe essere sempre. Ho ancora negli occhi l'immagine di Murphy, che a tre anni viene parcheggiato a scuola tutto il giorno, per la prima volta davvero sereno con la sua mamma e il suo papa' vicini. E poi li chiamano bambini problematici.
Che dire dei regali? Io non lo sapevo, ma qui le maestre ricevono moltissimi regali da tutti! Non riuscivo a credere, dopo tutto quello che avevo gia' ricevuto nei giorni scorsi, di dovermi trascinare alla macchina con un carrello della mensa a 3 piani pieno di regali. Ho ricevuto di tutto, ma l'unica cosa che di sicuro finira' nella spazzatura, e' un cibo misterioso, una specie di poltiglia strana al cioccolato regalatami dalla mamma del bambino lumaca, vi lascio immaginare il perche' di questo soprannome. Secondo me regalare qualcosa che si e' cucicanto personalmente vale molto di piu' di qualunque altro regalo, ma non cose cosi' elaborate, e poi non a una persona che passa le giornate in compagnia di tuo figlio di tre anni che fa le peggiori porcherie e poi mette le manacce sporche ovunque. Ho avuto anche qualche istante in piu' per chiaccherare con alcune persone che normalmente vedo solo di sfuggita. Una e' stata la mamma di una bimba che tengo solo una mezz'oretta ogni tanto prima dell'inizio delle lezioni. Mi ha quasi fatto commuovere, non tanto per il regalino, ma per le sue parole You make my child morning a joy...che bello...
E poi, Mrs. Timberlake che dopo un po' che chiaccheravamo mi ha detto:
You know what? You should write! Seriously! Your life seems so interesting!
Insomma, prima di immergermi nella follia nevrotica dei preparativi per il volo di domani, vi lascio i miei migliori auguri per un Natale felice e sereno. Lo so, lo so, molti di voi non amano queste ricorrenze e neanch'io prima, pero' poi ieri ho pensato che in fondo una scusa vale l'altra per festeggiare, per stare insieme, per scriversi un biglietto carino, per dire vabbe' lasciamo perdere che e' Natale...
Un abbraccio e a presto...
giovedì 20 dicembre 2007
ci riprovo
Il post precedente voleva semplicemente essere un po' ironico, ma forse mi avete preso un po' troppo sul serio.
L'unica vera richiesta di aiuto era: qualcuno sa dirmi come far capire a uno straniero quando un verbo e' transitivo e quando no?
Perche' banalmente ti insegnano a scuola che se un verbo risponde alla domandina cosa? (cioe' se puo' avere un complemento oggetto), e' transitivo. Io ho provato a spiegarlo in questo modo a mr. Johnson ma, come quel suo errore dimostra, per lui la cosa messa cosi' non e' chiara per nulla.
Figuriamoci se mi fossi addentrata nei meandri dell'accusativo e del dativo.
L'unica vera richiesta di aiuto era: qualcuno sa dirmi come far capire a uno straniero quando un verbo e' transitivo e quando no?
Perche' banalmente ti insegnano a scuola che se un verbo risponde alla domandina cosa? (cioe' se puo' avere un complemento oggetto), e' transitivo. Io ho provato a spiegarlo in questo modo a mr. Johnson ma, come quel suo errore dimostra, per lui la cosa messa cosi' non e' chiara per nulla.
Figuriamoci se mi fossi addentrata nei meandri dell'accusativo e del dativo.
dubbio atroce. grammaticale
- Cosi' GLI torturi!
[niente paura ! in senso figurato]
Mi dice poco fa mr. Johnson e io scoppio a ridere perche' di questi tempi mi da
[da e' corretto sia con che senza accento, giusto?]
una felicita' notevole non essere l'unica a fare errori grossolani in una lingua straniera. Soprattutto perche' lui e' un genio (seriamente, he!) e parla italiano benissimo. Pero' lui si e' schermito questa volta e mi ha risposto:
- Invece di prendermi in giro spiegami perche' bisogna dire GLI voglio bene e poi invece LO torturi...?
Vuoto. Non so se sono confusa da tutte queste lingue o cosa
[Stamattina presto ho parlato con un francese e per i primi minuti della conversazione ho creduto mi stesse parlando in francese]
ma ho bisogno di aiuto. C'e' qualcuno che sa spiegarmi questa cosa a livello grammaticale?
p.s. E' un'associazione un tantino ardita, ma mi e' venuta in mente questa canzone. Lui e' Christy Moore, un cantante irlandese che mi piace molto. Se avete voglia di qualche minuto di folk, ascoltatela e se vi va fatemi sapere cosa ne pensate. Dice
[niente paura ! in senso figurato]
Mi dice poco fa mr. Johnson e io scoppio a ridere perche' di questi tempi mi da
[da e' corretto sia con che senza accento, giusto?]
una felicita' notevole non essere l'unica a fare errori grossolani in una lingua straniera. Soprattutto perche' lui e' un genio (seriamente, he!) e parla italiano benissimo. Pero' lui si e' schermito questa volta e mi ha risposto:
- Invece di prendermi in giro spiegami perche' bisogna dire GLI voglio bene e poi invece LO torturi...?
