Il bigino di Non Si Sa Mai.

venerdì 4 maggio 2007

tornado story

Siccome non si sa mai nella vita, succede l'altro giorno che ci regalano due biglietti per vedere l'attesissima, almeno qui a Dallas, partita di baseball New York Yankees contro Texas Rangers. E' un po' come se una grande squadra di calcio di serie A si scontrasse contro una piccola squadra del sud, per darvi l'idea. Che fortuna o come dico io, what a luck.
Eravamo, quindi, diciamo piuttosto contenti all'idea, anche perche' io non ho mai visto una partita di baseball. Per di piu' si trattava di vederne una importante in una cosiddetta sky box, una specie di suite con cibo e bevande a volonta', aria condizionata e tutto, una roba divertente. Qui si usa molto per gli uomini d'affari organizzare questi incontri informali per conoscersi, creare contatti. Noi ci siamo arrivati perche' il capo di mr. Johnson non ci poteva andare, ma era una buonissima occasione per lui per conoscere alcune persone del suo campo. In macchina c'era traffico e abbiamo cominciato a vedere che il tempo cambiava. Abbiamo acceso la radio per sentire cosa stava succedendo: tornado warning. Che novita' o come dico io, what a new. E noi stavamo andando proprio in direzione del possibile tornado. D'altra parte, tornare indietro con tutto quel traffico non era piu' possibile. Quando siamo arrivati li' ha comiciato a piovere forte, ma niente di allarmante. Nella folla ci colpisce un ragazzo con la maglietta dell'Italia e il cappellino degli Yankees.

- Guarda sembra proprio il tipico italiano di New York!

- Hai visto le scarpe?

-He no, e' proprio italiano.

Nel frattempo la pioggia aumentava tanto da non vedersi piu' nulla fuori, nemmeno molto vicino. Tutto era semplicemente bianco. Si metteva male. Stavamo attenti a quello che stava succedendo. Mr. Johnson era sempre piu' nervoso mentre io ancora non capivo e mi divertivo.
Improvvisamente, la sicurezza con modi bruschi, faceva scendere tutti nei sotterranei. E li' devo dire che ho smesso di divertirmi. Tutti si affrettavano. Tantissima gente che aspettava di scendere le scale. Si era formato un buco nel tetto esattamente dove eravamo in coda. Era come se ci tirassero secchi d'acqua, eravamo fradici. Io, essendo nella mia fase ottimista, cominciavo a pensare che saremmo morti tutti. Poi, quando siamo arrivati nei sotterranei, mi sono guardata intorno. Tutti ridevano e scherzavano, ne approfittavano per attaccare bottone. Io pensavo solo sono tutti pazzi, con quello che sta succedendo! Invece no. Eravamo in uno dei posti piu' sicuri in assoluto, sotto terra. E poi loro sono abituati. La' sotto completamente bagnati fradici passava il tempo, non so quanto ma un bel po', e anche la tensione. Cominciavamo anche a chiederci se la partita fosse rimandata o no, avendo guidato un'ora per arrivare li'. La gente cominciava a risalire, si mormorava di un secondo tornado e i piani alti erano ancora chiusi. Quando finalmente siamo saliti nel nostro sky box pioveva ancora. La gente che abbiamo incontrato li' era stata li' quasi tutto il tempo e ci raccontava che a un certo punto c'era stata una 'circolazione' credo che si chiami. Cioe' la pioggia invece di cadere girava. Ottimo. Eravamo li' con queste persone che erano anche simpaticche, a naso direi che non eravamo i soli finiti li' un po' per caso, quando e' arrivato l'annuncio. La partita era rimandata a domani pomeriggio, cioe' oggi. Addio partita. Gia' che eravamo li' giustamente abbiamo cenato, oramai eravamo asciutti. Quando siamo usciti, sembrava tutto tranquillo, ma abbiamo notato qualcosa di diverso a parte gli alberi divelti e spazzini che professionalissimi tiravano su' resti di astronavi. O forse era la nostra macchina?
Questa cosa della natura selvaggia, ha dei risvolti davvero profondi e seri. E' una cosa che influenza le persone moltissimo nel loro essere e un giorno ne scrivero'. Ora devo andare perche' sta succedendo qualcosa di interessante. Diluvia con il sole, uno spettacolo bellissimo, pero' accendo wheather channel che non si sa mai.

