domenica 4 marzo 2007

interior design e 9/11

Oggi a lezione abbiamo parlato delle cosiddette stanze speciali, cioe' quelle che hanno cominciato a essere ideate e richieste dopo l'11 settembre. La paura per la minaccia terroristica spinse per un periodo gli americani a viaggiare e spendere il meno possibile. Fu allora che la decorazione delle case comincio' a prendere strade nuove che ovviamente ancora oggi che il pericolo sembra passato, vanno per la maggiore. Il giardino, divenne un luogo fondamentale in questo senso. Arredato con la piscina, il gazebo (cabana) e la "cucina esterna" (funzionalita' della cucina tradizionale ma con mobili adatti all'aria aperta). Si svilupparono in quel periodo anche l'home theather, una stanza dove viene ricreato in piccolo l'ambiente del cinema (ne ho visti alcuni con il bancone del bar e la macchina dei pop corn...) e le media room dove ascoltare la musica stare al computer. Poi ci sono le spa, le stanze del benessere con il lettino per i massaggi, cascatine artificiali, effetti sonori rilassanti e luce soffusa. Importante anche avere un ufficio a casa dove ricevere i clienti e una piccola palestra. Insomma, accessori un po' da film per me, ma qui niente di cosi' inusuale.
Secondo me tutte queste cose ci sono perche' c'e' un discreto numero di persone con case talmente grandi che non sanno come riempire. La regola numero uno dell'interior designer e' non seguire i propri gusti ma quelli del cliente conformandoli a determinati criteri estetici, ma e' tutto talmente lontano dalla mia sensibilita' e talmente comune qui che mi chiedo se potrei essere capace a fare questo lavoro. La mia insegnante dice che non avrei problemi facendo un bel po' di pratica con un professionista, ma io non so. Mi sembra di improvvisarmi, di fare qualcosa che non ho i titoli per fare. Anche se, soprattutto qui dove la laurea ancora non viene svenduta nei call center, di titoli ne ho abbastanza. Per il sistema americano addirittura e' come se avessi fatto anche un master. Ma quello che conta di piu' e' l'idea spregiudicata che sta alla base: se vuoi avere piu' probabilita' di vincere, non scommetti tutto su un solo cavallo, ma poco su tanti cavalli (tradotto: non cercare lavoro solo nel campo che conosci meglio, ma esplora).
Bho.

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