Vuoto. Non so se sono confusa da tutte queste lingue o cosa
[Stamattina presto ho parlato con un francese e per i primi minuti della conversazione ho creduto mi stesse parlando in francese]
ma ho bisogno di aiuto. C'e' qualcuno che sa spiegarmi questa cosa a livello grammaticale?
p.s. E' un'associazione un tantino ardita, ma mi e' venuta in mente questa canzone. Lui e' Christy Moore, un cantante irlandese che mi piace molto. Se avete voglia di qualche minuto di folk, ascoltatela e se vi va fatemi sapere cosa ne pensate. Dice
For all of our languages, we can't communicate
martedì 18 dicembre 2007
updating
La settimana scorsa avevo chiesto alla direttrice se posso usare i miei giorni di malattia quando vado in Italia per le feste. [Attenzione, non ho chiesto di violare la legge, dove lavoro io e' normale] Lei stessa aveva mandato un avviso dicendo che la cosa era fattibile, ma a sua discrezione, che avrebbe valutato caso per caso.
- Sinceramente non mi sembra il caso, tanto sicuramente avrai bisogno dei giorni di malattia, se non altro in primavera...
Io ho abbozzato senza problemi, ho pensato vedrai che ti sbagli, sprizzo salute da tutti i pori...
E infatti, ieri ero di nuovo a letto malata, esattamente come un mese fa. A quel punto mi e' scattato come un sentimento di rivalsa e in sostanza, me la sono fatta passare. Non lo faccio mai, ma questa volta ho preso tutte le medicine possibili e non so domani, ma ora come ora, mi sento di nuovo benissimo. E' che sono stata ammalata ininterrottamente da Halloween a Thanksgiving, non posso passare anche Natale a letto, in Italia poi, e che diamine. Tra laltro e' stranissimo: ieri era inverno, ero malata a letto con l'influenza e oggi sono in forma smagliante ed e' di nuovo primavera. La temperatura si e' alzata di qualcosa tipo 20 gradi nelle ultime 24 ore, magari e' stato tutto un sogno o magari vivo in Texas.
Ad ogni modo, la cosa fondamentale e' che in questi giorni a scuola c'e' Secret Santa e non posso mancare. Cos'e'. Siccome come mi e' gia' capitato di ribadire lavoro con degli angeli (senza sarcasmo, he), hanno deciso di organizzare questa cosa: a partire da ieri tutti i giorni ognuno deve fare di nascosto un regalino a un collega pescato a caso. Io ho aderito entusista e mi sto divertendo un sacco sia a cercare regali che comincino con L- I- G-H-T (luce, si lo so e' tremendamente stucchevole) sia a indagare su chi sia il mio babbonatale segreto. Comunque, c'e' poco da fare, quello che adoro e' trovare una sorpresa ogni giorno. Io quelli che dicono che preferiscono farli che riceverli i regali, non li capisco proprio, sono un po' egoista lo so (ved. foto in alto).
Le altre novita' sono che non sono affatto sicura che l'acchiappaconiglietti abbia capito che la casetta di legno bellissima che mr. Johnson ha costruito in un battibaleno [oddio che emozione, sono riuscita a usare anche questa parola finalmente...] e' per lui e che sono gia' in ansia per il ritorno a casa di domenica. Ripasso a memoria cosa mettere in valigia (ma quello da mesi), anche se so gia' che per il mio bene aspettero' fino all'ultimo giorno: non c'e' nulla, ma proprio nulla, che mi provochi nevrosi ed emicranee come fare quel tipo di bagagli intercontinentali. Per di piu' sono gia' preoccupata per il bracchetto e per la mia casa che sara' abbandonata per un po' e poi perche' mi sono finalmente decisa a tagliare radicalmente i capelli e mi sento molto molto diversa, chissa' cosa dira' la mia mamma, io non so ancora se mi piace o no.
- Sinceramente non mi sembra il caso, tanto sicuramente avrai bisogno dei giorni di malattia, se non altro in primavera...
Io ho abbozzato senza problemi, ho pensato vedrai che ti sbagli, sprizzo salute da tutti i pori...
E infatti, ieri ero di nuovo a letto malata, esattamente come un mese fa. A quel punto mi e' scattato come un sentimento di rivalsa e in sostanza, me la sono fatta passare. Non lo faccio mai, ma questa volta ho preso tutte le medicine possibili e non so domani, ma ora come ora, mi sento di nuovo benissimo. E' che sono stata ammalata ininterrottamente da Halloween a Thanksgiving, non posso passare anche Natale a letto, in Italia poi, e che diamine. Tra laltro e' stranissimo: ieri era inverno, ero malata a letto con l'influenza e oggi sono in forma smagliante ed e' di nuovo primavera. La temperatura si e' alzata di qualcosa tipo 20 gradi nelle ultime 24 ore, magari e' stato tutto un sogno o magari vivo in Texas.
Ad ogni modo, la cosa fondamentale e' che in questi giorni a scuola c'e' Secret Santa e non posso mancare. Cos'e'. Siccome come mi e' gia' capitato di ribadire lavoro con degli angeli (senza sarcasmo, he), hanno deciso di organizzare questa cosa: a partire da ieri tutti i giorni ognuno deve fare di nascosto un regalino a un collega pescato a caso. Io ho aderito entusista e mi sto divertendo un sacco sia a cercare regali che comincino con L- I- G-H-T (luce, si lo so e' tremendamente stucchevole) sia a indagare su chi sia il mio babbonatale segreto. Comunque, c'e' poco da fare, quello che adoro e' trovare una sorpresa ogni giorno. Io quelli che dicono che preferiscono farli che riceverli i regali, non li capisco proprio, sono un po' egoista lo so (ved. foto in alto).
