Da quando vivo qui devo ammettere di avere sviluppato emozioni piuttosto contrastanti nei confronti dei cosiddetti italoamericani. E' che a volte mi irritano, lo ammetto: parlano sempre dell'Italia, spesso in modo piuttosto presuntuoso come se fossero portatori di chissa' quale verita', ma poi magari hanno idee totalmente infondate che qualunque italiano potrebbe smontare in due minuti.
Prima guardavo la televisione e mi sono imbattuta in un servizio su Jennie Garth, la famosa Kelly di Beverly Hills 90210. Tutto ruotava intorno al fatto che e' diventata in un certo senso italoamericana, che ha una splendida famiglia tradizionale all'italiana, blablabla. Ora e' la signora Facinelli, parla italiano (gia' questo fa un po' effetto...) e nonostante cio' ha avuto la brillante idea di chiamare la sua primogenita Luca Bella.
Appero'.
29 commenti:
Secondo me ci sono anche (e molti) italiani italiani che farebbero un tale orrore.
signorponza: ma va! poi il prete non te lo battesima :P
sono un po' come certi napoletani quando parlano di Napoli (a Genova)
ahahahahaha! Sto ridendo da un minuto!
luca bella mi piace..
quasi quasi se faccio una bimba la chiamo chelliteilor tuttoattaccato..
:)
Vorrei proprio sentirla parlare l'italiano fluentemente!
'sti americani...........
:D
Io mi domando...se l'Italia,da come dicono, e' tanto speciale, perche' se ne sono andati??Un mio collega del Marocco, loda la sua terra e parla male dell'Italia,...ma chi ce l'ha chiamato!!!?? Ciao a presto.
Luca Bella?! LUCA BELLA?!?!
Ma che cappero di nome è?!
ciao texana
Nina
apperò.
ossignùr.
Su Jennie Garth e la scelta del nome, no comment. Ma c'e' chi fa di peggio, sia qui che in Italia... Sugli italo-americani, concordo con il sentimento di irritazione che spesso provocano; sono degli stereotipi viventi! Cosi' come mi irritano le persone che associano l'Italia con la loro cultura ibrida e prevalentemente meridionale.
Quello che pero' piu' mi preme commentare e' il commento di piccolè. Ti domando: tu sei mai emigrata? Riformulo: tu hai mai dovuto emigrare? E non parlo solo dello spostarsi da una terra considerata "povera" a una dove puoi guadagnarti da vivere. Per la maggior parte degli expats, poveri o meno, e' una decisione consapevole, complessa e soprattutto sofferta che va al di la' della ricerca di benessere (economico, affettivo, o altro). Non e' mai una scelta facile e automatica, anche se alla gente che non la vive sulla propria pelle puo' sembrare.
Anche qui c'e' la stessa opinione degli immigrati, e quando l'immigrato sei tu ferisce. Quando si emigra ci si lascia alle spalle cose che per una persona contano molto di piu' del benessere economico: la famiglia, gli amici, il territorio in cui sei cresciuto, il conforto delle abitudini di una vita e la cultura condivisa. Lamentarsi non e' un segno di mancanza di gratitudine (per cosa dovremmo essere grati poi? Per aver cercato la possibilita' di essere felici? Non e' forse un diritto di tutti?), ma un modo come un altro per mantenere viva la propria identita' in un posto estraneo. Non e' fatto con cattiveria, credimi...
dopo che proprio qua in italia un uomo ha chiamato suo figlio VARENNE (nome di un famoso cavallo da corsa, e francese per di più), non mi sorprendo più di nulla.
poi si sa che i "vips" se non danno un nome assurdo ai figli non sono contenti: apple, maria lourdes, phinnaeus...
sicuramente non deve essere piacevole sentirsi affibbiare dei luoghi più o meno comuni, magari con presupponenza, però, diciamocelo,
1- anche noi ci mettiamo del nostro a forgiare la nostra immagine
2-bene o male, a casa loro, siamo da un secolo, un po' ci hanno inquadrato
3- e poi sono americani, si sa che loro sono faciloni..;)
p.s. Bella luca! Direbbero a Milano..
Personalmente non ne conosco di italo-americani, Però mi basta pensare a tutti gli italiani che all'estero in vacanza si comportano come se fossero sul cucuzzolo della montagna. Quelli che fanno gli snob e parlano dell'Italia come il posto migliore del mondo. Va bene amare i luoghi dove si è nati, ma diamine! Il mondo è così grande!
E' proprio tutta una questione di intelligenza, eh!
non ci saranno gli estremi per una denuncia?
luca bella
porella..
Ommamma! Ma chiamarla brenda, no eh?
janetframe: davvero?
pola: benvenuta! :)
gap: forse e' meglio di lucabbella :)
mit-ile: infatti!
piccole': che strano! di solito sono gli italiani che parlano male dell'italia...(la risposta seria te l'ha data fragile...)
baol: la prossima dovrebbero chiamarla pappagorda :D
nina: :)
pensierorosa: i fatti parlano da soli...
fragile: cos'e' quel "prevalentemente meridionale??" orgogliosa di essere prevalentemente meridionale seppur nata a milano :)
wildhoney: poveri bambini...
unaltrasera: non ci avevo pensato!! bella luca! :D
ossimorosa: in vacanza la amano e a casa se ne lamentano...
emme: basta che non va a vivere in italia... :)
giuy: carina questa!