- Che bellino, non avevo notato questo laghetto davanti allo stadio.

- Quello e' un parcheggio.

- Ah.

21 commenti:

  1. n. b.: la battuta finale e' vera, ma per fortuna dopo abbiamo scoperto che non c'era un parcheggio, ma un parchetto fatto apposta a conca per raccogliere la pioggia, ce ne sono vari qui.

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  2. dimenticavo! non e' che mi autocommento e' che, non vorrei creare allarmi fra chi mi conosce. la natura e' selvaggia, ma proprio perche' tutti lo sanno, se si sta molto attenti non succede nulla di male, credo.

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  3. Caspita che sfiga! Io sono fanatica del baseball e darei un mio capello(ho la soglia del dolore molto bassa) per vedere gli Yankee!

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  4. esperienze particolari direi! ...dalla sparatoria nel campus al tornato! xxxiga!

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  5. caspita che roba... ed io mi lamento della pioggia milanese, dei tombini intasati, delle pozze d'acqua e degli automobilisti che ci passano dentro facendo la doccia ai pedoni. :-)

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  6. Ah...e nonostante tutto ciò hai ancora nostalgia della pioggia? :-D
    Io avrei nostalgia delle tagliatelle col pesto, se proprio proprio... ;-)

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  7. giuy: io non so nulla di baseball, la prossima volta li reaglo a te i biglietti ;)

    lafrancese: mi sa che c'e' un misunderstanding. la sparatoria era in virginia, non in texas. e poi purtroppo qui non e' sfiga ma routine, dall'italia non ci credevo nemmeno io...

    ginevra: il fatto e' che sono due cose diverse. la pioggia di qui e'piena di energia (anche troppa!), invece quello che mi mette quel malumore che dici tu e' quando e' cosi' cosi' per una settimana

    ubi:sono troppo metereopatica, nostalgia e' una parola grossa, ma almeno ora capisco a cosa serve :)

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  8. mamma mia!!
    ma la foto l'hai scattata tu?

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  9. si si, li voglio io! Potresti però anche prendermi due biglietti aereo? :P ;)

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  10. finora le foto sono tutte fatte da me tranne una, chissa' qual e'...

    nssm

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  11. allora complimenti, perchè sei davvero brava!

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  12. Wow, soprattutto per la pioggia che gira... :D

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  13. yankee... li ho visti anche io.!!!!

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  14. stardust non mettiamo il dito nella piaga...io non li ho visti alla fine... :)

    nssm

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  15. Per curiosità perversa mia: chi è l'uomo nella statua all'entrata dello stadio tra le bottiglie di coca cola? :)

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  16. questa e' perversa davvero...mmmm...

    in realta' non mi ricordo il nome, so dirti solo che era un campione di baseball, ci sono in tutti gli stadi che ho visto...touche' ;)

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  17. che giornata intensa...
    E' anche vero che gli americani sono piuttosto abituati a simili eventi naturali, specialmente per quanto riguarda i tornado.
    Mi rimane ancora oscuro il motivo per il quale, pur sapendo cosa succede ogni anno, la maggior parte di essi continui a costruirsi casette di legno invece di solido cemento armato, ma so americani, valli a capire.
    Complimenti per il blog, garantito che torno presto.

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  18. ciao greenwhich, questo e' un malinteso tipico. le case sono di legno perche' volerebbero via anche se fossero di mattoni e farebbero molti piu' danni.Nessuno e' stupido.La verita' e' che in Europa la natura e' stata talmente sottomessa che non ce lo immaginiamo nemmeno un vento a 200 Km, devi proprio vedere per credere.
    Se pensi a tutti gli altri continenti queste cose succedono e come...e' la natura!
    Vivi in un'isola felice da questo punto di vista, anche con un po' di siccita' :)

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  19. ah, io pensavo fosse un pensiero tipo:
    tanto sarà distrutta comunque, facciamola a basso prezzo.
    Più che sottomessa comunque, la definirei benevola. La conformazione geologica non permette né ai mari, né ai venti, di scombinare più di tanto le nostre vite.
    Però sì, immagino che conviverci, specialmente all'inizio, non deve essere semplicissimo.

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  20. Beh, probabilmente si scoprirà che a Three Mile Island c'era il DOS! ;-p

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dimmi dimmi...