Le altre novita' sono che non sono affatto sicura che l'acchiappaconiglietti abbia capito che la casetta di legno bellissima che mr. Johnson ha costruito in un battibaleno [oddio che emozione, sono riuscita a usare anche questa parola finalmente...] e' per lui e che sono gia' in ansia per il ritorno a casa di domenica. Ripasso a memoria cosa mettere in valigia (ma quello da mesi), anche se so gia' che per il mio bene aspettero' fino all'ultimo giorno: non c'e' nulla, ma proprio nulla, che mi provochi nevrosi ed emicranee come fare quel tipo di bagagli intercontinentali. Per di piu' sono gia' preoccupata per il bracchetto e per la mia casa che sara' abbandonata per un po' e poi perche' mi sono finalmente decisa a tagliare radicalmente i capelli e mi sento molto molto diversa, chissa' cosa dira' la mia mamma, io non so ancora se mi piace o no.
lunedì 17 dicembre 2007
Vorrei ospitare per la prima volta un post non mio che mi e' piaciuto particolarmente e che mi sembra perfetto per voltare pagina. E' di un mio grande amico e si intitola Il magone.
Perché poi ci sono quei momenti in cui ti prende il magone, quei momenti in cui ti senti un po’ così, un po’ solo. Sono questi i momenti in cui un po’ rifletti sulle scelte fatte, quelle che hanno cambiato gli equilibri della tua esistenza.
I momenti in cui preferiresti essere stato un codardo, ma in cui sei consapevole che la scelta fatta era unica e inevitabile perché hai rispetto di te stesso.
Perché poi il magone passa quando realizzi che stai bene dentro e tutto ciò di cui hai bisogno per stare bene è dentro te. Perché poi la felicità è una vetta difficile da raggiungere ma non per questo impossibile.
Perché poi la strada non la conosciamo e dobbiamo scegliere ad occhi chiusi, con il cuore o con la mente, ma sempre senza vedere.
Perché poi va tutto bene e la sofferenza passa ed il dolore è una cosa più grande di quello che hai vissuto!!
Perché poi la vita è bellissima in tutti i momenti perché c’è!!
sabato 15 dicembre 2007
a me fa male il cuore
Ho appena letto l'articolo In a Funk, Italy sings an Aria of Disappointment pubblicato ieri dal New York Times e questo e' quello che sento (e non credo di essere l'unica). Mi immagino che molti in Italia (se la notizia verra' messa in risalto dai nostri media) si infurieranno con Grillo perche' e' colpa sua se l'Italia viene vista come triste e delusa nel resto del mondo, ma io non credo sia questo il punto. Le linee generali del discorso di Grillo le trovo sacrosante ed e' per questo che all'estero vengono prese molto piu' seriamente che da noi dove vale sempre l'adagio nemo propheta in patria. Vi invito se non avete voglia di leggere il lunghissimo articolo in inglese almeno a dare un'occhiata al video correlato all'articolo sul sito del NYT dove si spiega un po' tutto, anche per esempio di quando Grillo fu epurato dalla televisione pubblica italiana per una profetica battuta su Craxi. Imbarazzante.
Che poi lui sia spesso irritante, che poi lui non faccia altro che metterci di fronte in maniera affatto simpatica alle nostre debolezze e non faccia piu' minimamente ridere quello e' un altro paio di maniche. Da quando vivo qui, raramente leggo il suo blog ad esempio, non perche' non lo apprezzi, ma perche' mi fa male appunto al cuore. Proprio io che patriottica non lo sono mai stata. Pero' le cose cambiano e vivendo all'estero, e' importante oltre a integrarsi anche conservare una propria identita' culturale e la mia e' orgogliosamente italiana in tutto e per tutto. Il cuore fa male perche' c'e' tanto affetto e tanta passione per il nostro paese ad esempio qui negli Stati Uniti ed e' terribile quando invece lo si vede rappresentato in questo modo. Proprio perche' in quelle parole io lo riconosco in modo distinto il mio paese.
I miei amici e familiari si lamentano in continuazione: per lo stipendio, la pensione, le tasse, la burocrazia, il costo delle case ...un po' per tutto. Ed e' vero che l'impressione che danno e' proprio quella di un popolo depresso, che non riesce piu' a guardare al futuro. Poi d'altra parte pero', almeno per quanto riguarda molte delle mie amicizie ogni weekend e' buono per partire, ad agosto sono almeno due settimane, a Natale poco meno, non si fanno mancare il telefono piu' costoso e la cena fuori quando capita. Tutte cose che altrove persone ben piu' abbienti spesso si negano. E cosi' qui ci guardano stupiti.
- Come? Non hanno i soldi per comprare la casa, ma spendono 30000 euro per il matrimonio?
- Come? Vivono ancora in famiglia e vanno in ferie?
Queste e altre simili sono le domande che mi vengono fatte qui. Io non voglio giudicare, ci provo almeno perche' anch'io fino a poco tempo fa ero in una situazione identica, ma ora che la guardo dall'esterno non posso non soffermarmi a rifletterci. Visto dal di fuori questo modo di vivere ha qualcosa di profondamente inquietante. Io spero solo che le cose cambino in fretta.
Che poi lui sia spesso irritante, che poi lui non faccia altro che metterci di fronte in maniera affatto simpatica alle nostre debolezze e non faccia piu' minimamente ridere quello e' un altro paio di maniche. Da quando vivo qui, raramente leggo il suo blog ad esempio, non perche' non lo apprezzi, ma perche' mi fa male appunto al cuore. Proprio io che patriottica non lo sono mai stata. Pero' le cose cambiano e vivendo all'estero, e' importante oltre a integrarsi anche conservare una propria identita' culturale e la mia e' orgogliosamente italiana in tutto e per tutto. Il cuore fa male perche' c'e' tanto affetto e tanta passione per il nostro paese ad esempio qui negli Stati Uniti ed e' terribile quando invece lo si vede rappresentato in questo modo. Proprio perche' in quelle parole io lo riconosco in modo distinto il mio paese.
