Post dedicato esclusivamente agli amanti dei cani perche' chi ama il suo cane e' sempre felice quando parla di lui e risulta noiosissimo a tutti gli altri, ma e' giusto cosi'.
Quando abbiamo adottato l'acchiappaconiglietti, tutti qui ci hanno consigliato il crate training. Ai miei amici italiani a cui ne avevo parlato era sembrata una crudelta' inaudita (anche a me all'inizio), ma poi io e Mr. Johnson ci siamo informati e abbiamo cercato di metterlo in pratica adattandolo al nostro bracchetto.
Che cos'e' il crate training? E' un tipo di addestramento che si serve del crate, che e' una specie di gabbietta (le ho viste anche in Italia, sono quelle con cui si trasportano gli animali per esempio dal veterinario). Spiegare bene la tecnica sarebbe piuttosto complesso, ma in poche parole si tratta di abituare il cane a stare dentro a questa cosa, soprattutto la notte durante il primo anno di eta'. L'idea e' quella di dargli un luogo come una tana dove lui si senta sempre al sicuro anche nel caso debba essere temporaneamente lasciato solo. Serve anche ad abituarlo a fare i bisogni nei lughi appropriati e a trasportarlo in sicurezza. Abbiamo letto di tutto, abbiamo anche comprato un dvd e vari libri per cercare di applicarlo al meglio, in fondo si tratta sempre di chiudere una bestiolina in una gabbia, non si puo' essere leggeri.
Mr. Boomer era stato abbandonato e quando lo abbiamo portato a casa era anche malato, quindi sarebbe venuto spontaneo riempirlo di coccole e fargli fare qualunque cosa volesse, ma secondo (il mio eroe) the dog whisperer Cesar Millan, il guru messicano della psicologia canina, entrare direttamente a casa sarebbe stato per lui come entrare in un'altra gabbia, seppur piu' grande e confortevole. Allora gli abbiamo fatto fare una passeggiata introduttiva e la prima notte gliela abbiamo fatta passare nella gabbietta.
E in effetti, ha funzionato. Ha imparato a gestire i suoi bisogni e ad essere trasportato.
Poi, non so bene cosa sia scattato. Nel bel mezzo della notte, una volta, ha cominciato a strillare.
Li' abbiamo scoperto come abbaia un bracchetto. Credo che in inglese ci sia proprio un verbo a parte per definire quel tipo di rumore molesto.
Mr. Boomer aveva finalmente capito come dire la sua, era cresciuto. Ora ha circa un anno non dorme piu' nel crate, ma ha imparato tutto quello che volevamo imparasse, giusto un paio di cosine.
Insomma, ho capito che il cane ha bisogno di essere guidato, di avere delle regole per essere felice. E Mr. Boomer ha la faccia triste, ma e' un cane felice.
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