Fragile,lo so che chi emigra lo fa per bisogno,e'sempre esistito!! Ma permetti che se uno tutti i giorni sputa sul piatto dove mangia,offendendo gli italiani e la nostra mentalita',alla fine viene a noia e gli si dica:torna al paese tuo se l'Italia ti fa' schifo?Non e' razzismo assolutamente,...capita anche tra italiani di varie regioni.
@nssm: ecco che succede a commentare prima del caffe' mattutino, va a finire che non ci si spiega bene. =P Niente contro i meridionali, assolutamente! Quello che intendevo dire e' che gli italo-americani come ben sai hanno quel tipo di radici visto che gli immigrati d'inizio secolo venivano prevalentemente da li'. Fin qui tutto bene, niente da ridire. Quello che un po' mi scoccia e' che per questo motivo l'idea che l'americano medio si fa dell'Italia e' che sia tutta cosi', quando sappiamo benissimo che perfino tra comune e comune ci sono culture totalmente diverse. Tutto qui. =) Le mie radici sono totalmente nordiche, e mi fa sorridere quando la gente fa fatica a credere che sia davvero italiana solo perche' sono riservata, non parlo come the Godfather, ho un solo fratello (e pure introverso) e non mi piace l'aglio! =P
(Si' lo so che il tuo era un commento scherzoso, ma onde evitare incomprensioni ho preferito approfondire la cosa.)
@piccolè: mmh, mi sa che non mi sono spiegata bene nemmeno con te. Da emigrata quale sono, quello che ho provato a dirti e' che le critiche che il tuo collega fa dell'Italia probabilmente non equivalgono a "sputare nel piatto dove mangia". A parte che qui si aprirebbe una parentesi enorme visto che e' una mia convinzione che siamo tutti cittadini del mondo, e l'intero globo e' il "piatto" di tutti e di nessuno. Anyways, tralasciando questo discorso, il piu' delle volte le lamentele sono un modo per riaffermare la propria identita' in un posto in cui, se non si sta attenti, andrebbe completamente persa. Se ci pensi in fondo e' quello che anche nonsisamai fa qui, in questo blog. E penso che lei concordi con le mie osservazioni, visto che sta facendo la stessa esperienza. E' un meccanismo di difesa inconscio e involontario, non un atto di disprezzo e mancanza di gratitudine. Meglio adesso? =)
Grazie del benvenuto, è un po' che ti lurko!!
Aneddoto sugli italoamericani, frutto del mio mese newyorchese l'anno scorso. Mi trovavo nel Bronx assieme ad un'amica italiana, all'interno di una pizzeria da asporto dall'italianissimo nome di "Antonella's 2" e pareti ancora più italiane con cartine dello stivale, poster "mamma sicilia" raffiguranti pomodori e mozzarelle. Io e l'amica guardavamo le pizze al taglio esposte sul bancone e decidevamo quale prendere parlandoci in italiano. Arriva il momento di ordinare, in inglese, e porgo la carta di credito. Vogliono un documento di identità e allungo il passaporto italiano. Attimi di stupore, grida di gioia, cuochi chiamati dalle cucine a vedere con i loro occhi LE ITALIANE!!! Io ci sono rimasta, perché mi sembrava strano non ci avessero sentito parlare in italiano nè che avessero riconosciuto l'accento. Allora ho chiesto loro spiegazioni e la risposta è stata "Eh siete bionde, pensavamo foste spagnole". Con tutti gli hispanicos che ci sono a NY!!
Per cui... italiani of this minchia!
@pola: ma stra-lol! Con il tuo aneddoto hai riassunto perfettamente quello che stavo cercando di spiegare da stamattina... =)
fragile: appunto era scherzoso, pero' sei stata carina a ripondere. se ci pensi anche in spagna e' cosi': tutti pensano al flamenco e alla corrida, ma c'e' ben altro da scoprire, la galizia 'irlandese', i paesi baschi, il deserto...
per l'altro discorso si, sono d'accordo soprattutto sul fatto che il mondo appartiene a tutti, ma le critiche come anche i complimenti mi sembra di distribuirli piu' o meno in parti uguali fra i due continenti. e' che il bello e il brutto c'e' da tutte e due le parti.
pola: carino l'aneddoto. quando venivo qui in vacanza e presentavo la carta d'identita' invece rimanevano perplessi. per loro e' difficile credere che sia un documento, perche' non assomiglia per niente ai loro...
E io che mi preoccupavo delle italiane che si chiamano Andrea.
Senza contare i maschietti che fan Maria di secondo nome.
Brr.
Luca in effetti finisce con la A....
thelegs: anche zaccaria se e' per questo... :)
alicesu: credo che questa sia stata la logica dopo la lezione numero 1 del corso di italiano
MI ha fatto molto ridere "Luca Bella". Però pensandoci, ti ricordi la canzone di Suzanne Vega "My name is Luka"? Parlava di una ragazza. E' sbagliato se crede di aver dato un nome all'italiana a sua figlia, e le ha dato francamente un nome del cavolo, ma penso sia come Andrea, che all'estero è considerato femminile (e comincia a venire usato anche da noi, qualche volta).
viridian: il problema e' che suona posticcio a chi sa l'italiano...
dio mio. credo di non poter riprendermi dopo aver conosciuto questo nome. viva chellyteilor! ;P
m: coraggio, ci vuole un po' ma poi passa :)
Sono stata a Denton per un anno nel 2007. So di cosa parli. Beh...dipende..... gli italoamericani di Marin County sono molto più tranquilli... forse i più tranquilli:-)
C'è poi una generazione di American-Italian vissuti in Italia e trasteriti in US che sta crescendo rapidamente.
Può far bene:-)
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