I miei amici e familiari si lamentano in continuazione: per lo stipendio, la pensione, le tasse, la burocrazia, il costo delle case ...un po' per tutto. Ed e' vero che l'impressione che danno e' proprio quella di un popolo depresso, che non riesce piu' a guardare al futuro. Poi d'altra parte pero', almeno per quanto riguarda molte delle mie amicizie ogni weekend e' buono per partire, ad agosto sono almeno due settimane, a Natale poco meno, non si fanno mancare il telefono piu' costoso e la cena fuori quando capita. Tutte cose che altrove persone ben piu' abbienti spesso si negano. E cosi' qui ci guardano stupiti.
- Come? Non hanno i soldi per comprare la casa, ma spendono 30000 euro per il matrimonio?
- Come? Vivono ancora in famiglia e vanno in ferie?
Queste e altre simili sono le domande che mi vengono fatte qui. Io non voglio giudicare, ci provo almeno perche' anch'io fino a poco tempo fa ero in una situazione identica, ma ora che la guardo dall'esterno non posso non soffermarmi a rifletterci. Visto dal di fuori questo modo di vivere ha qualcosa di profondamente inquietante. Io spero solo che le cose cambino in fretta.
“Il modello di vita low-tech (a bassa tecnologia) può ammaliare i turisti, ma l’utilizzo di Internet e del commercio elettronico sono tra i più bassi di Europa, così come gli stipendi, gli investimenti dall’estero e la crescita. Le pensioni, il debito pubblico e il costo dell’amministrazione pubblica sono invece tra i più alti.
Gli ultimi dati fanno riferimento una nazione più vecchia e più povera, a tal punto che il suo vescovo più importante ha proposto di incrementare i pacchi cibo per i poveri.
Il 70% degli italiani tra i 20 e i 30 anni vive a casa dei genitori, condannato a una adolescenza sempre più lunga e poco produttiva. Molti dei più brillanti, come i più poveri un secolo fa, lasciano l’Italia.
Ronald Spogli, l’ambasciatore americano che conosce l’Italia da quaranta anni, avverte che l’Italia rischia una diminuzione del suo ruolo internazionale e delle relazioni con Washington. I migliori amici dell’America sono i business partner e l’Italia non è tra i più importanti. La burocrazia e regole poco chiare hanno portato gli investimenti USA in Italia a soli 16,9 miliardi di dollari nel 2004 mentre in Spagna erano 49,3 miliardi.
In Danimarca il 64% delle persone ha fiducia nel Parlamento, in Italia il 36%. Le statistiche indicano che l’11% delle famiglie italiane vive sotto il livello di povertà e che il 15% ha difficoltà ad arrivare a fine mese con il proprio stipendio”.
venerdì 14 dicembre 2007
questo blog ha l'idiosincrasia per le armi
Visto il dibattito che si e' sviluppato intorno al post precedente, ho pensato di dire anch'io chiaro e tondo come la penso.
Certo, vivendo qui si vedono molto meglio le sfumature della questione. Proprio poco tempo fa, un carissimo amico e' rimasto piuttosto male quando gli ho detto come la pensavo e non e' certo un cowboy o un esaltato. Abbiamo eta' e idee politiche molto vicine, ma lui dice le armi fanno parte della nostra cultura. Io lo rispetto, non condivido assolutamente, ma rispetto. Il Giorno del Ringraziamento dai nonni, al ranch, ho notato un fucile appoggiato per terra vicino alla porta. Loro lo sanno che mi sento molto a disagio in presenza di armi e in tutti questi anni e' la prima volta che succede una cosa del genere. Anche se mi ha dato fastidio, l'ho preso quasi come un segno di confidenza e familiarita' nei miei confronti. Non me la sono sentita di indagare, chiedere se era carico o cosa ci facesse li'. Se vado a casa di qualcuno sono io che devo adattarmi, io la penso cosi'. Quando il nonno era giovane la gente andava in giro con la pistola in bella vista e non c'era nulla di strano. Ora che ha ottant'anni suonati e vive da solo con la moglie in mezzo al nulla per lui e' naturale avere un fucile sempre a portata di mano. Per noi il far west e' cinema, qui invece l'old west e' storia recente. Ho massima tolleranza, ma non mi convinceranno mai dell'utilita' di armarsi.
Perfino con mr. Johnson che e' di qui, ma la pensa piu' o meno come me si discute da anni su questo argomento. Ha ricevuto in eredita' da suo padre dei preziosi fucili antichi. Lui li vorrebbe a casa e io no. E andiamo avanti a discutere. Mi danno fastidio anche scarichi, non riesco a farci nulla. E' inutile perdersi in spiegazioni, tanto non devo convincere nessuno, ma vi racconto per la seconda volta questa storia accaduta a una persona una persona che mi e' molto vicina e forse intuirete in parte i miei motivi.
Erano gli anni Ottanta, lei era una giovane mamma divorziata che doveva lavorare tantissimo per mantenere i suoi due figli. Un giorno uno dei due, il piu' grande di dodici anni, la chiama al lavoro.
-Mamma, ci sono dei rumori, qualcuno vuole entrare a casa, ma non ti preoccupare: ho la pistola!
