Da quando sono tornata in Italia, quella che doveva essere una semplice vacanza si è trasformata in una delle esperienze più difficili della mia vita. Salutare Charlie, il mio cane da 18 anni, non è stato assolutamente il peggio. Anzi, sembrerà strano, ma mi sento tutto sommato contenta pensando a lui, alla sua vita, alla sua morte, al fatto che non è mai stato solo.
I problemi veri sono stati altri. Le persone sono il problema come sempre.
Il non sapere buona parte delle cose negative che sono successe in tutti questi mesi perchè ero lontana. Eh, già, perchè cosa pensavano? Che non sarei mai più tornata?
In realtà, non ce l'ho con nessuno. Sono la prima fra tutte le persone che conosco a trasferirsi così lontano e così a lungo, quindi è nell'ordine delle cose che si facciano degli errori da entrambe le parti, è una situazione nuova. Nonostante tutto poi, questa volta sono quasi orgogliosa di me, dello sforzo che sto facendo per aiutare gli altri, invece di farmi prendere dallo sconforto.
Questi giorni sono stati duri, ma ho imparato una cosa: il valore dell'esserci.
Prima di trasferirmi dall'altra parte del mondo, difficilmente me ne rendevo conto. In fondo, di solito non si può fare molto per aiutare gli altri, ma ora so che la presenza in sè conta, eccome. Una parola, un'abbraccio. Sono tutte cose importanti nel loro piccolo, quindi va bene così.
Anzi. Sapete che c'è di nuovo?
Che per me, tutto considerato, quasi è meglio che queste cose siano successe proprio in questi giorni, sono contenta di essere qui, fra le persone che amo.
Solo per esserci, anche se per ora, no, non mi sto divertendo.
Che bel post. Anch'io, da quando studio fuori, ho capito quanto sia importante,in alcuni momenti, esserci. A volte è stato difficile, mi sentivo inutile, incapace di dire o fare qualunque cosa, ma sono contenta di esserci stata
RispondiEliminaCondivido anche io quello che hai scritto e anche con il commento perfetto di viola.
RispondiEliminacondivido molto. è un anno e mezzo che vivo lontano da casa, tra milano e modena. e quando sei a casa, anche quel poco che fai e che sei con gli altri, vale. te ne accorgi quando manca. e sono anche io orgoglioso di ciò che ho fatto in questo anno e mezzo, e di quel che farò. chi non le vive queste cose, il distacco, la solitudine, il dover affrontare tutto da soli o quasi, non apprezza lo sforzo che si fa. anche se ti vuole bene, gli è difficile capire quanto è dura staccare le radici e ripiantarsi altrove. ne saremo ricompensati, credo. con il lavoro, con un punto di vista più distaccato sul mondo, con molte cose. ci è dovuto.
RispondiEliminaauguri per tutto! :) eccemarco
viola e giuy: non è una cosa così scontata, prima non ci pensavo mai...
RispondiEliminamarco: intendevo dire che sono orgogliosa di non aver aggiunto problemi miei agli altri che ho già trovato qui, ma anzi, dopo un momentaccio iniziale essere riuscita a fare la mia parte per aiutare. di fronte alla sofferenza si ha sempre la tentazione di fuggire, ma ora ho capito la lezione.
la solitudine è un discorso a parte. è vero che quando ci si trasferisce bisogna farci i conti, ma poi non è così male. come dici tu ci sono anche tanti vantaggi. lo vedrai! :)
Credo che nulla capiti per caso. Ci sono momenti che ci costringono a fermarci un attimo e a riflettere sul valore e il significato di determinati eventi.
RispondiEliminaIn fondo, come dice un magnetino che ho attaccato al frigorifero, "le cose più importanti della vita non sono cose", ed è bello riscoprire l'importanza della presenza, della vicinanza e della condivisione.
Ti abbraccio.
amoilmare: questa cosa è verissima...
RispondiEliminacredo tu abbia pienamente ragione. ho provato lo stesso, a volte.
RispondiEliminami dispiace proprio che non ti stia divertendo, che siano successe cose brutte.. ma sì, forse è importante essere adesso dove sei, bello anche se doloroso poter salutare charlie e abbracciare chi ha bisogno del tuo abbraccio.
RispondiEliminaanch'io ti abbraccio per quel che può valere, coraggio..
eddy: grazie
RispondiEliminaemme: certo che vale! grazie