Lei pensava che i figli non sapessero nemmeno ci fosse una pistola in casa.
Certo, vivendo qui si vedono molto meglio le sfumature della questione. Proprio poco tempo fa, un carissimo amico e' rimasto piuttosto male quando gli ho detto come la pensavo e non e' certo un cowboy o un esaltato. Abbiamo eta' e idee politiche molto vicine, ma lui dice le armi fanno parte della nostra cultura. Io lo rispetto, non condivido assolutamente, ma rispetto. Il Giorno del Ringraziamento dai nonni, al ranch, ho notato un fucile appoggiato per terra vicino alla porta. Loro lo sanno che mi sento molto a disagio in presenza di armi e in tutti questi anni e' la prima volta che succede una cosa del genere. Anche se mi ha dato fastidio, l'ho preso quasi come un segno di confidenza e familiarita' nei miei confronti. Non me la sono sentita di indagare, chiedere se era carico o cosa ci facesse li'. Se vado a casa di qualcuno sono io che devo adattarmi, io la penso cosi'. Quando il nonno era giovane la gente andava in giro con la pistola in bella vista e non c'era nulla di strano. Ora che ha ottant'anni suonati e vive da solo con la moglie in mezzo al nulla per lui e' naturale avere un fucile sempre a portata di mano. Per noi il far west e' cinema, qui invece l'old west e' storia recente. Ho massima tolleranza, ma non mi convinceranno mai dell'utilita' di armarsi.
Perfino con mr. Johnson che e' di qui, ma la pensa piu' o meno come me si discute da anni su questo argomento. Ha ricevuto in eredita' da suo padre dei preziosi fucili antichi. Lui li vorrebbe a casa e io no. E andiamo avanti a discutere. Mi danno fastidio anche scarichi, non riesco a farci nulla. E' inutile perdersi in spiegazioni, tanto non devo convincere nessuno, ma vi racconto per la seconda volta questa storia accaduta a una persona una persona che mi e' molto vicina e forse intuirete in parte i miei motivi.
Erano gli anni Ottanta, lei era una giovane mamma divorziata che doveva lavorare tantissimo per mantenere i suoi due figli. Un giorno uno dei due, il piu' grande di dodici anni, la chiama al lavoro.
-Mamma, ci sono dei rumori, qualcuno vuole entrare a casa, ma non ti preoccupare: ho la pistola!
Lei pensava che i figli non sapessero nemmeno ci fosse una pistola in casa.
mercoledì 12 dicembre 2007
lo spray al peperoncino
Ebbene si', ho comprato lo spray al peperoncino, anzi in realta' e' un gel perche' dice che lo spray e' piu' facile che ti ritorni addosso con il vento, e' garantito contro persone, cani e orsi. Anzi in realta', me lo sono fatto comprare perche' non ho nemmeno avuto il fegato di andar li' e dire con nonchalance Excuse-me I'm looking for a weapon...
Ho pensato di averne bisogno a settembre quando mi sono trasferita qui. Di fronte a casa c'e' un parco naturale molto grande e un paio di volte passeggiando con il bracchetto mi e' sembrato di essere totalmente sola. E' che qui in teoria ci sono i coyote, le linci, le puzzole impazzite, gli orsetti lavatori rabbiosi, i serpenti a sonagli...gli alligatori perfino...!
Insomma, questa e' la mia scusa per aver pensato di armarmi. Solo ora mi rendo conto che devo essermi sentita davvero disorientata e impaurita per aver comprato una cosa del genere. La sola idea di fare del male a una persona o a un animale mi atterrisce e poi sono talmente imbranata che non riuscirei mai a spruzzare quella roba tempestivamente, molto piu' semplice scagliare il sacchetto con la cacca del cane, si' si' senza dubbio. E comunque avrei il classico dubbio dell'ultimo minuto, ci scommetto, qualcosa tipo: e se e' allergico e muore?
Solo ora mi rendo conto di quanto i continui cambiamenti poi abbiano il loro peso. Ho sempre preso tutto con grande entusiamo ed allegria, non mi sono praticamente mai concessa un momento di sconforto dall'inizio di questa avventura, pero' in questi ultimi due anni di punti di riferimento ne ho avuti davvero pochi e sono cambiati in continuazione. Il fatto e' che mentre le vivi le cose non ti soffermi a pensare a te stesso in questo modo. Eppure non ci voleva molto ammettere che e' bello, e' interessantissimo, ma e' anche tremendamente complicato.
E' difficilissimo perdonarsi eppure andrebbe fatto ogni tanto.
Ad ogni modo, non lo trovo piu', non ho la piu' pallida idea di dove sia finito.
Ho pensato di averne bisogno a settembre quando mi sono trasferita qui. Di fronte a casa c'e' un parco naturale molto grande e un paio di volte passeggiando con il bracchetto mi e' sembrato di essere totalmente sola. E' che qui in teoria ci sono i coyote, le linci, le puzzole impazzite, gli orsetti lavatori rabbiosi, i serpenti a sonagli...gli alligatori perfino...!
Insomma, questa e' la mia scusa per aver pensato di armarmi. Solo ora mi rendo conto che devo essermi sentita davvero disorientata e impaurita per aver comprato una cosa del genere. La sola idea di fare del male a una persona o a un animale mi atterrisce e poi sono talmente imbranata che non riuscirei mai a spruzzare quella roba tempestivamente, molto piu' semplice scagliare il sacchetto con la cacca del cane, si' si' senza dubbio. E comunque avrei il classico dubbio dell'ultimo minuto, ci scommetto, qualcosa tipo: e se e' allergico e muore?
Solo ora mi rendo conto di quanto i continui cambiamenti poi abbiano il loro peso. Ho sempre preso tutto con grande entusiamo ed allegria, non mi sono praticamente mai concessa un momento di sconforto dall'inizio di questa avventura, pero' in questi ultimi due anni di punti di riferimento ne ho avuti davvero pochi e sono cambiati in continuazione. Il fatto e' che mentre le vivi le cose non ti soffermi a pensare a te stesso in questo modo. Eppure non ci voleva molto ammettere che e' bello, e' interessantissimo, ma e' anche tremendamente complicato.
E' difficilissimo perdonarsi eppure andrebbe fatto ogni tanto.
Ad ogni modo, non lo trovo piu', non ho la piu' pallida idea di dove sia finito.
lunedì 10 dicembre 2007
consiglio per il lunedi mattina
Non contenta, poi ho mandato il post precedente sotto forma di lettera ad Aldo Grasso e lui l'ha pubblicata sul suo forum senza nemmeno una replica. Bisogna dargli atto di aver dato molto spazio oggi a chi non e' d'accordo con lui.
Comiciare la settimana con una (garbata) lettera di protesta mi da una marcia in piu'.
Comiciare la settimana con una (garbata) lettera di protesta mi da una marcia in piu'.
domenica 9 dicembre 2007
luttazzi
Sono rimasta molto colpita dall'ultimo risvolto della vicenda di Daniele Luttazzi. A me lui a volte fa ridere e altre volte per niente, ma gli riconosco l'anticonformismo di un'intelligenza vivace e grande cultura.
Ho letto varie opinioni negative fra cui quella di Aldo Grasso che l'ha massacrato sul Corriere, ma io non sono d'accordo. E' vero, la frase incriminata e' tutto sommato rivoltante, ma sinceramente non piu' di quello che si vede e si sente tutti i giorni in questo paese, che avra' tanti problemi, tantissimi, ma i comici almeno li lascia lavorare in pace. Di sera qui, tutte le sere, si sentono battute sulla pedofilia, sull'incesto, sul terrorismo e praticamente su tutto quello che di piu' schifoso esiste al mondo, ma nessuno si sogna di chiudere nulla. Guardatevi questo per farvi un'idea di quello che arriva, credo, anche in Italia e se avete voglia navigate un po' qui per dare un'occhiata al resto. Non dico che si debbano amare per forza certe provocazioni, anzi, ma lasciare che esistano si'. L'immaginazione deve essere lasciata correre libera altrimenti lavora a meta' e non produce nulla di originale. Proprio non capisco. Cosa significa dare a un personaggio del genere tutta la liberta' possibile (in tarda serata su una rete minore) e poi cacciarlo appena va fuori dal seminato? L'Italia a volte sembra proprio piccola piccola vista da lontano. Tutti i giorni arrivano notizie tremende. Ci sono tante cose serie, come dice la Reggiani, su cui bisognerebbe indignarsi, ma appena un comico famoso appunto per la sua estrema irriverenza fa una battutaccia sgradita, tutti si stracciano le vesti. Ascoltare questa testimonianza mette i brividi, ma c'e' qualcuno che dara' una risposta a questo giornalista? Personalmente non credo, si continuera' a parlare del cattivo gusto di Luttazzi e magari si dira' che ci aveva visto giusto Berlusconi cacciando lui e gli altri.
Alla fine la cosa piu' ridicola della faccenda e' che se l'idea era quella di difendere Ferrara e il buon gusto (ma che cos'e' il buon gusto?), ora c'e' mezza Italia che parla di coprofagia e completi sadomaso.
Ho letto varie opinioni negative fra cui quella di Aldo Grasso che l'ha massacrato sul Corriere, ma io non sono d'accordo. E' vero, la frase incriminata e' tutto sommato rivoltante, ma sinceramente non piu' di quello che si vede e si sente tutti i giorni in questo paese, che avra' tanti problemi, tantissimi, ma i comici almeno li lascia lavorare in pace. Di sera qui, tutte le sere, si sentono battute sulla pedofilia, sull'incesto, sul terrorismo e praticamente su tutto quello che di piu' schifoso esiste al mondo, ma nessuno si sogna di chiudere nulla. Guardatevi questo per farvi un'idea di quello che arriva, credo, anche in Italia e se avete voglia navigate un po' qui per dare un'occhiata al resto. Non dico che si debbano amare per forza certe provocazioni, anzi, ma lasciare che esistano si'. L'immaginazione deve essere lasciata correre libera altrimenti lavora a meta' e non produce nulla di originale. Proprio non capisco. Cosa significa dare a un personaggio del genere tutta la liberta' possibile (in tarda serata su una rete minore) e poi cacciarlo appena va fuori dal seminato? L'Italia a volte sembra proprio piccola piccola vista da lontano. Tutti i giorni arrivano notizie tremende. Ci sono tante cose serie, come dice la Reggiani, su cui bisognerebbe indignarsi, ma appena un comico famoso appunto per la sua estrema irriverenza fa una battutaccia sgradita, tutti si stracciano le vesti. Ascoltare questa testimonianza mette i brividi, ma c'e' qualcuno che dara' una risposta a questo giornalista? Personalmente non credo, si continuera' a parlare del cattivo gusto di Luttazzi e magari si dira' che ci aveva visto giusto Berlusconi cacciando lui e gli altri.
Alla fine la cosa piu' ridicola della faccenda e' che se l'idea era quella di difendere Ferrara e il buon gusto (ma che cos'e' il buon gusto?), ora c'e' mezza Italia che parla di coprofagia e completi sadomaso.
sabato 8 dicembre 2007
sogni ricorrenti
Sognavo sempre che cadeva, ma riuscivo a prenderlo al volo all'ultimo momento, stanotte
ho sognato che mi sfuggiva dalle mani.
Quando ti muore un vecchio cane non e' una tragedia, dopo un po' non ci pensi tutti i giorni e vai avanti con la tua vita, ma il senso di perdita ti rimane dentro, nascosto da qualche parte e salta fuori quando meno te lo aspetti.
ho sognato che mi sfuggiva dalle mani.
Quando ti muore un vecchio cane non e' una tragedia, dopo un po' non ci pensi tutti i giorni e vai avanti con la tua vita, ma il senso di perdita ti rimane dentro, nascosto da qualche parte e salta fuori quando meno te lo aspetti.
venerdì 7 dicembre 2007
natale e' alle porte
Qualche giorno fa e’ arrivato a casa un grosso pacco che mr. Johnson aveva ordinato su internet. Era un pacco davvero enorme e sospetto, senza il minimo indizio di cosa potesse contenere. Io non ne sapevo nulla, cosi' l’ho chiamato a lavoro per scoprire di cosa si trattasse. Lui mi ha detto aprilo cosi’ lo scopri da sola. Ma io ho fatto 2 + 2:
Natale + pacco= sorpresa!
E cosi' mi sono autoconvinta per tutto il giorno che fosse un regalo per me e non volendogli rovinare la sorpresa (avrebbe potuto perdersi la mia espressione rapita…) non l’ho aperto.
Una tentazione continua, una fatica sovrumana.
Quando e’ tornato non poteva credere avessi resistito tutte quelle ore senza aprirlo.
Era la nuova tagliaerba.
giovedì 6 dicembre 2007
mal comune...
Ok, ma se invece di limitarvi a scherzarmi mi consolaste raccontandomi le gaffe che avete fatto voi nelle altre lingue? Daiiiiiiiiiiiiii :)
mercoledì 5 dicembre 2007
the cat is on the table
Ovvero come sbagliare la pronuncia di una sola parola e ritrovarsi in una situazione poco invidiabile.
- E' il ristorante africano? Buonasera, stavo pensando di venire da voi domani a pranzo, ma mi chiedevo se avete quel cibo etiopico che assomiglia alla cacca, con cui si arrotolano le verdure, la carne, il pesce e tutto il resto. L'ho mangiato una volta ma non ricordo il nome, ha presente di cosa sto parlando?
E' bastato confondere la pronuncia del francese crêpe con l'inglese crap (cacca) per combinare questo capolavoro.
Cinque vocali non bastavano, no.
- E' il ristorante africano? Buonasera, stavo pensando di venire da voi domani a pranzo, ma mi chiedevo se avete quel cibo etiopico che assomiglia alla cacca, con cui si arrotolano le verdure, la carne, il pesce e tutto il resto. L'ho mangiato una volta ma non ricordo il nome, ha presente di cosa sto parlando?
E' bastato confondere la pronuncia del francese crêpe con l'inglese crap (cacca) per combinare questo capolavoro.
Cinque vocali non bastavano, no.
martedì 4 dicembre 2007
un tornado a wisteria lane
Ieri sera c'e' stato l'episodio piu' importante della stagione di Desperate Housewives. Non so quando lo daranno in Italia, ma e' quello in base al successo del quale ogni anno viene deciso il destino del programma. Si tratta insomma di una puntata particolarmente ricca di colpi di scena e questa volta per di piu' riguarda l'arrivo di un tornado a Wisteria Lane.
Visto che vivo qui da un anno e sono gia' stata evaquata una volta, l'argomento mi ha piuttosto intrigato di per se'. Mi interessava soprattutto vedere la ricostruzione della catastrofe. Mr. Johnson guardandolo era scetticissimo. Secondo lui stavano rappresentando un uragano piu' che un tornado, tutt'altra storia. Cosi' ho tirato un ingenuo sospiro di sollievo pensando bene allora non e' cosi' tremendo quando sta per arrivare un tornado.
A un certo punto si vedeva un barbecue che dal nulla si schiantava al suolo cadendo, pareva, direttamente dal cielo e subito dopo un'automobile. Ho riso di gusto.
- Ma guarda che sceneggiatori da quattro soldi!
- No questa e' la parte realistica.
Visto che vivo qui da un anno e sono gia' stata evaquata una volta, l'argomento mi ha piuttosto intrigato di per se'. Mi interessava soprattutto vedere la ricostruzione della catastrofe. Mr. Johnson guardandolo era scetticissimo. Secondo lui stavano rappresentando un uragano piu' che un tornado, tutt'altra storia. Cosi' ho tirato un ingenuo sospiro di sollievo pensando bene allora non e' cosi' tremendo quando sta per arrivare un tornado.
A un certo punto si vedeva un barbecue che dal nulla si schiantava al suolo cadendo, pareva, direttamente dal cielo e subito dopo un'automobile. Ho riso di gusto.
- Ma guarda che sceneggiatori da quattro soldi!
- No questa e' la parte realistica.
lunedì 3 dicembre 2007
e poi magari
Cosa c'e' di meglio che prendersi cura di se stessi, delle persone che si amano e della propria casa? E poi magari parlare del futuro, mille progetti, e poi magari fare una passeggiata in una giornata insensatamente assolata, e profumata anche, e poi magari incontrare qualcuno che ti racconta una storia, che ti prende per mano e ti fa vivere un altro tempo, un altro spazio, una passione e un coraggio che si possono solo intuire. Ci sono delle persone che brillano piu' delle altre, averle intorno o anche solo incontrarle per un attimo e' una fortuna. Ci sono periodi in cui sembra che tutto abbia senso e bellezza e vorresti solo che rimanesse cosi' com'e'.
sabato 1 dicembre 2007
il premio nobel
All'asilo c'e' una bambina di 3 anni che si chiama Lily. Lily ha i boccoli dorati e somiglia molto a Shirley Temple, la bambina prodigio protagonista di una miriade di vecchi film che in Italia quando ero piccola, davano sempre nel periodo di Natale. A differenza di Shirley, Lily pero' non e' mai stata considerata un grande talento. Ha addirittura rischiato di essere sospesa all'asilo.
Quanti problemi con Lily. L'incapacita' di esprimere le proprie emozioni e l'aggressivita', quel suo chiudersi in se' stessa di fronte a qualunque richiesta, tutti quei 'no' che nascondono una creativita' fuori dal comune, una grande musicalita', coordinazione nei movimenti, senso del ritmo e notevoli doti artistiche nel dipingere e nel disegnare. Ultimamente, pero' ha fatto grandi progressi. La nostra strategia, l'unica che abbia funzionato, e' stata quella di evitare lo scontro, il momento della rabbia cieca in cui non si puo' piu' proporle nulla, in cui si butta per terra e strilla finche' non ne puo' piu'. In altre parole, abbiamo provato a usare la dolcezza, anche piu' che con gli altri bambini, a ricompensarla per ogni piccolo progresso e sembra stia funzionando.
Cosi' l'altro giorno quando a una mia richiesta ha risposto attaccandomi fisicamente, ho avuto un attimo di sconforto. Da quel momento, mi e' sembrato che fosse tornata indietro, che avesse dimenticato tutti i progressi delle ultime settimane. Poi, a pranzo, ha buttato il suo cibo per terra e quando le ho chiesto di raccoglierlo, mi ha versato dell'acqua addosso. Da parte mia, in quel momento ho avuto il primo vero scatto di nervi da quando lavoro li', un senso di frustrazione inimmaginabile.
Allora mi sono allontanata un attimo e mi sono ripresa. Poi sono tornata indietro e le ho detto con calma, molto lentamente, di riflettere su quello che aveva fatto e di raccogliere il cibo per terra quando se la fosse sentita, che avrei aspettato. Le altre maestre mi hanno consigliato di lasciare perdere, che non era il caso di aspettarsi nulla da Lily e invece all'ultimo momento, proprio quando ce ne stavamo andando, ha raccolto tutto di sua spontanea volonta' ed e' venuta da me per farmi vedere.
Ho avuto un attimo di gioia, di pura autentica gioia. La bambina cattiva, ha capito cosa e' giusto e cosa e' sbagliato, ha capito che mi ha ferito e per questo credo, ha avuto un momento di crisi quel giorno.
Mi guarda, sorride e dice: - I hate you!
- You mean you love me...?
- Yes!
Tornando a casa, avevo la sensazione di avere vinto il premio Nobel.
Quanti problemi con Lily. L'incapacita' di esprimere le proprie emozioni e l'aggressivita', quel suo chiudersi in se' stessa di fronte a qualunque richiesta, tutti quei 'no' che nascondono una creativita' fuori dal comune, una grande musicalita', coordinazione nei movimenti, senso del ritmo e notevoli doti artistiche nel dipingere e nel disegnare. Ultimamente, pero' ha fatto grandi progressi. La nostra strategia, l'unica che abbia funzionato, e' stata quella di evitare lo scontro, il momento della rabbia cieca in cui non si puo' piu' proporle nulla, in cui si butta per terra e strilla finche' non ne puo' piu'. In altre parole, abbiamo provato a usare la dolcezza, anche piu' che con gli altri bambini, a ricompensarla per ogni piccolo progresso e sembra stia funzionando.
Cosi' l'altro giorno quando a una mia richiesta ha risposto attaccandomi fisicamente, ho avuto un attimo di sconforto. Da quel momento, mi e' sembrato che fosse tornata indietro, che avesse dimenticato tutti i progressi delle ultime settimane. Poi, a pranzo, ha buttato il suo cibo per terra e quando le ho chiesto di raccoglierlo, mi ha versato dell'acqua addosso. Da parte mia, in quel momento ho avuto il primo vero scatto di nervi da quando lavoro li', un senso di frustrazione inimmaginabile.
Allora mi sono allontanata un attimo e mi sono ripresa. Poi sono tornata indietro e le ho detto con calma, molto lentamente, di riflettere su quello che aveva fatto e di raccogliere il cibo per terra quando se la fosse sentita, che avrei aspettato. Le altre maestre mi hanno consigliato di lasciare perdere, che non era il caso di aspettarsi nulla da Lily e invece all'ultimo momento, proprio quando ce ne stavamo andando, ha raccolto tutto di sua spontanea volonta' ed e' venuta da me per farmi vedere.
Ho avuto un attimo di gioia, di pura autentica gioia. La bambina cattiva, ha capito cosa e' giusto e cosa e' sbagliato, ha capito che mi ha ferito e per questo credo, ha avuto un momento di crisi quel giorno.
Mi guarda, sorride e dice: - I hate you!
- You mean you love me...?
- Yes!
Tornando a casa, avevo la sensazione di avere vinto il premio Nobel.
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